Il «Sogno di una notte di mezza estate» fa tappa a Cles
Circuito regionale della danza: la Ariston Proballet lo mette in scena venerdì 21 dicembre
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Terzo appuntamento con il Circuito regionale della Danza organizzato dal Centro Servizi Culturali S. Chiara. Venerdì 21 dicembre 2018 il Cinema Teatro di Cles ospita «Sogno di una notte di mezza estate», spettacolo diretto da Sabrina Rinaldi, tratto dalla commedia in un atto di William Shakespeare e messo in scena dalla compagnia Ariston Proballet, con le coreografie di Marcello Algeri sulle musiche del compositore tedesco Felix Mendelssohn. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21.00.
Per la creazione di questa commedia di William Shakespeare, portata in scena dalla compagnia di Sanremo Ariston Proballet, il coreografo Marcello Algeri è partito dalla frase che lo stesso Shakespeare scrisse nella sua famosa opera Sogno di una notte di mezza estate: «Il pazzo, l’amante e il poeta non sono composti che di fantasia».
Ed e proprio da quest’ultima parola - fantasia - che ha avuto origine il processo creativo.
«Ho utilizzato la facoltà della mente di creare immagini, di rappresentare cose e fatti corrispondenti o no alla reale storia shakesperiana – spiega lo stesso Marcello Algeri - per permettere all’attività del fantasticare e del supporre di creare situazioni prive di realtà, lasciando libero corso agli artisti danzatori di essere presenti come soggetti attivi ed espressivi».
Lo spettacolo cerca di seguire figure senza ricorrere a modelli, ripercorrendo principalmente il racconto shakespeariano, riempiendolo però di attività immaginativa, conscia o inconscia, grazie alla quale il pubblico potrà compiere le sue interpretazioni.
Tutto ciò senza la pretesa di una funzione attributiva: colori, disegni, situazioni, ma con riferimento concreto alle cose volta per volta immaginate o create e, come avviene nelle arti figurative, talvolta il riferimento è semplicemente il risultato della voglia del coreografo di scrivere con il corpo una storia in una sorta di poesia fisicamente interpretata.
«Questa mia volontà decisa, o voglia, – precisa il coreografo – mi ha creato una valida scusa per scegliere e dividere la musica di Felix Mendelssohn, in rapporto alle scene scelte, con estrema libertà nel tentativo di creare un parallelismo fra il reale e il magico, tenendo presente il fatto che qualche volta la realtà supera la fantasia ma, come diceva Eduardo De Filippo… il teatro si fa con la tecnica o il teatro si fa con la fantasia…».