Kompatscher: «No alle bandiere per l'entrata in guerra»

«Accoglierò invece l'invito ad osservare un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime, per ricordare che simili eventi non si ripetano»

«L'inizio di una guerra che ha causato morti e sofferenze non è un evento da festeggiare e mi sembra inappropriato esporre la bandiera. – È quanto ribadisce il presidente della Provincia Arno Kompatscher in vista del 24 maggio. – Accoglierò invece l'invito ad osservare un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime, per non dimenticare e per impegnarsi affinché simili eventi non si ripetano.»
In seguito alla discussione di questi giorni in merito all'esposizione delle bandiere domenica 24 in memoria dell'entrata in guerra dell'Italia, il presidente della Provincia Arno Kompatscher puntualizza la sua posizione in una nota.
 
«L'inizio di una guerra – ribadisce Kompatscher – non è un evento da festeggiare. Per questo motivo mi sembra inappropriato esporre le bandiere nella giornata di domenica e ribadisco che non sarà fatto sugli edifici pubblici di mia competenza.
«Diverso sarebbe stato se ci avessero chiesto di esporre le bandiere a mezz'asta, in segno di lutto per le morti e le sofferenze che la Prima guerra mondiale ha causato in tutta Europa e non solo.»
«Nella giornata di domenica – prosegue il Presidente – accoglierò invece l'invito ad osservare un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime dell'evento bellico e della distruzione che la guerra sempre porta con sé. Il messaggio è chiaro: ricordiamo un tempo di tragica sofferenza e ci impegniamo affinché eventi del genere non si ripetano.»
 
Si ricorda che il presidente Ugo Rossi ha invece disposto proprio che le bandiere vengano esposte a mezz’asta, condividendo a distanza il pensiero di Kompatscher.
E il nostro pensiero va oltre: tutta l’Europa dovrebbe esporre le bandiere a mezz’asta in memoria dei milioni di morti che i politici mediocri di allora provocarono nella più assoluta indifferenza.
Qui non c'entra chi ha vinto la guerra e chi l'ha persa. E' l'intera umanità che ha perso, quando non è riuscita a impedire lì'inutile strage.