«Alto Fragile» è in cartellone al Teatro Sanbàpolis il 12 febbraio
Lo spettacolo è uno dei finalisti dell'edizione 2014 del Premio «Nuova_scena.tn»
Foto di Francesca Padoan.
Dopo oltre un anno di gestazione, sarà in scena giovedì 12 febbraio al Teatro Sanbàpolis «Alto Fragile», il progetto teatrale di «TrentoSpettacoli» uno dei finalisti del Premio «Nuova_scena.tn», promosso dal Centro Servizi Culturali S. Chiara e dal Teatro Stabile di Bolzano che hanno invitato le giovani realtà che operano in Trentino - Alto Adige con finalità professionali nel teatro contemporaneo a realizzare uno spettacolo sul tema del Centenario del primo conflitto mondiale «inteso come occasione per una riflessione approfondita sulle ragioni della guerra e, più in generale, del conflitto tra i popoli e tra gli esseri umani».
Affidandosi ad un gruppo di lavoro formato da quattro artisti che esprimono appieno la molteplicità culturale e linguistica che caratterizza il territorio regionale e quello altoatesino in particolare, «TrentoSpettacoli» ha costruito una drammaturgia che prende lo spunto dalla cosiddetta «questione sudtirolese», che nella Prima guerra mondiale ha trovato le proprie origini, ma si è protratta con vicende e fasi alterne fino ai nostri giorni, gettando un ponte verso un futuro di convivenza pacifica.
Partendo innanzitutto dalla composizione culturale ed etnica del loro gruppo, Maura Pettorruso, torinese di nascita e trentina di adozione; Stefano Detassis, trentino; Flora Sarrubbo, bolzanina bilingue di madrelingua italiana e Christian Mair, bolzanino bilingue di madrelingua tedesca, hanno messo sulla carta questi interrogativi per portare poi in scena la dialettica tra due lingue e, conseguentemente, tra due diverse culture.
Il progetto teatrale ha preso l'avvio nella primavera dello scorso anno con una fase iniziale di ricerca, documentazione e studio che ha portato alla raccolta del materiale storico e alla realizzazione di un primo «studio» di 15 minuti presentato in occasione della serata finale del Premio «Nuova Scena» al Teatro «Cuminetti» di Trento.
Un secondo «studio» è andato in scena a settembre al Teatro «Valle dei Laghi» di Vezzano ed un terzo studio di 45 minuti, presentato alla finale del Premio de LiNUTILE di Padova, ha costituito il preludio alla messa in scena finale che viene offerta oggi al giudizio del pubblico trentino.
«Quello che ci interessa – scrivevano gli autori al momento di affrontare il percorso artistico che ha portato alla messa in scena dello spettacolo – è provare a raccontare la storia di una terra portando in scena proprio la dialettica tra due lingue, e quindi tra due culture e due mondi che, seppur lontani, sono tenuti a parlarsi e a trovare modi e forme di comunicare per convivere. Immaginiamo quindi un lavoro che, nel testo e successivamente in scena, faccia rivivere il conflitto, la dialettica, la frattura tra due culture in una terra di confine, portando sul palco anche concretamente le due lingue, arrivando a creare uno spettacolo che sia fruibile in entrambi gli idiomi – tedesco e italiano – e che dal confronto dei personaggi – di lingua tedesca e di lingua italiana – faccia emergere una riflessione sulla conflittualità e sulla convivenza tra diversi nella società contemporanea che viviamo, e non solo, quindi, in Alto Adige.»
Tema delicato e complesso quello della questione sudtirolese, dunque un «Alto Fragile» davvero da «maneggiare con cura».
Ne è stato conscio il gruppo di lavoro di «TrentoSpettacoli» che, oltre a consultare i testi storici riferiti alle vicende che presero l'avvio dalla stipula dei trattati di pace del 1919 che sancirono l'annessione all’Italia del Trentino e del Sud Tirolo, hanno inteso anche rivolgersi ad alcuni testimoni privilegiati: lo storico di area autonomista Lorenzo Baratter e gli ex parlamentari Marco Boato (promotore in Trentino-Alto Adige con Alex Langer del movimento ecologista dei Verdi, è stato membro delle Commissioni d’inchiesta sul terrorismo e le stragi) e Giorgio Postal (deputato democristiano negli anni immediatamente successivi all'approvazione del «Pacchetto», è stato sottosegretario di Stato nei governi Andreotti, Craxi, Fanfani e De Mita).
Lo spettacolo vede in scena, nella triplice veste di autori, registi ed interpreti, Maura Pettorruso, Stefano Pietro Detassis, Flora Sarrubbo e Christian Mair.
Il disegno delle luci è di Alice Colla, scene e costumi sono stati curati da Tessa Battisti.
La produzione è stata realizzata grazie anche al patrocinio della Regione Autonoma Trentino – Alto Adige/Südtirol e dei Comuni di Trento e Bolzano e al sostegno garantito dal Teatro Stabile di Bolzano e dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara.
Giovedì 12 febbraio i riflettori del Teatro Sanbàpolis si accenderanno su «Alto Fragile» alle ore 21.00.