Ledro Running 2020 abbandona l’agonismo per la solidarietà

Ugandese Rugut segna record dell’Ampola-Tremalzo, riferimento per allenamenti


Il Vincitore dell'edizione 2019 Cesare Maestri.

La Valle di Ledro continua a correre, tra record e solidarietà. Domenica 23 agosto si sarebbe dovuta tenere la LedroRunning, l'ormai classica e celebre sfida podistica lungo i dieci chilometri che abbracciano il Lago di Ledro, ma gli organizzatori hanno preferito non allestire la prova per le difficoltà legate all'emergenza pandemica in corso.
Ciò nonostante il legame che si è stretto nel corso degli anni tra la manifestazione ed il mondo dei runners ha fatto sì che si creasse l'occasione di celebrare comunque la domenica della LedroRunning con un'iniziativa speciale interamente rivolta alla solidarietà.
Protagonisti sono stati gli azzurri Marco Salami e Stefano Guidotti Icardi ed un folto gruppo di appassionati reggiani che dopo l'esperienza degli anni passati non hanno voluto far perdere ai loro beniamini diversamente abili l'esperienza di correre attorno al lago.
 
E così, con la sempre preziosa regia di Marco Casari, patron della LedroRunning, il gruppo di arancione vestito si è impegnato in un allenamento lungo il giro del Lago di Ledro, partendo dalla spiaggia di Molina, come in una qualsiasi LedroRunning che si rispetti, pur nella piena osservazione di tutte le misure di sicurezza previste.
Sono state emozioni forti, quelle che si sono accese negli occhi e nelle parole dei tre ragazzi in carrozzina, entusiasti di poter tornare a correre in un contesto ambientale unico, esaltato da una mattinata di colori brillanti e aria tersa.
«La LedroRunning nel giro di dieci anni si è rivelata molto più di una gara – è il commento dello stesso Casari – perché oltre a diventare evento mediatico e di richiamo turistico ha permesso di porre le basi per queste belle storie di solidarietà, dove i risultati ed i tempi lasciano spazio alla gioia di aiutare i meno fortunati e di renderli felici.
«Si tratta di un ruolo sociale davvero importante e per noi appassionati della corsa rappresenta una soddisfazione enorme.»
 
Tutto questo in un mese che ha visto il nuovo record nella cronoscalata di Tremalzo, stabilito dal forte ugandese Simon Rugut in 1h02'30 lungo i 13 chilometri che collegano Passo d'Ampola, estremità occidentale della Valle di Ledro, con Passo Tremalzo, strada già teatro negli anni delle sfide di Federico Pellegrino e degli altri fondisti azzurri in occasione della tappa di Coppa Italia di Skiroll organizzata ogni autunno dallo Sci Club Ledrense.
Non potendo fare rientro nel proprio paese per le difficoltà di viaggiare in questo periodo, Rugut ha scelto proprio la Valle di Ledro come sede della sua estate e l'occasione ha portato all'idea di effettuare questa prova, conclusa con il nuovo record del percorso di 1h02'30, ora di fatto un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli appassionati che vorranno cimentarsi nella medesima sfida. E già si pensa di porre dei picchetti (rigorosamente in legno) a bordo strada per indicare partenza e arrivo del tracciato.
 
La corsa nella natura è sempre più una delle prerogative della Valle di Ledro secondo una tradizione di lunga data che passa anche dalla figura di Gianni Demadonna, grande maratoneta degli anni '80 (si ricorda un secondo posto a New York nel 1987) che aveva portato all'organizzazione del Trofeo Palafitta con la presenza di tutti i principali protagonisti della corsa del periodo, compresi Alberto Cova, Francesco Panetta e via dicendo.
Un testimone passato poi alla LedroRunning che ha permesso al territorio di diventare un riferimento per la preparazione atletica: non è un caso se negli anni grandi atleti come il primatista italiano Yeman Crippa, lo stesso Pellegrino e tanti anni hanno scelto la Valle di Ledro e le sue opportunità per stage di allenamento.
E a settembre è atteso il ritorno della formazione del Rugby Viadana, una delle massime espressioni italiane che da anni affronta la preparazione estiva in Valle di Ledro.
 
In quella che è una vera e propria palestra a cielo aperto è possibile praticare qualsiasi attività outdoor, dagli sport di montagna a quelli acquatici passando per la bici, la corsa, il canyoning e via dicendo grazie ad un territorio che spazia dai 600 metri di quota dell'imbocco della Valle fino agli oltre 2000 delle vette delle Alpi di Ledro le cui caratteristiche di purezza e biodiversità hanno consentito l'inserimento nel progetto Riserva della Biosfera di Unesco.