Il senatore Postal commenta la scomparsa di Silvius Magnago
«Un vero uomo di stato, che fu padre in una piccola grande autonomia»
«Ho conosciuto Magnago quando mi è
stato chiesto di trattare con lui per convincerlo a rientrare nella
giunta della Regione Trentino Alto Adige.»
Queste le prime parole del senatore trentino Giorgio Postal.
«È stato un vero uomo di stato. Determinato a raggiungere i suoi
obbiettivi, ma dotato di buonsenso politico. Dopo la firma del
Pacchetto è tornato ad essere un grande vicino di
casa.»
Magnago si era occupato di politica fin dal 1948, ha ricordato
Postal, e cioè da quando è stato confermato che il Sud Tirolo
facesse parte dell'Italia.
Fino al 1955 l Volkspartei era guidata da altoatesini «dableiber»,
mentre Magnago era un «optante».
[I dableiber erano coloro che, costretti dal fascismo a
decidere, avevano preferito restare in Italia e rinunciare alle
proprie origini tedesche, mentre gli optanti
erano coloro che avevano preferito lasciare l'Italia per non
rinunciarvi - NdR]
Nel 1955 l'Austria ottenne dal Mondo il riconoscimento di stato
sovrano, prosegue Postal, e da quel momento si è considerata nume
tutelare dei propri cittadini residenti in altri Paesi.
Per questo avvenne la rivoluzione che portò Magnago alla presidenza
del partito e la trasformò in movimento votato a ottenere
l'indipendenza.
Lo scontro, con Roma prima e con Trento poi, portò al momento
storico del «Los von Trient», quando la Volkspartei abbandonò la
giunta regionale del Trentino Alto Adige, dove risultava giocoforza
essere un partito di minoranza.
Solo col Pacchetto Trentino Alto Adige del 1970, i
rapporti si normalizzarono e Magnago diede vita alla più
straordinaria forma di Autonomia dei nostri tempi.
Si era battuto con forza per impedire che la protesta altoatesina
potesse degenerare in quelle forme di violenza che si
concretizzarono con la stagione degli attentati.
Attentati che furono figli di un clima complessivo e non di precisi
mandanti, anche se sono noti gli ambienti pangermanistici di Monaco
e Norimberga che li finanziarono.
«Con Magnago scompare la figura di un grande uomo di stato, che fu
padre in una piccola grande Sutonomia.»