Un fondo di rotazione di 100 milioni per finanziare le imprese
Provincia e Banche aderenti ne mettono a disposizione metà a testa – Sarà possibile utilizzarli, a certe condizioni, anche per ristrutturazioni finanziarie

La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all'industria, artigianato, commercio e cooperazione, Alessandro Olivi, e dell’assessore all'agricoltura, foreste, turismo, promozione, caccia e pesca, Tiziano Mellarini, ha approvato le disposizioni per la costituzione di un fondo di rotazione ad alimentazione mista Provincia – Banche per favorire l’accesso al credito da parte delle imprese che presentano progetti di sviluppo aziendale.
Le imprese potranno accedere a mutui a medio-lungo termine, parzialmente sorretti da garanzie prestate da parte dei confidi e a tassi di mercato convenienti o agevolati, per progetti di investimenti per l’ammodernamento o l’ampliamento produttivo, la riqualificazione energetica, la ricerca e l’innovazione, l’internazionalizzazione e l’acquisizione di servizi all’esterno dell’azienda.
Le risorse per il fondo di rotazione, rese disponibili dalla Provincia e provenienti da fondi regionali, ammontano ad euro 50 milioni; a tali risorse si aggiungono le disponibilità delle banche aderenti all’iniziativa con apporto paritario.
La Giunta provinciale nella seduta di venerdì 26 luglio ha approvato, in via preliminare, le disposizioni per la costituzione di un fondo di rotazione ad alimentazione mista Provincia-Banche, per l’inoltro alla Seconda Commissione permanente del Consiglio provinciale.
Il fondo è destinato a favorire l’accesso al credito da parte delle imprese che presentano progetti di sviluppo aziendale e, previa deroga della Giunta provinciale, per progetti di rilancio e ristrutturazione finanziaria.
«Nell’attuale situazione di crisi economica – sottolinea l'assessore Olivi – e con le note condizioni restrittive nell’accesso al credito, il problema per le imprese non è soltanto quello del tasso d’interesse, ma quello della stessa possibilità di ottenere credito. Lo strumento che abbiamo definito viene incontro ad entrambe le esigenze, poiché rivitalizzare le fonti di finanziamento dei progetti aziendali è oggi una delle esigenze più urgenti.
«Sosteniamo la finanza d’impresa, mettendo a disposizione del mercato del credito una quota importante di risorse e concordando con le Banche condizioni favorevoli alle imprese, grazie anche alla garanzia dei Confidi. Quindi avremo maggiori disponibilità di credito, in molti casi a tasso agevolato, destinato in prevalenza ad investimenti ma anche al circolante e a casi di ritrutturazione finanziaria.»
I criteri approvati per l’attuazione dei fondi di rotazione prevedono una dotazione di risorse da parte della Provincia pari a 50 milioni di euro e l’apporto paritario degli Istituti di credito che aderiranno all’iniziativa con la sottoscrizione di un’apposita convenzione.
Con l’attivazione dei fondi di rotazione, potranno essere concessi alle imprese iscritte nel Registro delle imprese di Trento o nel Repertorio economico amministrativo (R.E.A.) finanziamenti, di durata da 5 fino a 15 anni e di importo tra un minimo di 30.000 euro ed un massimo di 2,5 milioni di euro.
I mutui potranno coprire il 70% della spesa di investimenti per l’ammodernamento o l’ampliamento produttivo, la riqualificazione energetica, la ricerca e l’innovazione, l’internazionalizzazione e l’acquisizione di servizi all’esterno dell’azienda.
Le spese ammissibili comprendono investimenti relativi all’immobile produttivo, a macchinari, attrezzature ed impianti, a spese per brevetti, know how, risultati di ricerche e servizi, anche per l’internazionalizzazione, e ad acquisto di azienda o ramo d’azienda.
Otre a tali tipologie, può essere inserita una quota forfetaria non superiore al 30% della spesa ritenuta ammissibile relativa ad incremento dell’operatività aziendale.
Per ragioni connesse alle ricadute economico-sociali, è prevista la possibilità di ottenere dalla Giunta provinciale, previa domanda specifica e secondo i criteri della «procedura negoziale», una deroga relativamente all’ammontare massimo del mutuo per progetti presentati da grandi imprese o alle disposizioni che definiscono le spese ammissibili, per progetti di rilancio aziendale che possono includere anche una quota di ristrutturazione dell’indebitamento.
In pratica, le aziende che vorranno consolidare il debito a breve in sofferenza e spalmarlo in un certo numero di anni, potranno farlo solo su approvazione della Giunta provinciale, a patto che sia parte integrante del rilancio aziendale e che non superi il 30% dell'intero progetto.
A garanzia della veridicità dei progetti contenenti anche la ristrutturazione finanziaria, farà testo la relazione delle banche che tendogo i rappporti con l'azienda in questione.
Il progetto imprenditoriale dovrà essere condiviso con una o più banche convenzionate e, qualora coinvolto, con il Confidi di riferimento.
Oltre alle caratteristiche comuni sopra indicate, si potrà accedere al fondo secondo due modalità di intervento: ordinario e agevolato.
L’intervento ordinario prevede la determinazione di tassi di mercato che comunque risulteranno convenienti, in quanto le soglie massime saranno determinate dalla Provincia in accordo con le Banche.
La seconda modalità prevede l’applicazione di tassi agevolati a fronte di differenti condizioni relative all’apporto della parte di risorse pubbliche del fondo.
In entrambi i casi, le operazioni di finanziamento potranno beneficiare della prestazione di garanzie da parte dei Confidi fino al 50% dell’importo del mutuo.
Le agevolazioni relative al tasso appllicato e derivanti dalla concessione delle eventuali garanzie sono accordate in equivalente sovvenzione lorda (ESL) ai sensi del regolamento (CE) n. 800/2008 del 6 agosto 2008 della Commissione europea (regolamento generale di esenzione per categoria), oppure, qualora non vi siano le condizioni per l’applicazione del regolamento di esenzione, nel rispetto della normativa dell’Unione europea in materia di aiuti d’importanza minore («de minimis»).
Gli interventi sostenuti dal fondo di rotazione sono cumulabili con gli incentivi previsti dalla legge provinciale 6/1999, «legge sugli incentivi alle imprese».