Come cambia l’informazione in Italia e nel Mondo
In Italia i giornali cartacei sono passati da circa 7 milioni di copie vendute nel 1990 ai 3,8 del 2013 – Il ruolo dei giornali online e quello dei social network
Nel mondo ci sono 2 miliardi 405 milioni di utenti internet e si prevede che l’anno prossimo ci saranno 1 miliardo 300 mila smartphone, che da tempo hanno superato il numero dei PC, e 383 milioni di tablet.
In Italia, circa la metà di chi si connette in Internet cerca informazione: 14,1 milioni di italiani leggono notizie online, pari al 67% degli utenti attivi.
Secondo la prima rilevazione Total Digital Audience di Audiweb, nel mese di marzo 2014, 14,5 milioni di Italiani hanno navigato su internet da smartphone e tablet, e 12,5 milioni da PC.
Questa crescita della fruizione in mobilità è una tendenza confermata anche per altre piattaforme. TV e testate giornalistiche in genere si stanno orientando alla nuova domanda.
Il 73% dei navigatori italiani dichiara interessato all’informazione online. Di questi, il 59% vi accede attraverso i motori di ricerca, cioè sostanzialmente con Google, praticamente monopolista del settore. Il dato sale al 62% tra gli under 45. Il 34% ci arriva dai Social Network.
La ragione per cui si va sul web alla ricerca di una notizia è la volontà di approfondire qualcosa di cui si è sentito parlare casualmente, dalla radio o dalla TV. A volte si vuole diversificare la notizia per verificarla, ma soprattutto si vogliono trovare immagini statiche e dinamiche.
Una volta ricostruita la vicenda, i lettori passano volentieri prima a leggere i commenti su Facebook per poi partecipare alla discussione.
I giornali cartacei perdono progressivamente vendite, passando da circa 7 milioni di copie vendute nel 1990 ai 3,8 del 2013. Il tutto a favore delle notizie disponibili gratuitamente in internet.
Un ruolo particolare viene giocato dai social network, che però si stanno presentando sempre più come semplici bacheche dove tutti dicono tutto e per questo privi di credibilità e autorevolezza, cosa di cui gli internauti stanno un po’ alla volta rendendo conto.
Il che significa che se i mezzi comunicazione sono in fase di forte mutamento strutturale, il lavoro dei giornalisti è sempre più specialistico. Purtroppo, la tecnologia riduce la necessità numerica di addetti.