Salvagente all'Europa: trovato l' accordo per salvare la Grecia
Come dire che poteva anche non essere trovato… Abbiamo fatto gli Europei, ora dobbiamo fare l'Europa
Il vertice dei 27 capi di Stato e di
governo dell' Ue, a Bruxelles, ha approvato il compromesso concluso
dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dalla cancelliera tedesca
Angela Merkel per superare l' opposizione della Germania alla linea
della solidarietà, sostenuta dalla Francia, dall' Italia e da altri
principali Paesi della zona euro.
La soluzione prevede prestiti bilaterali coordinati degli Stati e
un intervento integrativo del Fondo monetario di Washington (Fmi).
Si parla di una ventina di miliardi di euro complessivi.
Gli osservatori affermano comunque che nell'operazione è stata
mantenuta la centralità dell'Euro.
Questa è la prima volta in cui la natura stessa dell'Europa viene
chiamata a svolgere il suo compito.
Uno stato membro sta male e ha bisogno di essere aiutato dagli
altri. La Francia e la Germania (al solito) si contendono la
leadership della propria linea politica da adottare.
Poi 27 capi di stato si trovano per discutere la decisione da
prendere di comune accordo. E più che di un accordo di parla di
compromesso, al quale deve intervenire però anche il Fondo
monetario internazionale «a patto che venga riconosciuta la
centralità dell'Euro».
Che dire? Forse aveva ragione la Merkel a essere contraria alla
linea della solidarietà.
E forse aveva torto Barack Obama a voler estendere a tutti i
cittadini americani il diritto alla salute.
Quando era passata la riforma della sanità di Obama, avevamo
scritto che gli Usa avevano fatto un primo passo verso l'Europa.
Era una battuta ironica per dire che, quanto a welfare, tra Europa
e America rimane ancora una grande distanza. E ci eravamo posti la
domanda di che cosa dovranno dire alla Storia gli oppositori per
giustificare la propria opposizione.
Ora che la grande Europa ha partorito il topolino di
decidere di aiutare la Grecia (e, si badi bene, sempre
che ce ne sia effettivamente bisogno) c'è da domandarsi a cosa
servisse l'Unione Europea. Per avere una moneta unica? Per non
avere più confini? Per avere un esercito comunitario che non c'è
ancora?
In effetti l'unica certezza che avevamo era la solidarietà tra quei
Paesi che da Carlo Magno a oggi hanno solo combattuto tra di loro
per motivi di eredità.
Da questo punto di vista possiamo dire stavolta che tra l'Europa e
l'America c'è ancora un oceano di mezzo.
Abbiamo superato i tempi di Massimo D'Azeglio, quando disse
«Abbiamo fatto l'Italia, adesso dobbiamo fare gli Italiani». Ormai
è viceversa: «Abbiamo fatto gli europei (e da tempo), ora dobbiamo
fare l'Europa».