San Pancrazio: la Cgil non firma

«Merito nostro il miglioramento delle condizioni, ma l'esito è insufficiente»

Il timore che Fp Cgil aveva espresso ormai diverse settimane fa si è rivelato più che fondato: il San Pancrazio cede un intero ramo d'azienda e lo fa a spese dei lavoratori.
Durante la fase negoziale, Gianna Colle della Fp Cgil ha posto alcuni punti fondamentali e qualificanti, che sono stati recepiti nella nuova proposta. Proposta che, però, non garantisce ancora a sufficienza i lavoratori.
«Purtroppo – spiega Colle – Cisl e Fenalt hanno firmato l'accordo, dunque l'assenza della nostra firma non blocca l'iter. Il 15 dicembre i lavoratori saranno chiamati per firmare individualmente l'accettazione delle nuove condizioni.»
Pur non firmando il documento finale, se questo ha qualche miglioria rispetto alle condizioni iniziali lo si deve proprio alla Fp Cgil.
«Grazie a noi – spiega ancora Colle, – l'azienda si è impegnata a garantire i livelli occupazionali almeno fino alla fine del 2016 e, sempre grazie a noi, non è stato applicato il jobs act.»
Sui motivi della mancata firma, «I dipendenti restano nella stessa azienda e con le stesse mansioni, ma cambia il datore di lavoro.
«I lavoratori coinvolti sono 19, per 11 a tempo pieno ci sarà una riduzione d'orario, e dunque di retribuzione, del 20 %, per 2 part time una riduzione del 10% e 3 persone saranno licenziate con un incentivo.
«Gli ultimi 3 saranno riqualificati, dunque da ausiliari diventeranno Oss, che è la qualifica che compete loro.
«Peccato che, nel farlo, si applicherà un contratto diverso, il contratto Aris, siglato nel 2012 e relativo ai centri di riabilitazione: in pratica saranno "promossi" sulla carta ma, probabilmente, prenderanno la stessa cifra che prendevano prima.
«Insomma, condizioni che non tutelano i lavoratori e un'azienda che risparmia tagliando personale e salari. Peccato che le altre sigle abbiano ritenuto soddisfacente l'accordo.»