Hong Kong, il «porto profumato tra Oriente e Occidente» – Di Nadia Clementi

Conserva ancora il meglio di questi due mondi grazie al suo passato di colonia britannica e al suo presente da grande capitale asiatica

>
Hong Kong è una metropoli di grande fascino: sovraffollata, scenografica, tecnologica, sfavillante, ma anche mistica e spirituale.
Un vero e proprio punto di incontro fra l’Occidente e l’Oriente che conserva ancora il meglio di questi due mondi grazie al suo passato di colonia britannica e al suo presente da grande capitale asiatica.
Sono ormai trascorsi vent’anni da quando, l’1 luglio 1997, Hong Kong venne restituita alla Cina dopo oltre 150 anni di governo inglese.
Quest'anno il Presidente Xi Jingping ha celebrato in forma solenne la ricorrenza, una rivendicazione dell’orgoglio nazionale da parte di un Paese che, dopo essere stato in passato una grande città mercantile e dopo aver attraversato un lungo periodo di decadenza, sta oggi riacquistando il suo ruolo di superpotenza globale.
 

 
Parte della fortuna di questa città-stato è dovuta alla sua posizione strategica: una penisola all’estremità meridionale della gigantesca Cina, affacciata su una vera e propria autostrada d’acqua che porta dal sud est asiatico fino al Giappone; un porto naturale che per secoli ha rappresentato uno snodo fondamentale per i commerci di tutta l’Asia.
Il territorio di Hong Kong è diviso in quattro isole principali: l’isola di Hong Kong, il cuore economico dell’Ex colonia; Kowloon, la penisola con il vivace quartiere Di Tsim Sha Tsui pieno di negozi e ristoranti; i nuovi territori, al confine con la Cina; e le isole esterne, ben 234 fra grandi e piccole.
Come ogni grande città asiatica anche Hong Kong nasconde un lato oscuro: lo smog rende il cielo perennemente plumbeo e l’aria in certe zone è irrespirabile anche a causa del clima umido della zona.  
 

 
L’efficienza e la proverbiale laboriosità cinese ha reso questa metropoli un mercato dove si può vendere e comprare di tutto ma il prezzo da pagare spesso è nella salute e nella qualità della vita di chi qui vive e lavora per tutta un’esistenza.
Poi così come accade in Giappone e nelle grandi capitali asiatiche, anche ad Hong Kong resistono pennellate di un passato di grande raffinatezza: templi in legno, statue del Buddha in ogni dimensione e forma, sprazzi di spiritualità e raccoglimento veramente inaspettati ma imprescindibili per la vita, piena di contrasti, degli abitanti della penisola.
Un soggiorno di una settimana in questa affascinante città offre l’opportunità di scoprire i retroscena e gli aspetti culturali che solo un luogo complesso e affascinante come Hong Kong può celare allo sguardo dei turisti distratti.
 


 
L’impatto iniziale è quello di trovarsi in un gigantesco formicaio: qui infatti 7 milioni di persone vivono compresse in uno spazio di appena 300 chilometri quadrati.
Perennemente indaffarati, sempre di corsa, gli abitanti di Honk Kong affollano le vie della città, rendendola caotica e brulicante di vita.
A qualsiasi ora del giorno e della notte il numero di persone in circolazione è impressionante e le strade si trasformano in un teatro a cielo aperto della diversità umana: chi cammina, chi parla a ruota libera al cellulare, qualcuno mangia cibo di strada sul marciapiede, altri fanno shopping, e a decine si fanno selfie da condividere sul labirintico web cinese.
 


 
Hong Kong non è una città facile da raccontare: è una metropoli cosmopolita, dove regnano un traffico impossibile e un rumore costante.
Come una matrioska contiene diverse città una dentro l’altra ognuna con le sue sensazioni, colori, sapori ma soprattutto odori: aromi di spezie, incensi penetranti, alle volte sgradevoli, fritti, sudore etc. dovuti alla densità dell'umanità qui presente.
Ma l'impatto visivo più sorprendente è l’alveare di grattacieli, palazzoni altissimi costruiti con dei buchi al centro.
Si chiamano «porte del drago» e sono un prodotto del Feng Shui: un’antica filosofia che, nel realizzare e posizionare edifici e oggetti, tiene conto delle forze spirituali che circondano il mondo tentando di non infastidirle.
 

Il grattacielo col «buco».
 
Un primato curioso appartiene a questa città: Hong Kong vanta il maggior numero di grattacieli in tutto il mondo.
Ci sono 8mila edifici con più di 14 piani, quasi il doppio di New York.
Con i suoi 180 metri di altezza il «Jardine House» è stato il grattacielo più alto di Hong Kong fino al 1980: si presenta come un gigantesco palazzo color argento, con ben 1.750 finestre a forma di oblò nell’area Central di Connaught Place.
La torre della Bank of China, è alta invece 305 metri ed è stato il primo palazzo a oltrepassare la soglia dei 1.000 piedi (primato che fino ad allora apparteneva solo agli Stati Uniti). 
 

 
La sua forma è davvero unica e contraddistingue fin dal primo impatto visivo tutto lo skyline di Hong Kong: triangoli incastrati tra loro che hanno un bellissimo effetto soprattutto di notte.
L’Hong Kong and Shangai Bank è uno degli edifici più conosciuti al mondo e c’è una curiosa leggenda metropolitana legata a esso: il palazzo sarebbe totalmente scomponibile, si potrebbe smontarlo pezzo per pezzo come un giocattolo e ricomporlo tale e quale ovunque nel mondo.
Lo scenario è davvero unico e insolito, impossibile non rimanere a bocca aperta sopratutto se si vive in città contenute come le nostre.

 
 
Nel cuore della city i turisti si mescolano agli uomini d’affari in abito scuro, alle belle signore eleganti che indossano abiti griffati, agli artisti di strada e alle vecchie signore cinesi dalla pelle solcata da rughe profonde che trattano sui prezzi alle bancarelle del mercato tra pesce, ortaggi, chincaglieria elettronica, macellai che squartano i maiali, erboristi cinesi che dispensano muschio di serpente, polvere di perla e cavallucci marini essiccati. Rumori e caos talmente frenetici ai quali molti visitatori fanno fatica ad abituarsi.
Il fascino di Hong Kong è proprio questo suo essere imprevedibile e sorprendente: una passeggiata nel cuore finanziario e ti senti proiettato verso il futuro, poi giri l’angolo e ti ritrovi immerso nella tradizione, nell’atmosfera mistica e rarefatta dei templi antichi, tra profumi d’incenso dove la gente prega nel silenzio e nella meditazione.
 

La Cattedrale di San Giovanni.
 
Un dei luoghi di culto tutto da scoprire è, infatti, il tempio buddhista Man Mo: costruito in onore della divinità che protegge due ambiti della vita cittadina: quello «civile» e quello «militare».
All’interno è un tripudio di incenso, oro, fiori e candele votive; al di fuori spicca tra i palazzoni grigi per la sua architettura tipica cinese (124-26 Hollywood Road). Di diversa religione, ma non di minore bellezza, si trova a nord del centro cittadino di Tuen Mun il monastero buddhista di Miu Fat a Lam Tei che conserva il suo carattere tradizionale ed è uno dei templi più affascinanti e meglio preservati della zona.
Inoltre nella zona del Distretto Centrale incastrata tra l'edificio della HSBC e l’alto edificio della Bank of China si trova la chiesa anglicana principale dell'arcidiocesi: la Cattedrale di San Giovanni.
Questa è la chiesa più antica di Hong Kong ed è la cattedrale anglicana più antica in Estremo Oriente. È in stile gotico inglese del XIII secolo, stile molto popolare ai tempi in cui venne costruita la cattedrale.
L’edificio è a forma di croce e ha un’alta torre anteriore. Presenta caratteristiche ben definite all’esterno ed è splendidamente illuminata e decorata all'interno. 
La maggior parte delle decorazioni interne risale al periodo successivo alla Seconda guerra mondiale in quanto i giapponesi, che utilizzavano l’edificio come sede associativa, realizzarono le decorazioni.
Adiacente alla cattedrale si trova una grande Croce Memoriale dedicata ai soldati morti durante la Prima Guerra Mondiale. Vale la pena di visitarla in quanto singolare e del tutto inaspettata e sorprendente vista la contestualizzazione ambientale.
La cattedrale si trova a 4-8 Garden Road, appena sotto al Peak Tram che sale al Victoria Peak.
Ma ne parleremo la prossima settimana. Qui finisce la prima parte del nostro viaggio.

Nadia Clementi – [email protected]

(Continua domenica prossima)