San Bartolomeo, la Ascoop ha disdetto il contratto integrativo
Oggi dalle 10 alle12 presidio-assemblea dei lavoratori davanti allo studentato
I lavoratori della cooperativa Ascoop che gestisce portinerie e servizi di supporto presso lo studentato di San Bartolomeo protestano contro la decisione della società di disdettare in modo unilaterale il contratto integrativo e hanno indetto, con Filcams Cgil del Trentino, un'assemblea-presidio questa mattina tra le 10 e le 12 davanti allo studentato.
Il personale di San Bartolomeo è impegnato con turni di 8 ore, 7 giorni su 7, con servizio non stop 24 ore.
Chi svolge funzioni di supporto ha un turno notturno di 12 ore, dalle 20 alle 8.
Le esigenze del lavoro prevedono mansioni di responsabilità e sicurezza, i dipendenti sono formati e pronti ad intervenire per emergenze antincendio, per risolvere guasti tecnici e fornire assistenza generale agli oltre 800 residenti dello studentato san Bartolomeo, con la capacità di relazionarsi con i molti studenti stranieri in inglese e francese oltre che in italiano.
In considerazione di questi incarichi, di turni continuati senza pause pranzo, degli orari socialmente disagevoli, con turni notturni ripetuti e con la maggior parte di week end e festività lavorate (i lavoratori a tempo pieno hanno in media dai 6 agli 8 week end liberi su 52 in un anno), ad integrazione della paga base orario del contratto multiservizi di 4,8 euro circa, nel 2009 è stato siglato un accordo aziendale integrativo, che concede un buono pasto per ogni giorno lavorato e un premio orario di 0,51 centesimi per ogni ora lavorata.
«Con una comunicazione dello scorso luglio la cooperativa Ascoop ha deciso unilateralmente di dare disdetta del contratto integrativo – spiega Alessandro Stella della Filcams Cgil del Trentino -, adducendo come motivazione i costi di bilancio della gestione dell'appalto. Di fatto i dipendenti si troverebbero con retribuzioni basse ai livelli del 2008, con un significativo impatto sulle loro condizioni di vita, in particolare per i dipendenti part time che già hanno uno stipendio basso.»
A nulla sono serviti gli incontri con i vertici della cooperativa.
Dunque i lavoratori sono entrati in stato di agitazione e richiedono la revoca della disdetta del contratto integrativo.