Convenzione delle Alpi: rilanciare il ruolo delle regioni
Affidato al Trentino il coordinamento della «Rete delle Regioni» Ieri l'assessore Panizza era in Slovenia
Rilanciare le politiche di sviluppo
sostenibile per la regione alpina, rivendicare il ruolo delle
regioni nella definizione delle politiche alpine, sottolineare
l'importanza della collaborazione e del coordinamento fra le
regioni nel quadro della Convenzione delle Alpi e chiedere una
rappresentanza permanente all'interno della stessa: sono questi in
sintesi i contenuti del documento approvato dalla Conferenza delle
Regioni Alpine, riunita ieri a Brdo pri Kranju, in Slovenia.
Appuntamento in concomitanza con l'XI Conferenza delle Alpi, con la
seduta del Comitato permanente della Convenzione delle Alpi e con
la riunione dei ministri degli otto stati alpini che aderiscono
alla Convenzione.
Le regioni alpine insomma, come dirette rappresentanti delle
popolazioni che vivono sulle Alpi, vogliono avere un ruolo primario
nella definizione delle politiche alpine e si impegnano a
collaborare e scambiarsi informazioni e buone pratiche.
Ieri in Slovenia è stata formalizzata la creazione della
«Rete delle Regioni» il cui coordinamento, nella fase di avvio,
è stato assegnato alla Provincia autonoma di Trento con il supporto
del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi.
Ai lavori ha partecipato l'assessore alla cultura, rapporti europei
e cooperazione Franco Panizza, che è intervenuto anche all'XI
Conferenza delle Alpi in rappresentanza proprio della Rete delle
Regioni alpine.
L'assessore ha riferito sui risultati della Conferenza delle
Regioni Alpine e ha presentato il documento approvato.
La presidenza della Convenzione delle Alpi passa adesso alla
Svizzera.
L'assessore Panizza ha già avviato i primi contatti con la
presidenza svizzera per definire i passaggi operativi della
collaborazione.
Dopo gli incontri di Chambery nel 2009 e di Trento nel 2010, la
riunione slovena ha offerto l'occasione per rilanciare il dialogo
fra le regioni alpine sulle questioni di interesse comune e per
chiedere ai ministri degli otto stati che aderiscono alla
Convenzione il riconoscimento dell'importanza delle Alpi e del
ruolo delle regioni nel processo di attuazione e sviluppo della
Convenzione.
La Conferenza delle regioni alpine è stata organizzata per
iniziativa della Provincia autonoma di Trento.
«E' importante - ha detto l'assessore Panizza durante la riunione
con i rappresentanti delle regioni - che gli enti territoriali
abbiano una posizione comune nell'ambito delle politiche di
attuazione della Convenzione delle Alpi, che è un accordo tra
Stati.
«Oggi gettiamo le basi per individuare un metodo di lavoro e un
insieme di temi su cui lavorare per il futuro delle Alpi. C'è
bisogno di una rappresentanza comune per rapportarsi con gli Stati
in maniera autorevole e il più possibile unitaria.
«Oggi, per la prima volta, la Rete delle Regioni incontra
ufficialmente la Conferenza delle Alpi e i ministri degli Stati che
aderiscono alla Convenzione. E' un passaggio importante che ci
impegna ad allargare all'interno di tutte le regioni dell'arco
alpino la condivisione di questo progetto di collaborazione.»
Nel documento approvato dalle regioni si riconoscono le Alpi, di
fronte alle sfide di un'economia globalizzata, delle trasformazioni
sociali e demografiche e del cambiamento climatico, come un sistema
unitario e si esprime l'intenzione di perseguire un comune sviluppo
economico e sociale, salvaguardando il territorio alpino, inteso
come spazio di vita, di lavoro e di ricreazione.
Le regioni hanno condiviso poi il progetto della Rete delle Regioni
delle Alpi, inteso come piattaforma di confronto e cooperazione,
come un sistema permanente di relazioni e contatti, di scambio di
informazioni e progetti.
Non si tratta quindi di creare una nuova struttura. Sui temi più
urgenti si costituiranno però gruppi di approfondimento.
«La Convenzione delle Alpi - ha aggiunto l'assessore Panizza - è
uno strumento fondamentale per definire le politiche che
interessano l'arco alpino. Il Trentino, che si trova proprio nel
mezzo di questo territorio, vuole avere un ruolo da protagonista in
questo processo che consideriamo estremamente importante.
«Adesso ci metteremo al lavoro su temi molto concreti, come
concreto è stato il dibattito oggi. Sono soddisfatto perché al di
là del contenuto del documento è emersa oggi la volontà di operare
per dare il nostro contributo alla traduzione nei fatti della
Convenzione delle Alpi.»
Nella prima conferenza delle regioni alpine, a Chambery nel 2009,
si era auspicata la costruzione di una piattaforma regionale in
relazione con la Conferenza delle Alpi.
Le regioni avevano richiamato la necessità di uno sviluppo
sostenibile dell'arco alpino e sottolineato la centralità dei
trasporti e l'esigenza di mettere in comune riflessioni e studi, di
coordinare i programmi, di favorire modalità di sviluppo rispettose
dell'ambiente e puntare sull'intermodalità.
Nella seconda conferenza delle regioni, che aveva un carattere
tecnico e si è svolta a Trento nel 2010, si è sottolineato il ruolo
delle regioni nell'attuazione della convenzione e si è puntato
sulla cooperazione interregionale.
Si è lanciata, inoltre, la proposta di costituire una piattaforma
delle regioni alpine per la realizzazione di progetti comuni e lo
scambio di esperienze e buone pratiche.
Si è aperto infine alla collaborazione con i Gruppi Europei di
Cooperazione Territoriale già esistenti o in fase di
costituzione.
In pratica si sono gettate le premesse per l'approvazione del
documento ufficiale che è stato adottato oggi in Slovenia.
Cambiamento demografico e climatico, turismo, biodiversità,
trasporti e mobilità sono i temi prioritari contenuti nel programma
pluriennale 2011-2016 della Convenzione delle Alpi la cui
presidenza è passata dalla Slovenia alla Svizzera che la terrà fino
alla fine del 2012. Se ne è parlato anche durante la riunione dei
rappresentanti delle regioni.
Il cambiamento climatico, è emerso, è più sensibile sulle Alpi che
in altre regioni.
Le Alpi sono un ambiente delicato per natura, in cui il paesaggio e
l'ambiente sono elementi fondamentali per la qualità della vita e
lo sviluppo legato all'attrattività del territorio.
Green economy e turismo sostenibile sono settori fondamentali in un
territorio che deve avere nel basso impatto energetico un elemento
distintivo.
Accessibilità e mobilità sostenibile sono altresì fattori
irrinunciabili.
Strategiche risultano per il territorio alpino le nuove tecnologie
per la comunicazione e informazione in grado di ridurre le distanze
e le differenze tra i territori e dare a tutti le stesse
possibilità di sviluppo.
Su questo specifico tema, ha precisato l'assessore Panizza, è
notevole l'impegno del Trentino che in pochi anni vuole portare la
larga banda su tutto il suo territorio.
Quattordici milioni di persone abitano le Alpi stabilmente e circa
cento milioni le visitano ogni anno: la partecipazione, la
cooperazione, il confronto sono processi preziosi per lo sviluppo
alpino e proprio nella Rete delle Regioni possono trovare nuova
linfa.
La Convenzione delle Alpi è stata sottoscritta nel 1991 a
Salisburgo.
E' un accordo internazionale fra gli otto stati che hanno
territorio nelle Alpi (Francia, Italia, Principato di Monaco,
Svizzera, Liechtenstein, Austria, Germania, Slovenia).
Il trattato prevede dodici temi principali, per otto dei quali sono
stati firmati appositi protocolli che prevedono la partecipazione
degli enti locali quali rappresentanti della popolazione che vive
nelle Alpi.
I protocolli su agricoltura, energia, turismo e difesa del suolo
sono stati ratificati dall'Unione Europea.
Nel 2011 la Convenzione festeggia quindi i suoi primi venti
anni.
L'incontro in Slovenia ha offerto ai ministri dei diversi stati
l'opportunità di fare il punto su quanto realizzato e sulle sfide
per il futuro.