Purtroppo è confermato: la Subaru lascerà il Trentino

Inutile la trasferta in Giappone dei vertici italiani. Conseguenza immediata la decisione di scioperare a oltranza

Era inevitabile, secondo noi, la conferma della decisione della casa madre giapponese di trasferire la sede da Ala a Milano.
Indipendentemente da quali siano le vere ragioni della scelta, e sempre che non fosse stata una mossa per puntare al rilancio, era impensabile una decisione diversa da quella annunciata.
A quanto ci è dato di sapere, inoltre, non c’è alcuna ipotesi di trattativa in corso.
Resta dunque appeso a un filo il futuro lavorativo del 43 dipendenti dell’azienda che, come si sa, non vengono licenziati ma invitati a seguire il trasferimento dell’azienda nella nuova sede.
Poiché potrà farlo solo qualche raro lavoratore che può permettersi di sganciarsi dalla Bassa Vallagarina, si tratta di una perdita quasi totale di posti di lavoro per le famiglie coinvolte.
Scontata la decisione di scendere in sciopero a oltranza, anche se secondo noi dovrebbe intervenire un ufficio legale capace di dimostrare che il trasferimento sia una mossa fatta per ridurre le maestranze, senza indennizzi di sorta.
Comunque sia, infatti, il mancato licenziamento da parte dell’azienda comporta la caduta degli ammortizzatori sociali.