Esposizione di Dangelo e Lome – Di Daniela Larentis

«LE VOCI di BACCO» è la mostra inaugurata a Isera il 5 dicembre, alla quale è collegata una serie di eventi – Intervista a Lome, Lorenzo Menguzzato

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«LE VOCI di BACCO» è il titolo dell’ultima esposizione di Sergio Dangelo, artista milanese di fama internazionale, e il noto artista trentino Lome Lorenzo Menguzzato, inaugurata il 5 dicembre scorso innanzi a un folto ed entusiasta pubblico a Isera, Trento, con presentazione di Mario Cossali.
L’iniziativa è a cura del Comune di Isera, Distretto Famiglia Vallagarina, Casa del Vino, Casearia Trentina e Forme d’Arte Loppio di Mori. Luogo: palazzo de Probizer e Casa del Vino.
In mostra una cinquantina di opere dei due stimati artisti ma non solo. Dall’inaugurazione e per tutto il mese di dicembre Dangelo e Lome hanno predisposto l’allestimento di un atelier all’interno degli spazi espositivi, dove lavoreranno e saranno a disposizione dei visitatori.
Gli orari di apertura sono i seguenti: tutti i giorni dalle 12.00 alle 13.30 | e dalle 18.00 alle 21.00.
 
I 30 soci produttori della Casa del Vino durante tutto il periodo offriranno delle particolari degustazioni.
Meravigliosi i libri-oggetto realizzati a due o più mani, i quadri e le sculture esposte, a testimonianza della grande amicizia che lega questi due apprezzati artisti, i quali hanno dato il via lo scorso anno a «DANGELOMELODIES», un libro, un tour, una mostra.
All’esposizione, inserita negli eventi in programma del «Festival della Famiglia», sono collegati tutta una serie di appuntamenti dei quali è lo stesso Lome a fornirci qualche anticipazione.
Abbiamo avuto il piacere di porgergli qualche domanda.
 

 
«Le Voci di Bacco» di Lome Lorenzo Menguzzatoe Dangelo è stata definita «una mostra d’arte ma anche una mostra di artisti». Potrebbe spiegarci in che senso e come è nata l’idea di questo progetto artistico?
«La sede d'Isera non è stata scelta a caso e questo fine Tour segna in realtà un’opportunità. In questi mesi abbiamo esposto a Milano allo Scoglio di Quarto con tre appuntamenti dedicati alla Poesia, incontri seguitissimi, e poi la Vogalonga a Venezia, dove il curatore del Padiglione Tibet, Ruggero Maggi, ci ha invitato a dipingere degli stendardi bandiera; alla grande mostra al Museo della Marina di La Spezia con tre tele dipinte a due mani con Sergio Dangelo e poi è seguito un progetto speciale di Dangelo per il Bosco dei Poeti e l'apertura a Castello Tesino dell'Atelier Bosco dei Poeti, un autentico studio d'artista dove vengono ospitati grandi artisti per un periodo di vacanza - lavoro.»
 
Qual è il fil rouge della mostra e quante opere sono esposte?
«In mostra sono esposte oltre 50 opere, non abbiamo seguito un ordine cronologico ma piuttosto quello spirituale evocativo.
«Le Voci di Bacco è al plurale (Bacco inteso come baccanale, luogo di raccolta e di scambio, il termine deriva da antichi rituali dedicati a Bacco).
«Credo che, nel prossimo futuro, le mostre saranno concepite così, in un’ottica di promozione del territorio. Vogliamo portare avanti l’idea che si possa valorizzarlo anche attraverso la bellezza delle Arti.
«La mostra vuole essere un luogo di raccolta e di pensiero.»
 

 
Quali sono gli eventi culturali ad essa collegati?
«È in agenda una novità l'8 dicembre: nell'ambito del Festival della Famiglia si esibirà un gruppo teatrale, I Sottotesto, e poi ci sarà un omaggio a Gianni Turella con dialogo aperto il 14 dicembre; Gianni è un artista straordinario, un Maestro del Colore, pur avendo molti estimatori la sua Arte è ancora poco conosciuta.
«Gli appuntamenti del 21 dicembre sono dedicati invece alla poesia con i libri di Antonella Bragagna e Massimo Lazzeri. Questo è il programma ufficiale, ma La Casa del Vino ci ha già coinvolti in un progetto che interesserà i 30 produttori della valle.... un’autentica fucina, con uno studio aperto vero dove dipingeremo e con Sergio Dangelo per i primi 10 giorni saremo a disposizione dei visitatori.»
 
Unire la bellezza delle opere d’arte alla cultura enogastronomica del territorio è un obiettivo tanto apprezzabile quanto interessante da tanti punti di vista. Lei ha da sempre dimostrato grande sensibilità a riguardo. Da artista, qual è il suo pensiero sull’importanza di unire all’esperienza visiva quella sensoriale, valorizzando cultura e prodotti tipici trentini?
«Credo che la formula di rendere la mostra un luogo aperto alla contaminazione delle Arti può essere vincente in una società a volte distratta dalla distrazione. La gente mi chiede sempre quando sarà il prossimo appuntamento….»

Daniela Larentis – [email protected]