A Innsbruck la coppa del mondo di Torball, per non vedenti

Il Torball, gioco sportivo a squadre per non vedenti, è lo sport più praticato dai non vedenti in Italia – Nostra intervista al Capitano Gianluigi Toigo

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Nello scorso fine settimana si è disputata a Innsbruck (Austria) la Coppa del Mondo di Torball per squadre per club.
Il Torball è un gioco sportivo a squadre per non vedenti, in cui si fronteggiano due team composti ciascuno da 3 giocatori (con 3 riserve). È lo sport più praticato dai non vedenti in Italia
Il torball prevede l'impiego di un pallone sferico di 500 grammi al cui interno sono presenti dei campanelli in modo che il suono - e quindi la traiettoria del pallone - sia percepita ed intuita dai giocatori. Il campo di gioco, diviso in due metà da tre cordicelle tese dotate di campanellini, è lungo 16 metri e largo 7 metri. La porta ha la stessa larghezza del campo e un'altezza di 1,30 metri.
I giocatori (che possono essere non vedenti assoluti o ipovedenti) sono comunque dotati di una benda oculare che impedisce completamente la vista ed hanno come punto di riferimento un tappetino che consente l'orientamento.
 
Lo scopo è tirare con le mani la palla verso la porta avversaria per segnare i «goal» facendola passare sotto le cordicelle che dividono il campo.
Se il pallone le tocca, si compie un fallo con conseguente uscita momentanea di chi ha effettuato il tiro per la durata dell'azione successiva (punizione a tempo fermo) in modo da scontare la penalità.
Ogni tre falli si assegna un rigore agli avversari (punizione di squadra a tempo fermo con un solo giocatore per squadra in campo).
La partita dura 10 minuti effettivi di gioco ed è divisa in due tempi; le punizioni si eseguono a tempo fermo. È vincitrice la squadra che totalizza il maggior numero di reti.
Alla manifestazione hanno partecipato nove squadre, vincitrici dei rispettivi campionati nazionali. La kermesse, si è svolta secondo la formula del torneo all'italiana.
 
Le nove formazioni, si sono confrontate una contro l’altra; al termine delle otto partite, si è venuta a creare una classifica.
Le prime quattro squadre si sono poi affrontate in semifinale e successivamente in finale, finale che ha posto sul tetto più alto del mondo il sodalizio Trentino. Il Gruppo Sportivo Dilettantistico non vedenti di Trento al termine del girone all'italiana si è classificato al terzo posto ed ha quindi affrontato in un’avvincente semifinale la formazione francese del Poitiers.
La formazione trentina ha vinto per quattro a uno mentre, nell'altra semifinale, il Tirol (Innsbruck) è stato sonoramente sconfitto per quattro a zero dalla squadra tedesca del Landshut.
In finale si sono quindi fronteggiate le due squadre vincitrici, ovvero Trento contro Landshut.
I nostri portacolori hanno prevalso in finale per cinque a tre dopo un’emozionante scontro, dopo che il primo tempo era finito in perfetta parità 2 a 2, meritando il successo finale, per il miglior affiatamento e la migliore coesione di squadra.
 
Queste le squadre, che hanno preso parte all’evento, dandone lustro ed importanza.
Per l'Italia il G.S. Non Vedenti di Trento; per l'Austria Innsbruck e Linz; per la Germania Landshut; per il Belgio Vasland e Bruxelles; per la Svizzera Basilea, per la Francia Poitiers. Inoltre ha partecipato a questa manifestazione una squadra russa.
Questo il gruppo che ha fatto parte della spedizione in Austria, che ha ottenuto questo risultato di prestigio per tutto lo sport trentino.
Altamonte Marco, Berisa Baskim, Ciprì Giovanni, Lizziero Paolo, il Capitano Gianluigi Toigo, con gli allenatori Fabio Frigo e Daniele Stenico.
Ecco ora la nosytra intervista al Capitano Gianluigi Toigo (foto sotto).
 
Cosa si prova ad essere sul tetto del mondo?
«Si prova un incredibile mix di emozioni che mi hanno portato perfino a piangere per la felicità.» 
 
Quando avete capito che potevate farcela?
«Al termine della quinta partita, dopo che ne avevamo perse tre e vinte due, ho radunato i miei compagni e ho giurato loro che li avrei condotti alle semifinali. Da quel momento si sono susseguite una serie di vittorie che ci hanno portato alla consapevolezza di potercela fare.»
 
Quale è stato, o qual è il segreto del vostro successo?
«I segreti del nostro successo sono lo spirito di squadra e il valore tecnico che i nostri allenatori Fabio Frigo e Daniele Stenico hanno portato alla nostra squadra.» 
 
Quante ore vi allenate e quante volte alla settimana?
«Solitamente, durante l’anno, ci alleniamo tre ore, una volta alla settimana. Quest’anno invece, durante l’estate, in preparazione della coppa del mondo, siamo andati in palestra due volte alla settimana per circa due ore giornaliere.»
 
Dove vi allenate, e se qualcuno fosse interessato, cosa deve fare?
«Ci alleniamo nella palestra Barbacovi di proprietà del liceo A. Rosmini di Trento, dove, da quest’anno, ci viene impedito di parcheggiare nell’area riservata. Questo porta gravi disagi a noi disabili. Chiunque fosse interessato può rivolgersi all’UICI di Trento che poi li metterà in contatto con noi.» 
 
Salvatore Mercurio