Presentato «Giorgio Postal», di M. Marcantoni e D. Fenner

Ma, più che il libro, poté l'affetto degli amici che lo hanno applaudito

Il volume, intitolato semplicemente «Giorgio Postal», ripercorre la vita dell'uomo politico e di cultura, testimone del 900, secondo la penna di Mauro Marcantoni e Danilo Fenner.

Con Giorgio Postal e gli Autori del volume, è intervenuto Giuseppe Ferrandi, Direttore generale della Fondazione Museo storico del Trentino, Flavia Nardelli, Segretario generale dell'Istituto Sturzo di Roma, Giovanni Tassani, storico, Istituto Sturzo di Roma.

Segretario provinciale della Democrazia Cristiana negli anni sessanta (durante il '68, il segretario della DC era lui), deputato e senatore a Roma per sei legislature, Sottosegretario in importanti e delicati dicasteri (tra cui gli Interni), testimone diretto della lotta contro la mafia nel periodo del Commissariamento della Democrazia cristiana siciliana, Giorgio Postal può essere a pieno titolo considerato uno dei testimoni privilegiati della storia trentina più recente.

Laborioso, tenace, animato da un grande senso delle istituzioni ha diviso i suoi impegni tra la politica, gli incarichi di governo e la risposta alle molte emergenze che hanno segnato le vicende locali fino alla fine degli anni ottanta e quelle nazionali nei primi anni del decennio successivo.

Mauro Marcantoni ha ricordato i momenti salienti dell'uomo, così come riportati nella sua monografia.
«Non era stato solo presente nei momenti in cui è stata scritta la storia del nostro Paese e della nostra Autonomia, - ha detto - è stato uno degli artefici.»
Marcantoni si è soffermato sugli aspetti legati alla costruzione del Pacchetto Trentino Alto Adige, la cui firma porta la regia di Giorgio Postal.

Giorgio Postal, da noi sentito per l'occasione, della sua vita ricorda con emozione il giorno in cui ha giurato per la prima volta alla Camera dei Deputati, con soddisfazione la firma del Pacchetto del 1969, con tristezza le tragiche morti di Aldo Moro e di Salvo Lima. Con gioia, ricorda i figli.

Come è nostro costume, parleremo del libro dopo che lo avremo letto.
Quello che vogliamo sottolineare qui è che il senatore Giorgio Postal è ancora quell'uomo che ha legato attorno a sé migliaia di Trentini, come dimostrano le duecento persone che sono intervenute alla presentazione del libro.

Amici e avversari d'un tempo sono venuti a rendergli onore.
Dopo una vita spesa per il suo Paese, cercando quello che unisce e non quello che divide; dopo aver lavorato in maniera defilata, preferendo i risultati al clamore delle cronache; dopo essersi ritirato a riposo, quasi dimenticato dalla sua gente e dal paese che aveva servito per tutta la vita, improvvisamente la gratitudine, la riconoscenza, il meritato tripudio, quasi un'apoteosi.

Un grande momento per chi, come me, ha avuto la fortuna di dividere con lui una parte di strada insieme.

G. de Mozzi