«Love, maybe love», V Biennale di Fida Trento|Bolzano – Di Daniela Larentis

L’evento da poco inaugurato a Trento sarà visitabile fino al 1 ottobre prossimo nelle sale di Torre Mirana – L’intervista alla Presidente Barbara Cappello

Foto di Fabrizia Dalpiaz.
 
La V Biennale di Fida Trento|Bolzano dal titolo LOVE, MAYBE LOVE è stata da poco inaugurata innanzi a un folto pubblico nelle splendide sale di Torre Mirana a Trento; si tratta di una collettiva dedicata al tema dell’amore alla quale sono collegati una serie di altri eventi.
Ad impreziosire l’inaugurazione l’intervento critico di Franco de Battaglia.
Erano presenti, oltre alla Presidente Barbara Cappello che ha presentato l’evento, l’Assessore Andrea Robol, il senatore Franco Panizza, Luca Vareschi (Anffas), ospite d'onore: Roberto Bertoldi. Ricordiamo che sarà visitabile fino al 1 ottobre 2017 nei seguenti orari:
da lunedì a venerdì 10:00 – 12:00 | 14:00 – 19:00;
sabato 10:00 – 12:30 |16:00 – 19:00
domenica 14:00 – 19:00.
 

 
L’amore è un concetto che è stato indagato fin dall’antichità, basti pensare all’idea dell’amore che aveva per esempio il filosofo greco Platone, allievo di Socrate, il quale era convinto che avesse come fine ultimo la procreazione del «bello» (suo il celeberrimo dialogo sull’Eros, il Simposio, uno dei maggiori capolavori letterari di tutti i tempi).
L’amore è una rappresentazione mentale che ha a che vedere con l’idea della pace e della sua assenza, la guerra, che richiama altri concetti come i diritti umani, l’idea stessa di libertà, dei suoi limiti, con tutti i problemi che la riguardano nel mondo contemporaneo.
L’amore ha a che fare con l’idea di uguaglianza, di rispetto, di violenza, anche contro le donne, e di molto altro.
Quello proposto è quindi un tema impegnativo da affrontare artisticamente, affascinante al tempo stesso, e questa mostra ha saputo coglierne efficacemente alcuni aspetti, attraverso le diverse interpretazioni.
Abbiamo avuto il piacere di porgere alla Presidente di Fida Trento alcune domande.


Foto di  Fabrizia Dalpiaz.
 
Come è nata l’idea di questo evento, qual è il tema affrontato?
«Per la V Biennale Fida Trento e Bolzano si è pensato di far interpretare agli artisti il tema dell'amore quale sentimento nobile che oggigiorno risulta essere lasciato in disparte e sopraffatto da egoismo, arrivismo, terrorismo, solitudine e scaltrezza.
«L'idea è nata da un personale desiderio di metter in luce l'amore ed è stata accolta ed espressa con sensibilità, eleganza, bellezza e forte impegno.»
 
Quali sono le iniziative correlate alla Biennale?
«Per completare la mostra Love, maybe love è stato realizzato un programma di eventi culturali legati al tema stesso della mostra, così da arricchire e completare l'argomento esposto e Torre Mirana.
«Partendo dall’inaugurazione, oltre al prezioso intervento di Franco De Battaglia, abbiamo aperto le porte sulla V Biennale Fida con un caloroso spettacolo di ballo flamenco.
«Il giorno successivo, l'amore ha proseguito verso la grecità, con EROS E SOPHYA, a cura di Angelo Tonelli, accompagnato da musiche barocche del violoncello di Michael Strom e dal violino di Mariachiara Mosna.
«Lunedì l'amore è approdato nella psicologia lacaniana magistralmente esposta da Mauro Milanaccio con L'INVENZIONE DELL'AMORE.
«Venerdì 22 settembre, l'amore proseguirà nel mondo buio e autistico di Roberto Bertoldi, l’ospite d'onore della mostra che sarà presentato dalla dr.ssa Annachiara Marangoni: LUCE D'OMBRA.
«Venerdì 29 l'amore scenderà nel CUORE DELL'OPERA attraverso le parole di Gian Ruggero Manzoni, uno tra i maggiori critici d'arte contemporanea attuali.
«E, infine, l'amore arriverà al 1 ottobre con un finissage tenuto dalla voce di Alfonso Masi e dalla musica di Luciano Maino in un momento poetico musicale dall’accattivante tema: COME AMMAZZARE LA MOGLIE E PERCHÉ AMMAZZARE IL MARITO SENZA TANTI PERCHÉ.»
 

 
Chi sono gli artisti in mostra?
«Gli artisti in mostra sono 46, tutti soci Fida Trento e Bolzano.»
 
Fino a quando sarà visitabile l’esposizione?
«Fino al primo ottobre.»
 
Come artista quali tecniche predilige nella realizzazione delle sue opere?
«Parto dalla fotografia che personalmente scatto sia analogica che digitale. Successivamente alla stampa intervengo sulla foto in vari modi: graffiatura, colore, cuciture a macchina, bottoni. Dopodiché applico su carta di cotone, tela, plexiglass».
«Mi piace usare molteplici materiali, ma prediligo carte di varia natura.»
 
Qual è il titolo dell’opera che ha esposto in questa occasione? Potrebbe commentarla?
«Il titolo è LOVE GAME. Amore inteso come gioco della vita, che danza nello spazio e nel tempo attraverso il corpo e dentro la sfera dei sentimenti. Amore messo a nudo dal corpo femminile che si mette in gioco nel mondo dell'amore.»

Love Game, dittico di Barbara Cappello.

Quali sono i soggetti da cui di solito trae maggior ispirazione?
«Il corpo umano, maschile o femminile. Spersonalizzato dal volto, così da indagare dentro le linee, pieghe, concavità, convessità e contorni, ciò che cela, ciò che è apparentemente segreto ma poi si svela e compare.»
 
Secondo lei quale dovrebbe essere la funzione dell’arte nella nostra società contemporanea?
«L'arte è un linguaggio forte, potente, diretto. Se impariamo ad utilizzarlo possiamo comunicare, dire, denunciare, costruire, istruire, accrescere sia noi stessi che chi osserva.
«Arte, Cultura, Bellezza e Amore sono, a mio avviso, i 4 elementi che, bilanciati nel loro equilibrio, possono accresce individuo e società.»
 
Progetti futuri?
«Molti. Difficili elencarli ora, in quanto sono ancora in fase di progettazione. Se seguirete Fida anche sui canali web avrete modo di scoprire che cosa faremo.»
 
Daniela Larentis – [email protected]