Fermare la drammatica escalation di morti sul lavoro in Trentino
La UIL: «Necessario un maggior impegno dell’amministrazione pubblica e delle aziende nell'attuazione di una vera sorveglianza sanitaria dei lavoratori»
Alla preoccupazione e sgomento, espressi dalla UIL del Trentino in occasione del drammatico incidente mortale avvenuto nel cantiere dell’Ospedale di Rovereto, si aggiunge oggi, dopo altre tragiche morti di lavoratori, legate evidentemente allo sforzo prestato da queste persone in fabbrica o nei servizi anche alla cittadinanza, un forte appello, una richiesta non più eludibile, al mondo produttivo, sindacale e politico di fermarsi e concentrarsi, seriamente per provare a cambiare od aggiungere qualcosa, non norme, ma azioni concrete, alle prassi e procedure previste a salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici.
«Riteniamo necessario un maggior impegno dell’amministrazione pubblica – scrive la UIL in una nota per la stampa, – del sindacato e delle aziende nella attuazione di una vera sorveglianza sanitaria dei lavoratori, nella prevenzione degli infortuni e nella formazione sulla sicurezza del lavoro.»
Una delle cose che colpiscono di più, riguardo alle ultime vittime, prosegue il comunicato, è infatti che queste persone si siano sentite male od abbiano avuto dei malori, palesando un evidente deficit di salute, che probabilmente le dure condizioni e sforzo di lavoro hanno portato poi alle estreme conseguenze.
E poi che non erano dipendenti di piccole aziende, ma occupati in servizi, società o ambiti in cui sembrerebbe più agevole, per tutta una serie di garanzie e controlli interni previsti, effettuare sia la sorveglianza sanitaria che la prevenzione.
Questo ci dà l’idea dello scarto culturale, della lacuna ancora difficile da colmare in tutto il mondo del lavoro e nell’intera società attuale.
La UIL e le altre organizzazioni sindacali avevano chiesto all’Assessora Borgonovo Re, nella discussione sul nuovo Piano della Salute provinciale un rafforzamento delle azioni di prevenzione riguardo alla salute e sicurezza sul lavoro e si era assicurato maggior impegno e risorse adeguate in tal senso.
«Oggi ci sentiamo in dovere di avere analoghe rassicurazioni da parte del neo Assessore Zeni e di chiedere al Presidente del Consiglio Provinciale Dorigatti, che riconosciamo sempre molto attento a questa tematica, un impegno di approfondimento, nell’ambito dei lavori consigliari, dei tragici accadimenti di queste ultime settimane e delle misure normative in essere a livello provinciale, riguardo alla salute e sicurezza sul lavoro ed alle provvidenze ed aiuti previsti per le famiglie delle vittime del lavoro.»
La nota non risparmia lo stesso sindacato.
«Per parte nostra vedremo di sensibilizzare, rafforzare la presenza e la vigilanza di tutte le strutture sindacali UIL territoriali ed aziendali, oltre che ad avviare, al più presto, anche in sinergia con gli enti formativi di emanazione sindacale, una campagna di formazione ed informazione degli RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza).
«Essi infatti, spesso, una volta effettuata la formazione obbligatoria ed assunte grandi responsabilità nei confronti dei colleghi, rischiano di rimanere un po’ isolati sui posti di lavoro, e di abbassare, se non la guardia, certo l’attenzione su aspetti meno impattanti, la sorveglianza sanitaria ad esempio o le condizioni per lo sviluppo di malattie invalidanti, rispetto all’uso dei DPI (dispositivi protezione individuali) o alla più evidente e magari palese mancanza di minime condizioni di sicurezza fisica sul lavoro.
«Un gran lavoro per tutti quindi! Ma nessuno può esimersi dal lavorare per la vita e per evitare che qualcuno quella vita la perda sul lavoro.»