Inaugurata stamattina la 44ª edizione del Vinitaly
Luci e ombre. Ma «ripartirà da Verona la ripresa del settore vino»
Ad aprire ufficialmente la 44ª
edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati, il
ministro delle Politiche Agricole e Governatore del Veneto Luca
Zaia, il sindaco di Verona Flavio Tosi, il presidente della
Provincia di Verona Giovanni Miozzi, accompagnati dal presidente
vicario della Camera dei Deputati Antonio Leone.
Sono ben 4.200 gli espositori di quest'anno, su una superficie
netta di oltre 92mila metri quadrati, che attendono qualcosa come
150 mila visitatori provenienti da oltre 100 Paesi.
Con questi numeri la 'cinque giorni del vino' si affaccia al
mercato internazionale all'insegna della fiducia.
«Non vediamo solo una timida luce in fondo al tunnel - ha detto
Zaia - ma cominciamo a vedere il sole.»
Luci sì, ma anche ombre.
«L'export cresce del 9% - ha aggiunto infatti il ministro. - Ma il
valore cala del 5,5%.»
«Mai come quest'anno, Vinitaly si presenta come vetrina di un
settore-pilastro della nostra agricoltura e anche della nostra
economia - ha detto Ettore Riello, presidente di Veronafiere alla
cerimonia di inaugurazione. - Dopo l'annus horribilis dell'economia
mondiale e il mutamento degli scenari di mercato, Vinitaly dimostra
che il sistema vino è solido.
«E Veronafere - ha concluso Riello - vuole essere al fianco delle
aziende in questo particolare momento dedicato alla ripresa del
sistema economico.»
Ed è stato proprio l'impatto della crisi sul vino italiano il tema
conduttore della prima giornata di Vinitaly.
Secondo l'indagine commissionata da Veronafiere (360 tra piccole,
medie e grandi cantine rappresentative del tessuto produttivo
nazionale) che sarà presentata oggi pomeriggio da
Axiter-Confocommercio e Unicab, nonostante il generale pessimismo
dei mesi scorsi le aziende italiane hanno dimostrato una buona
capacità di tenuta. Infatti il 36,3% degli intervistati ha
registrato, nel 2009, un aumento del fatturato, mentre il 30,8% è
rimasto stabile.»
Speriamo che questa edizione del Vinitaly segno il giro di boa
anche per quel 32,9% che invece la crisi l'ha subita in pieno. Una
percentuale composta soprattutto dai produttori di qualità
migliore, come riportato sopra da Zaia.