A cent’anni dalla scomparsa di Silvestro Valenti

Il 24 settembre a Terzolas un convegno per ricordare la figura dello storico solandro

Il 25 settembre 1916 moriva a Verona Silvestro Valenti, terzogenito di Bartolomeo e di Alessandra Boni di Tione, nato a Monclassico in Val di Sole il 24 novembre 1865. Valenti fu avvocato, storico, vicebibliotecario della Biblioteca comunale di Trento (1907-1911), socio corrispondente dell'Accademia degli Agiati di Rovereto (dal 1913), socio della SAT, irredentista e amico di Cesare Battisti.

In occasione del centenario della morte, l’Associazione Museo Storico in Trento, l’Accademia degli Accesi di Trento, la Delegazione di Trento del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e il Centro Studi per la Val di Sole, d’intesa con la famiglia Valenti, organizzano un Convegno di studi dal titolo «A 100 anni: Silvestro Valenti e la storia del Trentino».
Il convegno, moderato da Lorena Stablum, si terrà a Terzolas, in Val di Sole, sabato 24 settembre, con inizio ad ore 14.30, presso il salone al secondo piano del palazzo della Torraccia.
Relatori saranno: Salvatore Ferrari (La famiglia Valenti di Monclassico); Vincenzo Calì (Lo storico Silvestro Valenti e Cesare Battisti); Ennio Lappi (Silvestro Valenti: una vita per la storia, un cuore per la patria); Delia Valenti (Memorie familiari); Franco Pedrotti (La carta della Val di Sole disegnata a Monclassico da Silvestro Valenti); Ugo Pistoia (I libri di Silvestro Valenti) e Alberto Mosca (I nobili della Rendena: appunti inediti di Silvestro Valenti).

 Silvestro Valenti 
(Monclassico, 24 novembre 1865 – Verona, 25 settembre 1916)

Terzogenito di Bartolomeo e di Alessandra Boni di Tione, apparteneva ad una delle famiglie più agiate ed eminenti di Monclassico e di tutta la Val di Sole, storicamente ricca di sacerdoti, notai e avvocati. Dopo le scuole elementari, si trasferì nel 1877 a Rovereto per frequentare l'I.R. Ginnasio per poi nel 1878 passare a Trento, dove trovò una guida nel prof. Desiderio Reich.
Benché affascinato dalla medicina, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, prima a Innsbruck e poi a Graz, concludendo gli studi alla fine del 1890. Tornato in Trentino, iniziò nel 1891 il proprio praticantato nello studio dell'avv. Lutteri, proseguendo la pratica dall'anno successivo a Malé dall'avv. Giovanni Silvestri: fu in questo periodo che aderì alla neocostituita Associazione Politica Nazionale del Trentino, erede dell'Associazione Nazionale Liberale. Proseguiva così un impegno politico e ideale che lo aveva visto negli anni dell'università aderire dalla Società Pro Patria e, dopo il suo scioglimento, alla Lega Nazionale. Nel 1894, alla morte del padre Bartolomeo, Valenti prese in mano la gestione dell'ingente patrimonio familiare, cui seguì nel 1896 il matrimonio con Emma Berti, figlia del medico di Dimaro. All'inizio del Novecento, la famiglia si trasferì a Tione, dove Valenti continuò a esercitare l'avvocatura nello studio dello zio materno Carlo Boni.

Nel corso del periodo tionese Valenti sviluppò un forte interesse verso gli studi storici, tale da portarlo alla pubblicazione dei primi studi dedicati a Monclassico e alle Giudicarie. La professione forense era ormai mal sopportata e la svolta arrivò nel 1907 con il ritorno a Trento e il primo posto conseguito nella selezione bandita per il posto di vicebibliotecario alla Civica. Qui poté assecondare la propria poliedrica indole, affiancando agli studi storici la passione per la montagna (fin dal 1884 era socio della SAT) e per le novità tecnologiche, amante della bicicletta e dell'automobile. Nei primi anni del Novecento svolse attività informativa a favore del regno d'Italia e in particolare del maggiore Tullio Marchetti, sullo stato dei rifugi e dei sentieri alpini: nel 1909, il congresso della SAT lo nominò, con altri nove irredentisti, nella Commissione Toponomastica istituita per revisionare i toponimi trentini riportati erroneamente nella cartografia austriaca.

Nel 1910 presentò le proprie dimissioni dall'incarico in biblioteca per urgenti questioni familiari, spiegabili con la necessità della gestione del patrimonio familiare e l'imminente arrivo del tanto e lungamente atteso primogenito, Antonio, che nacque nel 1911. Negli stessi anni iniziò una segreta collaborazione con il Touring Club Italiano per la realizzazione del foglio n.5 della Carta d'Italia, comprendente l'allora intero Tirolo meridionale, allo scopo di favorire quello che di lì a pochi anni sarebbe stato l'ingresso nella Grande Guerra dell'Italia.
Frattanto, l'intensa produzione storiografica, consistente in una sessantina di scritti di storia del Trentino, specialmente sulla Val di Sole, la Rendena e le Giudicarie, pubblicata sia in monografie che in riviste, tra le quali spiccano “Tridentum” e “Archivio Trentino”, gli valse, nel 1913, la nomina a socio dell'Imperial-Regia Accademia degli Agiati di Rovereto.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, Valenti continuò la propria attività informativa a favore dell'esercito italiano relativamente a quanto accadeva sul confine del Tonale; avrebbe desiderato arruolarsi nell'esercito italiano, impedito tuttavia dall'età, ormai ultracinquantenne, e da una debilitante forma di artrite reumatoide. Nell'ottobre 1914 nacque la secondogenita Livia. Una volta avuta certezza dell'imminente intervento italiano e della certa deportazione in Austria di quanti avevano avuto a che fare con gli ambienti irredentisti, nel febbraio 1915 la famiglia Valenti si trasferì a Verona, nel sobborgo di Avesa, prendendo contatto con altri fuoriusciti trentini. Qui le condizioni di vita furono senz’altro più disagevoli; nel 1916 la moglie Emma si trasferì in Svizzera per assistere la sorella provata da un’operazione chirurgica a seguito del parto; nel luglio di quell’anno l’angoscia per l’esecuzione di Battisti fu grande per Valenti, che cercò distrazione nel lavoro, portato avanti con esagerata intensità, come poi riconobbe in una corrispondenza con la moglie a metà settembre 1916, tanto da risentirne sensibilmente.

Qualche giorno più tardi fu colpito da febbre, in un primo tempo collegata all’artrite. Successivamente venne ricoverato in ospedale. Una diagnosticata febbre tifoidea lo portò in breve alla morte, avvenuta nell’ospedale civile di Verona il 25 settembre 1916; la moglie, che subito dopo il ricovero aveva iniziato il viaggio verso casa, apprese della scomparsa del marito dall’annuncio pubblicato sul quotidiano “L’Arena” acquistato alla frontiera italo-svizzera del Sempione. Valenti venne sepolto nel cimitero di Verona avvolto nel tricolore italiano; nel 1980 il feretro, in ossequio alle ultime volontà, venne riportato nel cimitero di Monclassico. 

 Profili Relatori 
Vincenzo Calì
Già docente di storia contemporanea all'Università degli Studi di Trento e direttore per due decenni del Museo storico in Trento. Attualmente ricopre l'incarico di vicepresidente dell'Associazione Museo Storico in Trento. In qualità di curatore dell’Archivio Battisti ha seguito in particolare all’interno della collana editoriale del Museo storico le pubblicazioni battistiane della serie “Fonti Archivio Battisti”. Le sue ricerche vertono in modo particolare sulla storia del Novecento.
 
Salvatore Ferrari
Storico dell’arte; dal 2013 è funzionario della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento. Dal 2004 al 2012 ha collaborato con il Castello del Buonconsiglio e con la Fondazione “Rasmo-Zallinger”. Ha promosso e coordinato giornate di studio e conferenze inerenti la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale trentino e ha collaborato a varie mostre d’arte.
Ha pubblicato numerosi articoli e studi tra cui: Ritorno a casa: opere ritrovate della collezione Thun (con E. Rollandini); Musei e Castelli in Trentino (con A. Mosca); Val di Sole: storia arte paesaggio. Consigliere della sezione trentina di Italia Nostra e del Centro Studi per la Val di Sole.
 
Ennio Lappi
Perito industriale elettrotecnico, da almeno 30 anni si dedica per passione, da autodidatta, alla ricerca storica, pubblicandone periodicamente i risultati. E' autore di numerose pubblicazioni, in particolare dedicate a luoghi, personaggi e storie delle Valli Giudicarie. Nel 2006 ha pubblicato l'unica biografia esistente di Silvestro Valenti con la storia della sua famiglia, edita dal Centro Studi per la Val di Sole: Silvestro Valenti, una vita per la storia, un cuore per la patria.
 
Alberto Mosca
Giornalista dal 2000, corrispondente per la Val di Sole del quotidiano "Alto Adige" (oggi "Trentino") dal 1998, vicedirettore del mensile delle valli del Noce “NOS Magazine” dal 2000, direttore del periodico “La Val” dal 2004 e di numerosi notiziari comunali, oltre che copywriter, fotografo, responsabile di uffici stampa e responsabile editoriale nell’agenzia di comunicazione Nitida Immagine di Cles. Scrittore di storia trentina, ha pubblicato numerose opere, in particolare sulle famiglie Thun, Spaur e Caldes e sulle guerre napoleoniche, oltre a monografie su vari paesi della Valli del Noce.
 
Franco Pedrotti
Botanico specializzato nello studio e cartografia della vegetazione, cartografia ambientale e pianificazione ecologica. Ha insegnato Botanica, Cartografia Geobotanica e Conservazione della Natura e delle sue risorse nelle Università di Padova, Milano, Catania, Ferrara e Camerino; ora èProfessore Emerito dell'Università di Camerino. É stato Presidente della Società Botanica Italiana (1982-1990) e Presidente dell'Association Internationale Francophone de Phytosociologie (19822002).
Ha ricevuto tre lauree honoris causa in Italia, Romania e Francia: in Biologia; in Ecologia eBiogeografia e in Geoarchitettura. É presidente dell'Accademia degli Accesi di Trento. É autore di oltre 500 pubblicazioni scientifiche.
 
Ugo Pistoia
Funzionario della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, ove si occupa di tutela e conservazione dei beni librari. Collabora con l’Università di Trento come docente a contratto di “Archivistica”. All’interesse per le discipline professionali, ha sempre accompagnato studi di storia medioevale (in particolare delle istituzioni e del territorio) con riferimento al Veneto nord-orientale e al Trentino. È autore di numerose pubblicazioni, tra le quali La valle di Primiero.
Gli statuti del 1367 e altri documenti inediti e Un fiume di legno. Fluitazione del legname dal Trentino a Venezia (con R. Asche e G. Bettega). Collabora con varie riviste specialistiche.
 
Delia Valenti
Nipote di Silvestro Valenti (figlia di Antonio), già insegnante di diritto ed economia dell'azienda all'ITC Tambosi di Trento. E' presidente del Coordinamento Donne di Trento, nato nel 1983 come espressione organizzata del movimento delle donne, poi costituito in associazione nel 1989 con il duplice obiettivo di difendere i diritti delle donne e di dare valore al loro “fare” e alla loro capacità di relazione.
 
Profilo Moderatrice Lorena Stablum
Giornalista dal 2010, corrispondente per la Val di Sole del quotidiano "Trentino" dal 2008 al 2010 e dal 2011 del quotidiano "l'Adige"; coordinatore di zona del mensile delle valli del Noce "NOS magazine", membro del comitato di redazione del periodico "La Val". Dal 2014 responsabile del gruppo FAI della Val di Sole e membro della delegazione Fai di Trento. Socia del Centro Studi per la Val di Sole dal 2008 (e membro del Consiglio Direttivo dal 2016); dal 2010 ha curato il riordino e la catalogazione della Biblioteca Storica alla Torraccia di Terzolas.