Edilizia Artigianato, rinnovo del contratto integrativo provinciale
Sindacati: l'intesa introduce importanti novità rispetto al quadro nazionale sulle tipologie contrattuali, migliora la parte economica e tutela conciliazione
E' un contratto innovativo sotto molti aspetti quello che i sindacati dell'edilizia trentina si apprestano a sottoporre al giudizio dei lavoratori delle imprese edili artigiane della nostra provincia.
L'intesa preliminare raggiunta unitariamente da Fillea, Filca e Feneal con Ance, dopo un confronto lungo e non sempre facile, introduce interessanti novità sul piano normativo e miglioramenti economici per i circa 6 mila lavoratori dell'edilizia artigiana provinciale, come spiegano i segretari provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.
«E' stato raggiunto un risultato che ci soddisfa – ammettono Sandra Ferrari, Maurizio Zabbeni, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti -, in un momento ancora difficile per l'edilizia trentina serve uno sforzo di innovazione anche nelle parti sociali per leggere i cambiamenti del mercato e le complessità del ciclo produttivo. Un'azione sindacale unitaria consente di ottenere risultati migliori per i lavoratori come dimostra questo contratto provinciale.»
Un contratto che è «un segnale di fiducia per un settore che ancora rappresenta, nonostante la crisi, una colonna insostituibile dell'economia trentina».
Tra le novità più significative sul piano normativo sicuramente il la Verifica di congruità del costo del lavoro, cantiere per cantiere, che associato alla messa a regime dell'Osservatorio della Cassa Edile permetterà di scoraggiare e comunque individuare subito forme di lavoro irregolare.
E ancora si prevedono, allo stesso scopo, limitazioni sul ricorso al lavoro intermittente e accessorio e precisi obblighi nell'impiego di manodopera in appalto e subappalto, la possibilità di iscrizione in Cassa Edile dei lavoratori autonomi.
Tutti aspetti che sono anche sul tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di settore, ma su cui non si riesce a trovare una quadra e che dunque segnano l'innovazione dell'accordo trentino.
Sul piano economico c'è da sottolineare il premio presenza che diventa orario e dunque non accadrà più come in passato che l'assenza anche solo di un'ora dal posto di lavoro comporti il dimezzamento del premio fino al suo azzeramento per un'assenza di due ore nella giornata di lavoro.
Viene normato l'elemento variabile della retribuzione basato sui parametri di andamento del settore certificati da Cassa Edile, che a fronte di indicatori positivi può valere fino al 6% dei minimi retributivi, circa 72 euro per un operaio di terzo livello.
«Un avanzamento non da poco per un comparto che sta cercando di uscire da una crisi durissima – commentano i sindacalisti – e che se confermato il trend di ripresa rende certa questo incremento salariale che già oggi vale circa 40 euro mensili.»
Si riconosce la mansione di caposquadra e la relativa maggiorazione economica anche se si coordinano gruppi con meno di 5 operai (quota nazionale).
Un passaggio significativo si ottiene anche sul piano della conciliazione e della tutela della genitorialità e il periodo di malattia, che viene esteso fino a 24 mesi in caso di gravi malattie.
«Per la prima volta si parla di genitorialità e si allungano i tempi di conservazione del posto di lavoro in caso di malattia grave – fanno notare – e per la prima volta si introducono strumenti di difesa dei lavoratori in caso di contestazione disciplinare con un ruolo attivo del sindacato attraverso commissioni di conciliazione all'uopo costituite.»
Sul piano del welfare integrativo si introduce una modalità di sostegno economico per l'avvio dei patti generazionali e dunque per l'uscita anticipata e si aumenta dello 0,5% (dall'attuale 1 al 1,5) la quota a carico Azienda nel caso di adesione a Laborfonds da parte del lavoratore.
Infine il contratto recepisce e rafforza alcuni istituti che erano stati previsti in accordi separati come l'Osservatorio della Cassa Edile che renderà più facile e automatico il controllo sui cantiere e favorirà un miglior coordinamento con il servizio Ispettivo della Provincia, la Borsa Lavoro e i protocolli sulla tutela della qualità e della sicurezza del lavoro, che fino ad oggi sono stati dei protocolli siglati tra le parti sociali nell'ambito di grandi appalti.
Per i sindacati, il nuovo contratto guarda avanti, migliorando le condizioni di lavoro e scommettendo sulla ripresa del settore. Adesso la parola passa ai lavoratori.
Nelle prossime settimane verranno organizzate assemblee unitarie per spiegare i contenuti dell'accordo e dunque ottenere il via libera.