«Avio non sarà punto di raccolta? Bene, speriamo di sbagliarci»

Il pensiero dell'on. Maurizio Fugatti sul futuro della Cantina Sociale di Avio

Apprendiamo con interesse la risposta dell'Assessore Mellarini e dei vertici di Cavit, che affermano che «Avio non diventerà un punto di raccolta».
A queste parole vorremmo volentieri credere, ma purtroppo qualche dubbio in proposito lo nutriamo.

E non sarà certo, come dicono l'Assessore e i vertici della Cavit, la possibilità di mantenere per la cantina il proprio punto vendita o di vendere qualche bottiglia ad Avio e dintorni, a convincerci del contrario.
Ed in qualche modo questo è stato anche dichiarato durante le assemblee, dando poche certezze sulla possibilità che Avio mantenga una pur minima autonomia gestionale.

Diciamo così anche perché ci pare che ad Avio ci sia in corso un clima di «smobilitazione» con nessuna certezza sul fatto che chi ha responsabilità tecniche oggi rimanga, e con il rischio che da Trento arriverà un «tutor» a decidere cosa deve accadere ad Avio.

Secondo noi invece Avio deve continuare a fare parte di Cavit, perché Cavit è importante per Avio, nello stesso modo in cui Avio è importante per Cavit.
Ma in questo scenario, secondo noi, Avio dovrebbe mantenere una minima autonomia gestionale, come altre realtà esistenti in provincia, che le permetta di operare scelte strategiche per il proprio territorio di riferimento, in quanto ci sono le potenzialità e i numeri per andare in questa direzione.

Se invece le intenzioni della Provincia e di Cavit non sono quelle che crediamo (e sono essi stessi i primi ad essere convinti che Avio non diventerà un semplice punto di raccolta), siamo ben lieti di sbagliarci.

Sarà comunque il futuro a dire da che parte sta la verità.

On. Maurizio Fugatti