Bewine, lo spirito di gruppo dei Vignaioli che contagia...

Si è chiusa a Trento la seconda edizione del Mercato di Vignaioli del Trentino: il pubblico sta imparando a socializzare con i suoi produttori di nicchia

Si è conclusa la seconda edizione di Bewine, la tre giorni di mostra-mercato dei vignaioli trentini.
Per chi non lo sapesse, si tratta di quelle cantine che sono anche aziende agricole. Cioè che producono il vino partendo dalle proprie vigne.
La manifestazione va a collocarsi tra il Vinitaly, evento mondiale, e la Mostra dei Vini del Trentino, che nella sua «sacralità» non concede quel rapporto diretto tra produttori e consumatori che invece significa la vita per i vignaioli.
 
La formula prevedeva un ingresso da 15 euro per i visitatori, i quali potevano dedicare la giornata ad assaggiare i vini migliori e a sedersi a tavola a gustarsi un piatto dei più sani e tradizionali del nostro territorio.
Insomma, un modo di vivere, anzi di convivere con coloro che hanno fatto del proprio lavoro una passione vera e propria.
Insomma, una mostra mercato familiare, dove i visitatori potevano acquistare quei prodotti di cui si innamorava a prima vista.
  

 
In tutto sono stati millecinquecento i partecipanti alle tre giornate dell’evento, con la punta principale nella giornata di sabato.
Un dato eccellente, come conferma il giovane Consiglio dei Vignaioli del Trentino.
«Abbiamo lavorato di squadra con un budget decisamente modesto – racconta il Presidente Lorenzo Cesconi – e soprattutto abbiamo centrato il nostro obiettivo, quello di comunicare la nostra identità di gruppo, di essere portatori di un messaggio fresco e positivo.»
 
La comunicazione dell’evento si è svolta principalmente su social network (Facebook, Twitter, Instagram), con un bacino di contatti di portata incredibile e ha assicurato una forte presenza di pubblico giovane di appassionati attenti e facce nuove in grado di integrare il pubblico degli appassionati di vino e frequentatori abitudinari che non sono comunque mancati ed hanno apprezzato molto l’atmosfera serena e propositiva che l’evento ha comunicato.
Insomma, il salto di qualità si sta diffondendo nella logica di bere meno per bere meglio.  
 

 
Soddisfazione anche da parte dei 20 produttori ospiti dell’evento, associati a FIVI Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, che hanno particolarmente gradito l’impeccabile organizzazione logistica della manifestazione.
In particolare abbiamo visto vignaioli del Piemonte, del Veneto (Prosecco), Toscana e perfino dell’Isola di Salina (che tra le altre cose ostentava uno splendido malvasia).
Insomma, la manifestazione sta prendendo piede un po’ in tutta la penisola, a dimostrazione che i vignaioli sono un’altra cosa.
 
«Un evento di collaborazioni – annota ancora il Presidente Cesconi – fatto di idee condivise con chi ha vissuto e creato l’evento con noi, a partire dalle Strade del Vino e dei Sapori del Trentino con i quali abbiamo coinvolto chef eccellenti del territorio, a Aurora Endrici Vinoè che ci ha accompagnato nella progettazione dell’evento curato la comunicazione dell’evento in chiave social assieme a Ideaturismo.»
 


Piatti semplici e accattivanti della tradizione trentina sono stati serviti nei tre giorni dell’evento dagli chef trentini come Giorgio Mulbach (TJ bar), Paolo Dolzan (ristorante Perbacco), Walter Miori e Sergio Valentini con Max Arer (Locanda delle Tre Chiavi).
Una cosa è certa, i Vignaioli del Trentino hanno molti progetti che bollono in pentola, e con Bewine hanno ripreso energia di squadra e voglia di affermazione sul mercato trentino e non solo.
Chi volesse approfondire le informazioni, può visitare il sito dei vignaioli del Trentino