Nel centenario della Prima guerra mondiale
Al Museo della guerra di Rovereto la mostra «morire per Trento/Sterben für Trient»
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È aperta al Castello di Rovereto la mostra «Morire per Trento/Sterben für Trient. Soldati italiani ed austro-ungarici sul fronte trentino della Prima guerra mondiale/Italienische und österreichisch-ungarische Soldaten an der Tiroler Front im Ersten Weltkrieg» allestita dal Museo Storico Italiano della Guerra.
La mostra, divisa in tre parti, illustra i principali avvenimenti che hanno caratterizzato il fronte trentino del conflitto tra il 1915 e il 1918, dal passo dello Stelvio alla Marmolada e racconta, attraverso brani di lettere, diari e memorie, come i soldati austro-ungarici e quelli italiani vissero quella drammatica esperienza.
I frammenti della vita sul fronte riportati nei racconti dei combattenti sono accompagnati da immagini e oggetti che fanno parte delle collezioni del Museo della Guerra ma arrivano anche da alcuni musei della Rete Trentino Grande Guerra.
Nella prima parte la mostra mette in risalto le diverse memorie della Grande Guerra che sono state elaborate in Italia e in Austria nel corso del Novecento e il lavoro svolto da molti soggetti (istituzioni, musei, associazioni) per conservare le testimonianze materiali del conflitto.
Il percorso prosegue presentando il modo in cui il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico entrarono in guerra attraverso le parole d’ordine della politica e della propaganda, l’organizzazione degli eserciti e le principali vicende sul fronte trentino.
La terza parte, mettendo in primo piano diverse citazioni tratte da lettere, diari e memorie di dieci italiani e di altrettanti austro-ungarici, racconta come i combattenti dei due eserciti si scontrarono su questo fronte.
«Questi soldati – sottolinea Camillo Zadra, provveditore del Museo della Guerra – erano sorretti da ragioni differenti ma vivevano gli stessi pericoli, le stesse difficoltà nel rapporto con le gerarchie militari, la stessa traumatica esperienza dell’uccidere e dell’essere esposti alla possibilità di morire.
«Lo spazio dell’esposizione – prosegue Zadra – non permette di illuminare ogni aspetto della Prima guerra mondiale ma mette il visitatore nelle condizioni di farsene un’idea personale ed equilibrata e di considerare, accanto alle motivazioni politiche ed economiche del conflitto, l’esperienza dei combattenti, i loro pensieri e i loro sentimenti mentre venivano mandati, da una parte e dall’altra, a morire per Trento.
«Nella mostra non c’è un punto di vista nazionale privilegiato e i visitatori, siano italiani, austriaci o tedeschi, troveranno un allestimento rispettoso delle loro diverse provenienze e origini.
«I cento anni trascorsi dalla guerra ci permettono di ripensare, senza animosità e senza nazionalismi quel conflitto che segnò la vita di milioni di uomini e di donne e di guardare a quella vicenda come ad una pagina tragica della nostra storia che abbiamo saputo superare dando vita ad un’Europa unita.»
Tutti i testi in mostra (schede storiche e citazioni) sono proposti in italiano e in tedesco.
«Morire per Trento/Sterben für Trient» è aperta al Castello di Rovereto, fino a gennaio del 2016, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 ed è stata realizzata con il contributo della Provincia di Trento (assessorato alla cultura) e rientra nel programma ufficiale per le commemorazioni del Centenario della Prima guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei ministri (Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale).