Storie di donne, letteratura di genere/ 12 – Di Luciana Grillo
«Itinerari incantati di una donna qualsiasi» – Maria Luisa Gribaudi
Titolo: Itinerari incantati di una donna qualsiasi
Autrice: Maria Luisa Gribaudi
Editore: Il granello di senape, 1997
Pagine: 84
Prezzo di copertina: Introvabile
Disponibilità: Vedi nota a pié di pagina
Un piccolo, prezioso libretto che si legge tutto d’un fiato: pagine in prosa - una prosa limpida e rasserenante - e pagine in versi - versi lievi e delicati.
Nel procedere, da una pagina all’altra, si entra nel mondo di Maria Luisa Gribaudi in punta di piedi, si ripensa a luoghi noti, cari e lontani nel tempo (prati, campi, boschi) e si vedono palazzi «che sfregiano il luogo della memoria con le loro facce di cemento, mute e rigide…».
L’autrice ci coinvolge nel suo cercare i percorsi del ricordo, ma questi percorsi non trovano più rispondenza nella realtà, come se un filo si fosse irrimediabilmente spezzato.
E il pensiero corre al burattino senza fili, all’attimo che dobbiamo saper cogliere, «senza rimpianti e senza aspettative».
Maria Luisa Gribaudi procede con passo leggero, guidandoci nei silenzi e nelle attese, osservando il mutare dei tempi e dei corpi, descrivendo luoghi, alberi, rifugi misteriosi tra rami fioriti, una sua personale e inaccessibile giungla, e insieme le risate fresche dei suoi bambini, durante lunghe e serene passeggiate.
E poi racconta il mare tanto amato, le vele spiegate, la burrasca improvvisa, i delfini che danzano, il senso profondo dell’infinito.
Né dimentica le esperienze di vita, gli incontri con gli anziani, l’intensità dell’essere un mimo, la sua ansia di libertà quando, bambina, si nascondeva tra alberi di limoni e di aranci o fra le poltrone, protetta fino a sentirsi invisibile, per andare lontano col pensiero e, da uno spazio limitato, slanciarsi in voli illimitati.
Incontriamo i suoi genitori, il padre cacciatore che la invitava ad andare con lui, affidandole un sacchettino di sale grosso, pronto a non sparare nemmeno un colpo, e la madre, a cui l’ha legata un affetto «nascosto», inespresso, per un eccesso di riservatezza o di pudore, oppure per timore di disturbare, di violare l’intimità.
Il rapporto madre-figlia è impegnativo, sempre. A tutte le età.
Per Maria Luisa la presenza materna risulta incombente, ingombrante, e dunque quello stare vicine «per forza» diventa per l’autrice un momento di concentrazione ostinata nel realizzare un ricamo, nell’intrecciare dei nodi che solo una straordinaria esperienza mistica saprà sciogliere.
Fra le pagine si trovano anche il dolore, la perdita delle persone care, il male… c’è un bosco che brucia, ci sono antichi alberi, carichi di anni, devastati, spogliati, violati dal fuoco eppure l’individuo, quando faticosamente conquista il suo equilibrio e impara a vedere la magia nei piccoli gesti di ogni giorno, allora - finalmente - comprende che nulla accade per caso.
Ed è pronto a percorrere l’itinerario del cuore.
Questo lavoro di Maria Luisa Gribaudi incide sull’anima del lettore un messaggio di consapevolezza e condivisione.
Dopo aver letto gli «Itinerari incantati» non si può non pensare che l’autrice non sia assolutamente «una donna qualsiasi»!
Luciana Grillo
NOTA: Questo libro non si trova più in libreria, ma si può chiedere direttamente all’autrice che ne conserva ancora alcune copie. Basta scriverle a via Pastrengo 29 – 10128 Torino.