Il comitato Andrea Papi: referendum sui grandi carnivori
La richiesta avanzata dal presidente Cristoforetti alla Comunità Val di Sole e Consiglio provinciale di Trento
«Chiediamo un referendum sui grandi carnivori», il comitato Insieme per Andrea Papi scrive al presidente della Comunità della Val di Sole, Lorenzo Cicolini, per l’avvio della procedura per la consultazione popolare e al presidente del Consiglio provinciale, Claudio Soini, per chiedere la nomina della Commissione d’inchiesta.
Un referendum sui grandi carnivori, per consentire ai cittadini della Val di Sole di esprimersi «sulla compatibilità della presenza dei grandi carnivori con la conduzione di una vita sicura per la popolazione e per la salvaguardia delle attività economiche e sociali».
È questa la richiesta ufficiale che il Comitato Insieme per Andrea Papi fa al presidente della Comunità della Valle di Sole.
Il presidente del comitato Pierantonio Cristoforetti chiede al presidente della Comunità Lorenzo Cicolini un incontro per poter discutere dell’avvio della procedura di indizione del referendum così come previsto dall’articolo 15 dello statuto dell’ente intermedio.
«Considerato che la Comunità nel suo statuto riconosce il referendum quale strumento di diretta partecipazione dei cittadini alle scelte politico amministrative e considerato altresì il sentimento diffuso di paura e senso di smarrimento della nostra gente rispetto alla condizione di mancanza di libertà e sicurezza che diventa ogni giorno più forte – scrive il Comitato – si ritiene che sia giunto il momento di dare loro la libertà di esprimersi su questo argomento.»
Ma la lettera al presidente della Comunità non è l’unica scritta dal Comitato.
Lo scorso 22 maggio, Cristoforetti, infatti, ha inviato una missiva al presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini con la quale ritorna sulla richiesta di nominare una commissione speciale d’inchiesta da inviare a tutte le consigliere e i consiglieri provinciali.
Tale commissione, negli intenti del Comitato, dovrebbe:
rendere nota tutta la fase iniziale del Progetto Life Ursus, le analisi, gli studi le effettive verifiche di disponibilità e accettazione del progetto da parte della popolazione del Trentino e in particolare di quella del Trentino Occidentale;
verificare se vi sono state richieste di autorizzazione per l’utilizzo di territori privati destinati all’esercizio dei diritti di uso civico a fini di sperimentazione senza la previsione di risarcimenti o indennizzi;
verificare tutte le fasi di sviluppo del progetto, le relazioni con il Ministero, l’Ispra e tutti gli enti che hanno sottoscritto il Pacobace;
approfondire la partita finanziaria, sia di fondi statali che comunitari (UE) che hanno accompagnato il progetto e la loro specifica applicazione sul bilancio provinciale o di altri enti; definire un organigramma (storico e attuale) a riguardo delle responsabilità personali correlate allo sviluppo e gestione del progetto, in particolare per il punto 3.2.2. del Pacobace - Sicurezza e incolumità pubblica.
«Auspico che la serietà e le preoccupazioni imposte dai drammatici avvenimenti di questi ultimi mesi – conclude Cristoforetti – consentano l’avvio del percorso richiesto in quanto la verità, la trasparenza e la responsabilità delle azioni della pubblica amministrazione nei confronti dei propri cittadini devono essere qualità e doveri che contraddistinguono la nostra Autonomia.»