Ferrandi a Mosca per ottenere la collaborazione della Russia

Il Museo Storico del Trentino vuole portare alle Gallerie di Piedicastello i documenti della spedizione italiana in Russia del 1941

Quest'anno ricorre il 70esimo anniversario della sciagurata spedizione in Russia cui venne comandato il nostro esercito nel 1941 per «fare un favore a Hitler» che aveva attivato l'Operazione Barbarossa, cioè l'invasione dell'Unione Sovietica.
Come si sa, è stata una delle tragedie più spaventose della nostra recente storia militare, che ha generato una grande produzione letteraria, anche storica, ma che solo ora è possibile completare grazie all'apertura degli archivi della nuova Russia.

Il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi, in questi giorni si trova in Russia, dove si è recato per concordare i punti essenziali della collaborazione necessaria per portare a termine il progetto (ambizioso, perché il primo del genere in Italia) di una ricostruzione storica sull'«Armata scomparsa».
Presso le Gallerie di Piedicastello, infatti, è in previsione l'allestimento di una grande mostra dedicata a quella tragedia e questo viaggio è fondamentale per dare all'avvenimento una valenza scientifica vera e propria.

Quando il dott. Ferrandi sarà tornato in Italia potremo essere più precisi sul risultato della sua missione e soprattutto sui tempi previsti per il completamento del progetto, che interesserà non solo gli storici, ma anche tutti coloro che hanno sofferto per la perdita in Russia di un amico o di un congiunto.