Fulmini azzurri: Patta, Jacobs, Desalu, Tortu
Al Festival dello Sport di Trento il quartetto azzurro entrato nella storia
Un gioco di squadra che è andato al di là delle attese.
Un quartetto azzurro entrato nella storia: Lorenzo Patta, Marcel Jacobs, Fausto Desalu, Filippo Tortu. L'Italia a Tokyo 2020 ha vinto la staffetta della 4x100.
I quattro moschettieri azzurri veloci come un fulmine sono stati gli ospiti applauditissimi dell'evento conclusivo della quarta edizione del Festival dello Sport di Trento.
In platea e poi sul palco per i saluti e i ringraziamenti di rito anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e il sindaco di Trento, Franco Ianeselli.
Cori da stadio e entusiasmo alle stelle, all'Auditorium Santa Chiara, per i quattro campioni della velocità e per la conferma del Festival a Trento anche per i prossimi tre anni.
I fantastici 4 hanno incantato il pubblico con la loro empatia, semplicità e al tempo stesso grandissima consapevolezza e allegra serietà.
Lorenzo Patta, sardo, è entrato nel gruppo azzurro tre mesi prima delle Olimpiadi.
Sua la prima frazione: «Se le Olimpiadi si fossero disputate nel 2020, non ci sarei stato di sicuro.
«Fino ai 16 anni giocavo a calcio, puntando sulla velocità, ovviamente. Poi ho scelto l'atletica e ci ho visto giusto.
«In quella finale non eravamo i favoriti. Ho fatto un doppio passo per evitare un'invasione di corsia.»
«L'ho rivista letteralmente cento volte, quella gara.» Jacobs, Tortu e Desalu si allenano insieme, per la staffetta, dal 2018.
«Siamo una squadra. Gli americani, fortissimi ma che nemmeno si salutano tra loro, non sono nemmeno arrivati in finale...» – hanno ricordato i magnifici quattro, a cominciare da Jacobs.
Fausto Desalu ha incantato il pubblico con la sua sincera e umile simpatia.
«Per me, quando ho scoperto il dono della velocità nella corsa, è stato trovare il mio posto nel mondo e avere di che sdebitarmi con mia madre, che ha fatto sacrifici e mi ha fatto da mamma e da papà.»
Risate e sorrisi, poi, sulla grande capacità di Desalu, lombardo di origini nigeriane, di correre bene in curva.
«Se ci fossero i cento metri tutti in curva... – ha detto Desalu, e Jacobs gli ha lanciato una simpatica e complice occhiataccia preoccupata...»
«Ho capito che avremmo vinto dopo aver ricevuto il testimone da Marcel» – ha detto ancora Desalu.
Filippo Tortu, il quarto frazionista della staffetta, ha dimostrato la sua consueta grandissima lucidità analitica: «Negli ultimi 30 metri credevo di essere primo. Forse questo mi ha fatto percepire il fuoco dell'agonismo come non l'avevo sentito mai. Invece il primo posto è maturato negli ultimi 5 metri... ".
La sintesi di un successo straordinario ancora nelle parole di Tortu: «Il centesimo di secondo con cui abbiamo battuto l'Inghilterra è merito di tutti e quattro! Va diviso. E adesso nelle scuole di atletica italiane non hanno più posto per far fronte a tutte le richieste di iscrizione dei bambini.»
Alla fine, grande festa sul palco. Il Festival 2021 è finito in gloria. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti ha messo virtualmente una medaglia al collo di chi ha reso possibile il successo crescente del Festival: Gazzetta, Trentino marketing, Grandi Eventi e Ufficio Stampa della Provincia, oltre che i servizi tecnici e tutti i collaboratori.
Un lavoro collettivo che ha dato lustro al Trentino. «Grazie per l'entusiasmo, l'impegno instancabile, la generosità e la professionalità di tutti».