«Il prezzo» da giovedì 9 a domenica 12 marzo al Sociale di Trento
La Compagnia Umberto Orsini porterà in scena il capolavoro di Arthur Miller, ottavo appuntamento con la Stagione di Prosa 2016-17
Photo © Marco Caselli Nirmal.
Scritta da Arthur Miller nel 1968 e praticamente inedita in Italia, la commedia è ambientata a New York nei mesi successivi al crollo di Wall Street del 1929, con la conseguente crisi economica e finanziaria che sconvolse l'economia mondiale.
Il testo riprende argomenti cari a Miller e ad altri autori americani della seconda metà del Novecento che hanno focalizzato sul tema della famiglia e del disagio legato a mutamenti storico-economici il loro interesse più appassionato.
«IL PREZZO», spettacolo che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica nella stagione teatrale 2015/2016, porta sulla scena quattro caratteri che rappresentano lo spaccato di una società che non è solo americana, nella quale ognuno di noi, oggi più che mai, può riconoscersi.
Personaggi tondi, vivi e vulnerabili, grazie alla sublime scrittura di Miller ci trascinano in un mondo dove l'ironia livida, i dubbi, la cattiveria e l'incertezza riempiono lo spazio scenico che, nella sua immobilità, si presenta come un ring dove lo scontro avviene attraverso un intreccio di parole che rimbalzano da un lato all'altro e tolgono il respiro.
Utilizzando un dialogo a volte divertente e caustico, a volte drammatico, Miller racconta una vicenda familiare che ha per protagonisti due fratelli di famiglia agiata che, all'indomani del crollo finanziario, hanno assunto due posizioni completamente antitetiche.
Victor ha abbandonato gli studi nei quali brillava e si è arruolato in polizia per poter mantenere il padre caduto in miseria.
Walter invece, sottraendosi alle responsabilità familiari, ha proseguito gli studi ed è diventato un grande chirurgo.
«In questa commedia – spiega Massimo Popolizio nelle note di regia – tutto ha un prezzo: le scelte, i ricordi, gli errori, le vittorie e le sconfitte. Ma quello che mi ha colpito di più in questo lavoro così ben strutturato nella sua alternanza di momenti divertenti e di momenti drammatici è stata la consistenza e lo spessore dei quattro personaggi che animano la storia.»
Siamo a New York e Victor, il poliziotto (interpretato dallo stesso Massimo Popolizio), a sedici anni dalla morte del padre deve vendere, in quanto l'edificio sta per essere abbattuto, tutti i mobili accumulati dal genitore che per anni si era isolato in un appartamento in cui questi oggetti erano accatastati.
Sua moglie Esther (Alvia Reale) ha problemi di alcol e di depressione, mentre Walter (Elia Schilton) ha fatto un percorso di successo che gli ha permesso di allontanarsi dalle conseguenze della crisi.
I due fratelli non hanno contatti da più di dieci anni, e Walter ricompare sulla scena proprio in occasione di questa vendita.
C'è infine un quarto personaggio, Gregory (Umberto Orsini), un venditore di mobili usati che dovrà stabilirne il prezzo.
«Sei anni fa – racconta Orsini – nella libreria del National Theatre di Londra mi capitò tra le mani "The Price" di Arthur Miller e la memoria mi riportò ad uno spettacolo interpretato da Raf Vallone negli anni sessanta. Cominciai la lettura e fui catturato dal dialogo e dall'attualità della vicenda. Cercai una traduzione italiana, ma era inesistente. Decisi che avrei portato in scena la commedia solo se avessi trovato tre bravissimi attori nei ruoli principali e in tal caso per me avrebbe avuto un senso interpretare Gregory Solomon, un mediatore di mobili di novant'anni. I miei desideri si sono avverati: ho tre splendidi compagni e finalmente "Il prezzo" gode di una traduzione italiana di Masolino D'Amico che è venuta a colmare, nel decennale della sua scomparsa, una lacuna nell'opera omnia di Miller.»
Miller affronta ne «IL PREZZO» il tema della conoscenza, una conoscenza non metafisica, ma tutta terrena e umana.
La nostra vita, il nostro passato, analizzati nel presente ci appaiono talvolta come un sogno o una storia che qualcuno ci abbia raccontato e dove la distinzione fra realtà e irrealtà è quasi impossibile.
«Grazie anche ad uno sforzo produttivo raramente riscontrabile nel teatro privato – commenta il regista – ho potuto collaborare con i migliori artisti e professionisti del settore. Soprattutto ho avuto occasione di stare in scena con i colleghi che amo e di ripetere con Umberto quel sodalizio che ci ha legati per anni. E' stata un'esperienza felice dirigerli, perché essi parlano un linguaggio che ben conosco: quello del teatro di interpretazione.»
«IL PREZZO» è una produzione della Compagnia Umberto Orsini e coincide con il sessantesimo di attività teatrale del grande attore novarese che debuttò nel 1957 interpretando «Il diario di Anna Frank» per la regia di Giorgio De Lullo.
Sono seguite centinaia di interpretazioni memorabili, alcune in scena anche a Trento, firmate dai maggiori registi del teatro italiano.
Ha esordito nel cinema con Federico Fellini (La dolce vita) ed è stato diretto anche da Luchino Visconti, Liliana Cavani e, più recentemente, da Sergio Rubini.
Numerose anche le sue partecipazioni a produzioni televisive: su tutte, lo «sceneggiato» I fratelli Karamazov, diretto nel 1969 da Sandro Bolchi, che lo ha fatto conoscere e apprezzare dal grande pubblico.
Giovedì 9 marzo il sipario del Teatro «Sociale» si alzerà alle 20,30.
Sono previste repliche venerdì 10 e sabato 11, sempre con inizio alle 20.30, e domenica 12 marzo alle ore 16.00.