«Casaliva», la regina del Garda – Di Giuseppe Casagrande
La Guida «Flos Olei» 2023 ha premiato come miglior olio extravergine dell'Alto Garda trentino l'etichetta 46° Parallelo del Frantoio Agraria di Riva
Alcuni olivi secolari dell'entroterra dell'Alto Garda trentino.
«Kennst du das Land wo die Zitronen blühn, / Im dunklen Laub die Goldorangen glühn, / Ein sanfter Wind vom blauen Himmel weht, / Die Myrte still und hoch der Lorbeer steht?
(Conosci tu il Paese dove fioriscono i limoni? E tra le foglie cupe brillano le arance d'oro? Una brezza lieve dal cielo azzurro spira. Il mirto è immobile, alto è l'alloro).
È l'inno al nostro BelPaese che Goethe scrisse nel Grand Tour in Italia (Italienische Reise) del 1786.
Prima tappa, oltrepassato il Brennero, la città di Trento per una breve sosta, poi Rovereto e all'indomani Torbole.
Ed è qui che il poeta e drammaturgo tedesco rimase affascinato dalla bellezza del Lago di Garda.
Ma prima di lui rimase ammaliato Dante Alighieri:
Suso in Italia bella giace un laco,
a piè de l'Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c'ha nome Benaco.
Per mille fonti, credo, e più si bagna
tra Garda e Val Camonica e Pennino
de l'acqua che nel detto laco stagna.
Loco è nel mezzo là dove 'l trentino
pastore e quel di Brescia e 'l veronese
segnar poria, s'e' fesse quel cammino.
Quelle citate dal Sommo Poeta sono le tre sponde del lago: il Gardasee dei tedeschi.
Casaliva, la cultivar del Garda trentino.
Un olio straordinario grazie al particolare microclima mediterraneo
Qui, oltre ai limoni, da tempo immemorabile cresce l'olivo sopravvissuto alle glaciazioni grazie alle particolari condizioni climatiche.
Ed è proprio questo microclima mediterraneo che consente agli olivi di regalarci un olio straordinario pur trovandosi al limite estremo (46° parallelo) oltre il quale nessuna pianta d'olivo potrebbe sopravvivere.
Un olio straordinario - dicevamo - premiato anche dalla guida «Flos Olei» 2023, la Bibbia degli extravergini curata da Marco Orreggia e Laura Marinelli che, come abbiamo pubblicato nei giorni scorsi, recensisce le cinquecento migliori aziende olivicole dei cinque continenti.
Quest'anno la guida ha premiato con un punteggio superlativo (99 centesimi) il monocultivar Casaliva da agricoltura bologica 46° Parallelo del Frantoio dell'Agraria di Riva del Garda.
Questo il giudizio del panel di degustatori: «Colore giallo dorato intenso con leggere venature verdi, limpido.
«Al naso si apre ampio e avvolgente, ricco di sentori aromatici di menta e rosmarino, cui si affiancano note speziate di pepe nero e un marcato ricordo di mandorla.
«Complesso e di carattere al gusto, unisce toni vegetali di carciofo, cicoria selvatica e lattuga. Apprezzato il piccante.
«Si accompagna con bruschette a base di verdure, insalate, marinate di ricciola, passati di patate, primi piatti con salmone, gamberi in guazzetto, seppie alla griglia, coniglio arrosto, pollame alla piastra, formaggi caprini.»
Tre etichette dell'extravergine 46° Parallelo del Frantoio di Riva.
Quei carciofi lessi in pinzimonio con l'extravergine trentino e il balsamico
Divagazione personale. Il mio piatto preferito - confesso - è un classico della cucina tricolore: i carciofi lessi (preferibilmente i cimaroli laziali o le castraure dell'isola lagunare di Sant'Erasmo o il violetto spinoso di Albenga) accompagnati da un pinzimonio a base di olio extravergine del Garda trentino, sale, pepe e alcune gocce di aceto balsamico.
Un piatto banale, dirà qualcuno. Nossignori. È l'esaltazione del matrimonio d'amorosi sensi tra i carciofi e il gusto piccante (quel pizzicorino, un pregio) dell'olio extravergine trentino.
Massimo Fia, direttore del Frantoio di Riva del Garda.
Premiato il denocciolato «Origini» dell'azienda biologica OlioCru (Riva)
Rimanendo sulla sponda trentina Flos Olei 2023 ha premiato con il lusinghiero punteggio 98 centesimi anche il denocciolato Origini da agricoltura biologica dell'azienda OlioCru, Maso Belli, di Riva del Garda.
Il proprietario, Mario Morandini, possiede 2.500 olivi e gestisce un frantoio all'avanguardia che trasforma oltre alle proprie olive, quelle di alcuni conferitori.
Il denocciolato Origini (Casaliva 40%, Coratina 30%, Frantoio 30%) si presenta - leggiamo la recensione - con un bel colore giallo dorato intenso con nuance verdoline, limpido.
Al naso è pieno e avvolgente, ricco di sentori vegetali di carciofo, cicoria e lattuga cui si affiancano note di erbe officinali con prevalenza di menta e rosmarino.
Vivace e complesso in bocca, unisce toni speziati di pepe nero e chiude con un ricordo di mandorla. Il piccante è bene espresso.
Gianfranco Comincioli Puegnago del Garda, il re dell'olio denocciolato.
Sul podio anche l'extravergine Elle Sette Casaliva dell'azienda Laghel (Arco)
Sul podio con 95 centesimi anche l'extravergine Elle Sette Casaliva da agricoltura biologica dell'azienda Laghel7 (Colodri di Arco).
Nume tutelare dell'azienda, una struttura agrituristica che produce olio, ortaggi, frutta e piante officinali, è Paola Jori che gestisce anche un piccolo polo zootecnico con cavalli e asini.
Ma il gioiello dell'azienda è l'oliveto specializzato con 300 piante. Marco Oreggia quest'anno ha premiato l'extravergine Elle Sette Casaliva.
Limpido, di un bel colore giallo dorato con delicati riflessi verdi, al naso è pulito e avvolgente, dotato - si legge nella motivazione - di un'ampia carica vegetale di carciofo, cicoria e lattuga cui si accompagnano sentori speziati di cannella e pepe nero.
Elegante e complesso in bocca, aggiunge toni di erbe aromatiche (menta e rosmarino) e chiude con uno spiccato ricordo di mandorla.
Il piccante è bene espresso e armonico. Eccellente sulle bruschette.
Arrigo Pisoni, presidente dell'Associazione Amici dell'Olivo Estremo.
Arrigo Pisoni e gli amici dell'Olivo Estremo della Valle dei Laghi
Oltre ai frantoi dell'Alto Garda dislocati tra Torbole, Riva del Garda e Arco, va segnalata l'attività benemerita dell'Associazione «Amici dell'Olivo Estremo» che raggruppa un centinaio di piccoli produttori dell'entroterra gardesano, della Valle dei Laghi in particolare, ma anche di altre vallate del Trentino dove sono presenti delle piante d'olivo.
Presidente fondatore e cuore pulsante dell'Associazione è Arrigo Pisoni, patriarca dell'Azienda agricola e Distilleria Pisoni di Pergolese (nei giorni scorsi ha festeggiato le 90 primavere: congratulazioni).
A lui si rivolgono quanti nel giardino di casa raccolgono le olive che poi vengono inviate per la molitura al frantoio dell'Agraria di Riva.
Sulla base del quantitativo raccolto le bottiglie di olio prodotte vengono consegnate con etichetta personalizzata ai legittimi proprietari.
L'Ecomuseo della Valle dei Laghi ha accolto con entusiasmo l'iniziativa dell'Associazione soprattutto per la sua valenza sociale, paesaggistica e culturale.
A tal fine ha studiato e messo a punto anche degli itinerari che si sondano tra alcuni degli areali estremi di coltivazione dell’olivo presenti in Valle.
Una pianta secolare apprezzata per l’alto valore simbolico, come nel mito che fiorì al tempo dell’Antica Grecia e che rese l’olivo immortale.
Il denocciolato Origini dell'azienda OlioCRU di Riva.
Sulla sponda bresciana premiato Comincioli, il re del denocciolato
Sulla sponda bresciana del lago la guida ha premiato con il massimo dei punteggi (100 centesimi) l'extravergine «The One Denocciolato» della linea Veronelli «I Denocciolati» (Peranzana 83%, Coratina 17%) dell'azienda agricola di Gianfranco Comincioli (Puegnago del Garda) inserita nella «Hall of Fame» di Flos Olei. L'azienda possiede 5 mila piante di varietà locali su una tenuta di 20 ettari.
Il frantoio con il podere Castello, di proprietà della famiglia dal 1552, è l'espressione evoluta della tradizione olivicola dell'entroterra gardesano.
Sempre sul versante bresciano del Garda è stato premiato con 89 centesimi l'Extravergine da agricoltura biologica del Frantoio Egidio Manestrini di Soiano del Lago.
Annata negativa, invece, per il versante veronese del Garda: nessuna segnalazione (ha pesato l'andamento climatico negativo con relativo crollo della produzione).
Exploit, viceversa, del Frantoio Bonamini di Illasi (Pedemontana veronese) inserito nella Hall of Fame di Flos Olei e premiato quest'anno con l'astronomico punteggio di 100 centesimi per l'extravergine Vert de Vertes, un blend di Peranzana (60%), Coratina (20%) e Frantoio (20%).
Giancarlo Bonamini con la moglie Sabrina davanti al frantoio di Illasi.
Annus horribilis per la produzione: crollo in Spagna e Meridione d'Italia
Se le guide parlano di un'annata da cinque stelle per gli extravergine di qualità, viceversa si preannuncia un «annus horribilis» dal punto di vista quantitativo.
La campagna olearia 2022-2023 è tra le più scariche degli ultimi decenni con crollo della produzione in Spagna e nel Meridione d'Italia: Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia. Ha tenuto, viceversa il Nord dopo la disastrosa campagna dell'anno scorso. Le stime sui consumi e gli stock fanno prevedere tensioni sui prezzi fino a primavera.
Nel Mediterraneo la produzione spagnola dovrebbe attestarsi attorno alle 800mila tonnellate contro il milione e 200mila tonnellate degli anni precedenti, quella italiana attorno a 225mila tonnellate.
Anche quest'anno l'Italia, che - ricordiamolo - è il primo Paese consumatore, retrocede di qualche posizione.
Dopo la Spagna, che da sempre è il primo Paese produttore, troviamo la Turchia con 400mila tonnellate e la Grecia con 300mila. Quarta l'Italia con 225mila tonnellate e quinta la Tunisia con 200mila tonnellate.
Giuseppe Casagrande – [email protected]