Presidenziali francesi, il Terzo incomodo che condiziona il voto

Mèlenchon, il volto nuovo dell’estrema sinistra. – Di Michele Soliani

La stampa francese, per via della strage di Tolosa, non ha dato il dovuto spazio a un importante evento che domenica scorsa si è svolto a Parigi.
Il leader comunista Mèlenchon ha svolto un’oceanica manifestazione presso Place de la Bastille, luogo simbolico per il candidato alla presidenza, visto che l’ultima volta era stato lì come vincitore del referendum sul «No» alla Costituzione europea.
 
I portavoce del Fronte di Sinistra hanno affermato la presenza di 120 mila persone. La cifra indubbiamente poteva sembrare esagerata anche se indubbiamente la piazza dove si è svolta la manifestazione potrebbe essere in grado di contenere tanta gente.
Lui, il candidato del Partito Comunista francese, non ha deluso il suo popolo.
«Gente della Bastiglia, siamo tornati… – ha tuonato Mèlechon – noi siamo la bandiera rossa!»
Ricorda per il suo modo di parlare sicuro e possente De Gaulle anche se gollista non lo è mai stato. Riprende,però, gli stessi argomenti tanto cari al Generale quali la riforma delle istituzioni repubblicane francesi.
 
La sua proposta è quella di porre termine alla 5ª Repubblica francese, che nacque nel 1958 su volontà di De Gaulle, e afferma ciò ricordando pure che «questo posto è il punto di partenza di tutte le rivoluzioni».
Nei suoi discorsi, ha messo da parte il suo odio e le sue invettive nei confronti di Le Pen e Hollande.
Ripropone, invece, argomenti cari al comunismo, quali la libertà, l’uguaglianza e la fraternità. Valori che ormai, a suo avviso, non sono più ravvisabili in Francia.
 
«Quando il governo viola i diritti del popolo, l'insurrezione è per il popolo [...] il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri.»
Con queste parole ha terminato il suo incontro alla Bastiglia.
I prossimi incontri di Mèlenchon saranno il 5 aprile a Tolosa e il 14 a Marsiglia. Vi saranno comunque ancora molti piccoli incontri in giro per la Francia.
 
Sondaggi alla mano, sembra che il candidato dei Comunisti francesi abbia tutti i numeri per essere il «terzo incomodo». E in Francia quel terzo ha quantomeno segnato la sorte di uno dei due veri contendenti alla Presidenza, impedendogli l’elezione al primo turno e condizionando il responso di quello successivo.
Francois Hollande, candidato dei socialisti, viene dato al 30% al primo turno mentre Sarkozy, presidente uscente e candidato dell’UMP, viene dato al 28%. Mèlenchon si trova terzo con un 14% di preferenze al primo turno.
 
Nel caso in cui sia Hollande che Sarkozy accedano al secondo turno, risulterebbe, a oggi, vincitore il candidato socialista con un 54% di consensi.
Ma dobbiamo anche ricordarci che, sino a poche settimane fa, il candidato dei Comunisti francesi godeva di un consenso inferiore al 10% e sta lentamente recuperando consensi a scapito di Hollande, giudicato spesso dal popolo della sinistra troppo poco attento alle richieste della gente.
 
Michele Soliani
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