La LILT per la Giornata mondiale senza tabacco

La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Associazione Provinciale di Trento vuole aiutare a costruire una vita senza fumo

Famiglia, scuola, istituzioni: sono questi gli ambienti educativi che possono aiutare ragazzi e ragazze nella costruzione di una vita e di un mondo liberi dal fumo.
Nella Giornata Mondiale Senza Tabacco 2022, LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Associazione Provinciale di Trento vuole mettere in evidenza tale aspetto.

La Campagna che si celebra il 31 maggio è stata istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità 35 anni fa, allo scopo di introdurre e promuovere una maggiore attenzione al tema del fumo e delle sue conseguenze.
Il tabagismo è la più importante causa di morte evitabile, una morte da tumore su tre è legata al fumo.
È correlato all’insorgenza di numerosi tumori (polmone ma anche cavo orale, seno, vescica, intestino…) e di altre patologie e disfunzioni legate a organi lontani dalle vie aeree, come ad esempio il colon.
 
Secondo dati riportati dal Ministero della Salute, nel 2018 circa 1 studente su 5 dai 13 ai 15 anni aveva fumato più di una sigaretta nei 30 giorni precedenti alle indagini svolte.
1 su 5 significa il 20%: non poco.
Da qui l’idea di LILT Trento per quest’anno: mettere i giovani davvero al centro, parlandone soprattutto al mondo attorno a loro.
Perché renderli consapevoli dell’importanza delle loro scelte a tutela della salute è doveroso, ma lo è ancora di più responsabilizzare l’ambiente adulto che li circonda affinché agisca concretamente.
 
La famiglia è il primo luogo in cui fin da piccoli si assorbono idee, si assimilano comportamenti e quindi anche stili di vita.
Certo, i ragazzi non lo ammetteranno mai, ma sono i genitori i loro più grandi influencer.
Basti citare il dato secondo cui il 35% dei ragazzi e dei giovani di 14-24 anni che vivono in famiglie dove entrambi i genitori sono fumatori hanno l’abitudine al fumo, rispetto all’11,5% dei giovani che vivono in famiglie con nessun genitore fumatore (ISTAT 2022).
L’esempio «dovrebbe essere accompagnato da una comunicazione chiara e aperta, non giudicante, capace di cogliere il punto di vista del proprio figlio» sostiene Alessandro Failo, psicologo esperto in formazione dell’età evolutiva.
 
Se questa influenza risulta evidente dal punto di vista comportamentale, non meno rilevanti sono le conseguenze sulla salute di chi vive con persone che fumano.
L’esposizione al fumo passivo tra le mura domestiche o in ambienti chiusi è un fattore che aumenta il rischio di sviluppo di patologie; le sostanze chimiche che vengono rilasciate espirando il fumo di sigaretta possono restare nell’aria anche fino a cinque ore, aumentando seriamente il pericolo per la salute di quei soggetti che frequentano quegli spazi chiusi.
Si contano più di 50 sostanze cancerogene nel fumo che viene rilasciato e poiché l’organismo di bambini e di adolescenti è ancora in via di sviluppo, sono proprio i più piccoli i più vulnerabili (Istituto Superiore di Sanità).
 
Ricorda il dottor Ermanno Baldo, pediatra e immunologo: «L’OMS definisce l’epidemia di tabagismo come una delle principali sfide di salute pubblica e i bambini possono essere danneggiati dal fumo di tabacco anche prima di nascere, poiché è stato ampiamente dimostrato che il fumo materno durante la gravidanza può essere correlato a patologie croniche nel nascituro e anche in seguito per tutta l’età pediatrica.
«Il fumo di sigaretta costituisce anche un’importante causa di patologie, già dai primi anni di vita, come fumo di seconda mano o fumo passivo e poi nell’età adolescenziale come fumo attivo oggi veicolato dalla diffusione delle sigarette elettroniche che possano causare danni rilevanti anche nel lungo periodo.»
 
Nemmeno la scuola, ambiente di formazione per eccellenza, può chiamarsi fuori da un impegno nel contrastare il fumo.
Gli interventi nelle classi e il coinvolgimento diretto dei ragazzi possono lasciare idee e impressioni importanti, ne è stato un buon esempio il percorso di avvicinamento alla Giornata Mondiale Senza Tabacco proposto da LILT in una Scuola Secondaria di Primo Grado di Rovereto.
Sullo spunto di quanto fatto dall’Amministrazione comunale di Volano che aveva coinvolto LILT nel progetto «Volanonfuma», gli alunni hanno scelto di rivolgere un appello a sindaci e sindache di tutto il Trentino.
 
I ragazzi hanno voluto rivolgersi alle istituzioni, individuando in esse un altro riferimento fondamentale per la loro educazione.
In 4 video che proprio il 31 maggio saranno inviati a tutti i Comuni trentini hanno fatto richieste perché si impegnino a mantenere spazi puliti dalle sigarette e perché propongano attività sociali coinvolgenti.
 
«Se i fumatori non diminuiscono, noi che ci occupiamo di prevenzione dei tumori e di sani stili di vita non possiamo diminuire la nostra pressione e il nostro lavoro di sensibilizzazione» – dice il Presidente di LILT Trento dottor Mario Cristofolini.
In Trentino, in linea con la media nazionale, fuma il 20% dei 15enni; fuma anche l’8% dei 13enni e l’1% degli 11enni.
Il 40 % delle ragazze e il 32% dei ragazzi ha sperimentato il fumo almeno una volta nella vita. (Osservatorio epidemiologico Dipartimento prevenzione APSS - 2021).
Per quel che riguarda gli adulti, il 55% non ha mai fumato mentre l’altra metà comprende il 22% di ex fumatori e il 23% di fumatori (Osservatorio epidemiologico Dipartimento prevenzione APSS - 2022).

«Dire ai giovani che fumare fa male non può bastare, lo sanno già, – conclude il dottor Cristofolini. – Tutti noi siamo chiamati ad aiutarli.»