L’Aquila di San Venceslao al professor Michele Colasanto
Il massimo riconoscimento del Trentino consegnato all’ex presidente di Agenzia del Lavoro per la sua attività negli anni della crisi, dal 2009 al 2015
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Il professor Michele Colasanto è stato insignito oggi dell’Aquila di San Venceslao, massimo riconoscimento del Trentino.
La consegna è avvenuta stamani, in occasione della presentazione del 30° Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento, per mano del vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore allo sviluppo economico e lavoro, Alessandro Olivi.
«Il Trentino – ha sottolineato Olivi – deve molto al professor Colasanto perché, grazie al suo spessore di economista e giuslavorista, unito ad un grande spessore umano, ci ha aiutato a tenere insieme il mondo del lavoro e a farlo dialogare.
«La sua competenza e la sua dedizione hanno permesso di creare in Trentino il sistema degli ammortizzatori sociali provinciali, attivando strumenti innovativi, quali il reddito di attivazione, il reddito di continuità e quello di qualificazione, e contribuendo in maniera decisiva allo sviluppo delle politiche del lavoro e della formazione in Trentino.
«Sotto la sua guida – ha concluso il vicepresidente – Agenzia del Lavoro è cresciuta fino a diventare un interlocutore autorevole verso le istituzioni nazionali ed europee.»
Nei sette anni di guida di Agenzia del lavoro, dal 2009 fino al 2 novembre 2015, il professor Michele Colasanto ha lasciato un segno indelebile nelle politiche del lavoro in Trentino.
In questi anni il Trentino si è dotato di un sistema articolato di ammortizzatori sociali con l’introduzione del reddito di attivazione e di qualificazione e la definizione del reddito di continuità, che hanno ridisegnato l’intervento pubblico nel mercato del lavoro.
Portano la sua firma i numerosi nuovi interventi introdotti nel Piano di politica del lavoro del 2011 ed in quello appena varato dalla Giunta Provinciale il 2 novembre scorso.
Strumenti che rendono il Trentino un punto di riferimento nel panorama nazionale, come la staffetta generazionale, il nuovo apprendistato, le politiche per i giovani, ma anche gli interventi per l'occupazione femminile, la condizionalità, ed i nuovi servizi per l'impiego, sono stati introdotti sotto la guida di Colasanto.
Coloro i quali hanno condiviso con lui il lavoro duro di questi anni, riconoscono a Colasanto il merito di aver imposto Agenzia del lavoro di Trento come modello di buona prassi a livello nazionale ed europeo, tant’è che la sua attività è stato oggetto dell’attenzione, tra l'altro, della Commissione Lavoro della Camera, di istituzioni internazionali quali l’Ocse, di Governi di paesi europei, ma non solo, ricordiamo la visita della delegazione sud coreana e, da ultimo, degli estensori del jobs act che hanno preso il modello dei servizi per l'impiego trentini come esempio di buona prassi .
Da esperto di politiche del lavoro e industriali, il professor Colasanto ha introdotto il sistema di valutazione d'impatto delle Politiche del lavoro, come strumento indispensabile e ordinario, tra le azioni ordinarie del Piano e ha sostenuto con decisione l'accesso ai fondi europei che hanno permesso al Trentino di affrontare situazioni di grande difficoltà, come quella della chiusura della Whirlpool, ma anche di sperimentare nuove progettualità per l'inserimento delle persone ai margini, come gli immigrati e gli svantaggiati.
Il suo ruolo è stato decisivo anche nell’ambito delle politiche per l'occupazione dei giovani, che hanno permesso di migliorare in Trentino il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro, attraverso azioni specifiche di tirocinio e ridisegnando il sistema di apprendistato professionalizzante.
Al di la delle azioni, il Trentino deve molto a Colasanto per aver contribuito a rafforzare il sistema di relazioni con le parti sociali, che hanno permesso di gestire e prevenire i conflitti tra i diversi attori, e di veicolare energie ed idee verso il bene comune del nostro territorio, della nostra società.