Guardia Costiera: «Basta, subito status di Forza di Polizia»
Votata all’unanimità dall'organo di rappresentanza una delibera che consenta l'uso delle armi
Foto di repertorio: motovedetta CP-2064 della Guardia Costiera a largo di Capri - Foto Gaetano 56.
I nostri lettori ricorderanno il penoso fatto accaduto nel Canale di Sicilia non lontano dalle coste libiche, quando degli scafisti hanno costretto con le armi spianate un nostro guardacoste di caricare gli immigrati e restituire loro la barca. Visto che, una volta «accettata» l’imposizione, i nostri non hanno aperto il fuoco sui pirati che se ne andavano indisturbati, ci eravamo chiesti quali fossero le regole d’ingaggio della Guardia Costiera. Le risposte sono state molte, tra le quali il fatto che non si è voluto mettere a rischio vite umane, che la motovedetta non fosse in grado di sparare, o che non fosse autorizzata. Oggi abbiamo saputo che è stato chiesto ufficialmente il riconoscimento di «forza di polizia». Come dire che «non erano autorizzati a sparare». Da non credere. Di seguito riportiamo l’istanza presentata in una delibera dell’organo rappresentativo della Guardia Costiera italiana. Ma certamente restiamo in attesa di conoscere quale risposta verrà data. L’idea che i nostri ragazzi possano essere nuovamente minacciati in mare dagli schiavisti e che non possano far nulla per neutralizzare le minacce ci lascia davvero perplessi. |
Il Consiglio Intermedio di Rappresentanza del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, che rappresenta gli 11.000 militari del Corpo, con una delibera votata all'unanimità ha chiesto alle autorità politiche e di governo «il pieno status di Forza di Polizia (ai sensi della legge 121/81) in quanto tale posizione comporterebbe maggiore tutela fisica e giuridica (materia della rappresentanza militare) necessaria per un più efficace svolgimento l'attività di Istituto della Guardia Costiera».
I Delegati della Rappresentanza militare sottolineano «che il personale del Corpo, in forza di leggi speciali, nei fatti svolge pienamente l'attività di polizia negli ambiti e per le materie di competenza, al pari di altri corpi Armati dello Stato e sono stanchi dei numerosi atti di violenza patiti nel corso degli anni da parte del personale in conseguenza dello svolgimento dell'attività di Polizia Giudiziaria».
«Tale situazione – si legge inoltre nella delibera – mina gravemente la condizione morale del personale, considerando anche i preoccupanti e particolari fatti accaduti nel canale di Sicilia derivati dallo svolgimento delle operazioni di soccorso a migranti a poche decine di miglia dalle coste Libiche durante i quali il personale del Corpo si è visto minacciare da scafisti armati.»
Tenuto conto inoltre della delicatezza e l'urgenza della questione i rappresentanti militari della Guardia Costiera chiedono al proprio Comandante «di farsi promotore di un urgente incontro di questo Consiglio sull'argomento con il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti dal quale si dipende funzionalmente in via prioritaria e di voler attivare le procedure ai sensi del TUOM (Testo Unico dell'Ordinamento Militare, ndr) al fine di essere auditi dalle Commissioni Difesa e Trasporti di Camera e Senato per poter attenzionare al Parlamento le questioni di tutela fisica e giuridica nonché la condizione militare e morale del personale rappresentato».
(GRNET.IT)