Accoglienza dei profughi: buonsenso, civiltà e giustizia

Il centro di Marco sarà utilizzato solo per la prima accoglienza: d'altronde è il percorso già stabilito dalla giunta provinciale – Alcuni dati

Vanno forniti alcuni dati.
Anzitutto si sappia che ogni 10.000 profughi giunti in Italia, l’accoglienza di 90 di loro spetta alla provincia autonoma di Trento e di altri 90 alla provincia autonoma di Bolzano.
Delle 400 persone giunte in Trentino da marzo, 304 sono scappate con mezzi propri. D’altronde non è possibile impedire loro il libero movimento perché sono dotate degli stessi diritti dei cittadini europei.
La Provincia non li trasporta al confine con l’Austria, come vorrebbero in quanto diretti al nord, perché l’Austria può impedirne sempre l’ingresso. D’altronde, Vienna ha più disposto il rientro in Alto Adige alcuni migranti definiti indesiderati.
Attualmente a Marco di Rovereto ci sono 70 profughi in attesa di altra destinazione, che la Provincia individuerà antro un paio di mesi. Si tratta di maschi tra i 19 e i 35 anni. E' tra questi che è stato prelevato il DNA su disposizione della Magistratura in seguito al delitto di venerdì notte.
A Castelfondo c’è una struttura che funziona benissimo, perché accoglie i profughi con calore umano, mentre Marco è un semplice dormitorio. Dignitoso anche se fatto con container, perché ogni abitacolo contiene solo sei posti letto con bagno, contro i 12 posti dei container che l’Italia ha messo a disposizione per accogliere i militari italiani in missione all’estero.
Gli ospiti di Marco provengono dalla Siria, dal Mali, dalla Nigeria, dal Pakistan e dal Bangladesh.

Migranti: la Giunta provinciale ha deciso oggi innanzitutto di confermare il percorso già individuato nelle scorse settimane, quindi anche precedentemente all'episodio di violenza avvenuto nella notte tra venerdì e sabato nei pressi del Centro della Protezione civile di Marco di Rovereto, sul quale sono in corso le indagini.
Dai primi di ottobre, quindi, il centro di Marco sarà utilizzato solo come un centro di prima accoglienza e le persone vi si tratterranno per non più di 7 giorni al massimo.
Dopodiché, i richiedenti asilo verranno distribuiti in altre strutture sul territorio.
Una di queste, già operante, è a Castelfondo, dove già oggi sono ospitate circa 55 persone; altre saranno individuate nelle prossime settimane.
 
Il percorso confermato non si discosta peraltro da quanto già deciso in precedenza: il campo di Marco tornerà a breve, entro i primi di ottobre, ad assolvere esclusivamente a funzioni di prima accoglienza, per un tempo massimo di una settimana.
Dopodiché i richiedenti asilo verranno trasferiti in altre strutture presenti sul territorio, come quella già operativa a Castelfondo, e altre che verranno individuate a breve.
Le strutture di accoglienza si doteranno di regole di permanenza omogenee, nel rispetto dello status delle persone ospitate.
La permanenza, come noto, è determinata dall'iter della domanda di protezione avanzata dalla persona e trasmessa dalla Questura competente ad una Commissione statale che per il Trentino (e il resto del Nord est) ha sede a Gorizia.