La Cofas e il GAD Città di Trento ricordano il fondatore Mario Roat

Appuntamento a teatro a quanti intendono rivivere l'entusiasmo e la passione che lo hanno contraddistinto, nella giornata del 25 ottobre

Giovedì 25 ottobre ricorre il 35° anniversario della scomparsa di MARIO ROAT, fondatore della Co.F.As. (Federazione del Teatro Amatoriale Trentino) e della Compagnia «Gad – Città di Trento», una delle filodrammatiche più conosciute e apprezzate del panorama teatrale trentino.
La Co.F.As. e il «Gad – Città di Trento» intendono ricordarlo, dando appuntamento a teatro a quanti intendono rivivere l'entusiasmo e la passione che lo hanno contraddistinto, nella testimonianza di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di recitare al suo fianco.
 
L'incontro è fissato per le ore 20.45 presso il Teatro San Marco in via San Bernardino dove il «Gad - Città di Trento» porterà in scena lo spettacolo rinascimentale «GLI INGANNATI» degli Intronati di Siena.
La recita, alla quale il pubblico potrà assistere gratuitamente, si lega a Mario Roat in quanto saranno utilizzati gli stessi costumi di scena ideati e confezionati, molti anni fa, dallo stesso Roat e indossati – nel tempo – dalla compagnia in svariate occasioni.
 
Nella giornata di sabato 27 ottobre sarà inoltre celebrata alle ore 18.00 nella chiesa de Santissimo Sacramento in Corso Tre Novembre a Trento una Santa Messa commemorativa.
Così Gigi Cona, già presidente della Co.F.As., tratteggia la figura di Mario Roat nel suo libro «Protagonisti nell'effimero», in fase di pubblicazione.
«Mario Roat del teatro amatoriale trentino fu pioniere, fondatore della Co.F.As. e presidente dell’Associazione per vent’anni. Io non ebbi la fortuna di conoscerlo personalmente, poiché mi accostai al teatro trentino nel 1978, ed egli era scomparso nell’ottobre dell’anno prima, ma di lui è rimasta dentro di me, ed è viva tuttora, l’immagine che s’è formata sentendo altri che parlavano di lui, persone che con lui erano vissute, avevano recitato assieme a lui, avevano collaborato con lui nella Co.F.As., ed è l’immagine di un uomo che viveva per il teatro e che faceva vivere il teatro.»
 
Anche Gino Tarter, attuale presidente della Co.F.As. ne ricorda le capacità attorali e la grande passione per il palcoscenico.
«Mario Roat era il classico animale di teatro: attore, autore, regista, scenografo, sarto, truccatore...e non solo d’istinto, ma anche colto, perché la sua conoscenza teatrale non era solo frutto di passione, ma anche di studio e di applicazione. Fin dalla mia entrata nella compagnia, rimasi affascinato dalla sua personalità e mi resi immediatamente conto che in lui c’era della sostanza teatrale, solida e corrispondente alle sue idee, alle sue parole e ai suoi insegnamenti. Era quello che allora si chiamava «capocomico», regista di tutta la compagnia, compreso se stesso. Era bravissimo anche come autore di testi e come adattatore di testi di altri autori, in relazione agli attori che aveva a disposizione.»