Storie di donne, letteratura di genere/ 17 – Di Luciana Grillo
Nostos – Racconto lungo (o romanzo breve) di Antonella del Giudice che sembra voler creare un legame tra Omero e Dante…
Titolo: Nostos
Autrice: Del Giudice Antonella
Illustrato da: Caterina Marmo
Editore: Ad Est dell'Equatore 2014 (collana Liquid)
Pagine: 90 – Brossura
Prezzo di copertina: € 10
Chi ha letto, studiato e amato l’Iliade e l’Odissea, da adolescente o da adulto, non può non imbarcarsi con curiosità nella lettura di Nostos, racconto lungo (o romanzo breve) di Antonella del Giudice, scrittrice attenta e garbata, già segnalata al Premio Calvino di Torino per un altro romanzo e vincitrice di numerosi premi (Montemurlo di Prato, Juvenilia di Bologna, Arturo Loria di Carpi, Ortese di Roma) a partire dal 2001.
Con Nostos, la del Giudice sembra voler creare un legame tra Omero e Dante, raccontando i perché del nuovo viaggio di Ulisse da Itaca «oltre i confini del mondo».
Quindi riscrive il ritorno di Ulsse nella sua isola, in un regno che non è più il suo, straziato da lotte per il potere, in una famiglia cresciuta senza di lui, con un figlio che lo sente estraneo e lo vede come un bellicoso usurpatore.
Penelope, stanca di tessere e di attendere un uomo che conosce bene e di cui non apprezza le bugie, affida il regno a Telemaco che lo rivendica e che proprio allo sconosciuto padre vuole strapparlo.
Nel conflitto, che vede lo scontro fra due generazioni – una guerriera e vorace, l’altra stanca di odio e tesa verso un futuro di pace – si inserisce la figura del vecchio Nestore, amico di Ulisse e anche padre putativo di Telemaco.
Nestore ha compreso sulla sua pelle che si deve, a un certo punto, cedere il passo, affidando il regno ai legittimi eredi.
A Itaca si pone come mediatore e cerca di capire le ragioni degli uni e degli altri, ricevendo in cambio il rispetto e la deferenza di tutte le parti in lotta.
Egli non trascura né la borghesia di Itaca, né la “sventurata” schiava Melanto.
Il borghese Evenore gli dice «Via, e per sempre in esilio, la famiglia reale!... Dalla terra dissodata con la spada, innaffiata dal sangue delle nostre creature. Noi ne faremo terrazze di viti e olivi, la consacreremo a divinità pacifiche e rurali, la benediremo col vomere e col sudore del lavoro onesto…»
Ai giovani Nestore rimprovera una certa arroganza, persino nei confronti degli dei, e l’errata convinzione di sapere e di poter fare a meno dell’esperienza degli anziani.
E quando Telemaco gli confida «Non compiacerò Atena, o Era, o Febo Apollo, approntando imprese ardue, non mi cimenterò in fatiche inani… Ci vuole tempra per resistere alle bugie degli dei», Nestore trasale e spera che proprio nessuno abbia ascoltato quelle bestemmie.
Al vecchio amico, compagno di tante avventure, che gli confessa «Tutto avrei detto e fatto pur di tornare a casa…», il saggio Nestore consiglia «Ritirati, Ulisse, tra gli alberi che ancora bambino ti regalò tuo padre… alleva cani …rinuncia al comando di questo piccolo sasso…»
E invece Ulisse, che «…sembrava ringiovanito di vent’anni», lui che ha «avuto tanto tempo per imparare ad esser giovane» parte, abbandona l’isola, certo e orgoglioso di aver generato un altro figlio che, opponendosi a Telemaco, aspirerà al trono.
Così, nel mare su cui si affaccia la sua «Itaca, povera isola brulla».
Per uno strano gioco del fato si incrociano tre imbarcazioni e sembrano sfiorarsi, prima di dirigersi ciascuna verso la sua meta: una riporta a casa il vecchio Nestore, che riabbraccerà la sua sposa tornata bambina. L’altra condurrà l’indomito Ulisse al suo destino; la terza consegnerà in sposa la bella Nausicaa – che «indossava abiti più bianchi delle sue braccia implumi» mentre «i suoi occhi di fanciulla erano già sgombri di sogno, il cuore di marmo, pronto all’ordine e al dovere» - al giovane re di Itaca, Telemaco.
Il linguaggio della scrittrice è potente, evocativo, musicale, classicheggiante eppure immediato.
Ben si sposa con l’argomento che tratta.
Belle le illustrazioni di Caterina Marmo, architetto e designer.
Unico piccolo neo: un editing un po’… distratto!
Luciana Grillo