Legislative francesi, l’appuntamento elettorale di giugno
Speranze ed obiettivi dei più importanti Partiti francesi – Di Michele Soliani
È appena iniziata la campagna elettorale per le elezioni parlamentari. I candidati avranno tempo sino alle 18 di venerdì per presentare la loro domanda anche se attualmente già ci sono 6.591 candidature.
Il numero, alto se si pensa ad altri paesi, è però in calo rispetto al 2007; alle ultime elezioni erano state inoltrate 7.639 candidature mentre nel 2002 il numero era stato di 8.444.
Per quanto riguarda le quote rosa solamente un 40% sarà donna. In Francia vi è l’obbligo di candidare un uguale numero di donne e di uomini con uno scarto massimo del 2%.
Alcuni partiti politici francesi, soprattutto quelli più dotati economicamente, non rispettano tale obbligo preferendo pagare una pesante sanzione pecuniaria.
Alle elezioni parlamentari del 2007, l’UMP aveva presentato solamente il 26% di candidati donna, dovendo pagare una multa di quattro milioni di euro; il PS aveva invece presentato 46,5% ed era stato costretto a pagare una multa di cinquecentomila euro.
Al prossimo appuntamento elettorale la Sinistra francese si troverà comunque divisa. Non è stato infatti trovato alcun accordo tra il Partito Socialista e l’estrema Sinistra francese soprattutto in quei collegi elettorali dove vi è un serio rischio di vittoria per il Fronte Nazionale di Marine Le Pen, galvanizzato dal recente risultato elettorale.
L’obiettivo dei socialisti è chiaro: ottenere la maggioranza assoluta. Il sistema francese permette facilmente un risultato del genere ed ottenerlo dopo trent’anni con un presidente socialista sarebbe il trionfo definitivo dei socialisti.
Dal lato opposto abbiamo l’UMP, il Partito del ex Presidente Sarkozy, il quale dopo la sconfitta cocente alle presidenziali tenutesi pochi giorni fa cerca di arginare i danni.
Jean-Francois Cope, esponente di primo piano del Partito Neogollista, ha riaffermato la sua volontà di non voler in alcun modo creare alleanze con il Fronte Nazionale; questi ha inoltre affermato che chiedere un eventuale voto a Le Pen corrisponderebbe a dar sostegno all’estrema sinistra francese.
Sono quindi riemersi i soliti argomenti già trattati durante le presidenziali ma lo scenario è profondamente cambiato. Se l’UMP puntava sino ai primi di maggio alla vittoria, ora l’unica preoccupazione di questi è di limitare la vittoria socialista.
La maggioranza neogollista uscente conta 340 membri. L’obiettivo è perdere meno di 100 parlamentari e tenere per i prossimi anni in pressione la futura maggioranza socialista.
Non viene comunque presa in ipotesi da parte dei dirigenti dell’UMP l’ipotesi di scendere al di sotto dei 230 eletti. In questo caso ci sarebbe il disastro politico, soprattutto se si scendesse a quota 200.
Michele Soliani
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