Angelica Tarabelli, donna cintura nera 4° Dan – Di Daniela Larentis
Insegna da oltre vent'anni Judo e Ju Jitsu, fiduciaria Ju-jitsu Comitato Fijlkam per la provincia di Trento, istruttrice di MGA
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Angelica Tarabelli è una donna di successo, la persona di successo è infatti quella che riesce a raggiungere i propri obiettivi, è la persona che coltiva dei sogni e sa come tradurli in pratica. Sa quello che vuole e agisce di conseguenza.
Fiduciaria Ju-jitsu Comitato Fijlkam per la provincia di Trento, insegnante da oltre vent'anni di Judo e Ju jitsu presso il Dojo ( palestra ) sito in via Fogazzaro a Trento, è maestra di Ju jitsu 5° dan (insignita dal Presidente Federale Falcone del grado di cintura nera 5° dan di Ju jitsu il 13 novembre dello scorso anno).
È anche istruttrice 3° livello MGA.
Accompagnata dal fratello, il M° Giovanni Tarabelli, insegnante al Judo Club Pergine, ha da poco sostenuto brillantemente un esame teorico e pratico per il passaggio al grado cintura nera 4° dan di judo, un prestigioso e meritato traguardo frutto di un tenace impegno e di una grande passione per un’arte marziale che è anche filosofia di vita.
Il judo insegna infatti l’adattabilità, la concentrazione e una continua ricerca di equilibrio e costante perfezione nei movimenti oltre a un grande rispetto per se stessi e per l’avversario.
Angelica Tarabelli, pur avendo ottenuto degli straordinari traguardi, ha ancora molti sogni nel cassetto, molte mete da raggiungere.
La sua forza? Lo spirito di sacrificio e la determinazione: sa puntare verso un obiettivo con decisione, eliminando ogni alternativa.
È un esempio per le giovani generazioni, le bambine e le giovani ragazze in lei vedono una maestra caratterialmente forte, una donna che emerge grazie alla sua tenacia ma che conserva anche una profonda umanità e femminilità.
Angelica e Dario.
«Per quanto riguarda la parte filosofica del judo – sottolinea Angelica Tarabelli - due sono i principi fondamentali che il M° Jigoro Kano ha lasciato in eredità e senza i quali il judo stesso non potrebbe esistere: 1° Seiryoku zen'yo ossia il miglior uso dell'energia; 2° Jita - kyo' –ei, noi insieme per progredire.»
Due principi che i fratelli Tarabelli mettono in pratica da sempre, non solo al fine di trasmettere ai loro allievi questi fondamenti; assieme al fratello Giovanni, maestro di judo 5° dan, Angelica Tarabelli sta infatti affrontando negli ultimi due anni gare di KATA nella specialità del JUNO KATA, competizioni molto impegnative che hanno regalato loro grandi soddisfazioni e risultati incredibili, basti ricordare i successi in campo internazionale e nazionale collezionati solo nel 2016: argento ai Campionati Europei; bronzo agli Open d'Europa; argento ai Campionati Italiani; argento al Grand Prix di Kata Italia; oro alla Coppa Italia; argento al EJU KATA BELGIUM a Bruxelles; argento al Trofeo internazionale città di Giaveno dietro ai giapponesi per soli 2 punti; argento al 32° Memorial Fusillo sfida pre-mondiale tra Italia e Croazia.
In occasione di questo suo ultimo successo, abbiamo avuto il piacere di porgerle alcune domande.
Quando esattamente e dove si è svolto l’esame?
«L’esame si è svolto presso il Centro Olimpico Matteo Pellicone, a Roma, Lido di Ostia, sabato 5 novembre 2016.»
Da chi era composta la commissione tecnica?
«La commissione tecnica era composta dai Maestri Monica Piredda e Nicola Ripandelli.»
L’esame prevedeva una parte teorica e una pratica: potrebbe spiegarci come si è svolto?
«Ho iniziato raccontando la storia delle origini di questa dolce arte, il ju jitsu, diventata poi con il suo creatore, il M° JIGORO KANO, judo inteso come luogo dove si studia la via, raccontando di Samurai, Shogun e Giappone feudale per arrivare ai giorni nostri con i successi olimpici di Rio 2016.
«Ho quindi esposto l'organigramma della FIJLKAM nazionale e provinciale (federazione italiana judo lotta karate arti marziale) che attraverso il CONI ha il titolo di organizzare e gestire le discipline in essa affiliate, rappresentando l'Italia con i propri atleti selezionati nella squadra azzurra nel mondo; inoltre ha il compito di formare i propri tecnici e i giudici.
«Alla parte teorica è seguita quella pratica con l'esecuzione assieme a mio fratello Giovanni di due Kata (forma o modello).
All'Europeo di Olbia 2016, argento e bronzo open.
«Nello specifico per questo esame erano richiesti il KIME NO KATA o forme della decisione (anticamente noto come shinken-shobu-no-kata ossia forme del combattimento reale) che consiste di 20 tecniche divise in due gruppi: 8 eseguite in ginocchio e 12 in piedi, le quali contengono tecniche per difendersi da attacchi a mani nude o armate con pugnale o spada giapponese.
«Il secondo kata previsto da programma è il KODOKAN GOSHIN JITSU, un kata di difesa personale del judo creato da una commissione di 25 maestri del KODOKAN, la scuola di judo fondata dal Maestro Jigoro Kano nel 1882 a Tokio e ora considerato il tempio moderno del judo, dove ogni anno migliaia di appassionati arrivano, da tutte le parti del mondo, per frequentare le lezioni di questa disciplina tenute dai maestri giapponesi.
«Dopo i Kata era prevista la dimostrazione del lavoro tecnico sia per la parte delle proiezione in piedi TACHI WAZA che per il lavoro di judo a terra NAGE WAZA, con immobilizzazioni, leve e strangolamenti.»
Che cosa ha provato nell’ottenere questo importante riconoscimento che si somma al V DAN ottenuto nell’ambito di un’altra arte marziale da lei molto amata, l’antica arte marziale del jujitsu? A chi dedica questo traguardo?
«Ho sostenuto questo esame dopo mesi di preparazione con mio fratello, fatta a tarda sera, dopo i turni di insegnamento nelle nostre palestre. Lo raggiungevo a Pergine e dalle 22 a mezzanotte inoltrata si provava la sequenza dei kata e delle tecniche.
«L'aver superato questo traguardo mi ha ovviamente procurato una gioia immensa che ripaga i sacrifici fatti per raggiungere questo obiettivo. Dedico l'esame a mio padre, il mio maestro Dario Tarabelli.»
Quali sono secondo lei le qualità necessarie per raggiungere gli ambiziosi traguardi da lei ottenuti?
«Sicuramente avere innanzitutto uno scopo da raggiungere e rimanere focalizzati su questo obiettivo; amare quello che si sta facendo senza dimenticare di divertirsi nel farlo, altrimenti diventa uno stress.
«Aiutarsi vicendevolmente con il proprio Uke (colui che fa judo con te) a crescere per migliorare come persona e come judoka.»
Quanto può incidere l’alimentazione nella preparazione atletica a questi livelli?
«L'alimentazione o meglio la nutrizione è fondamentale non solo a questi livelli ma in tutti gli ambiti sportivi, per i piccoli per avere una crescita sana, per i più grandi per avere le energie e i recuperi corretti e per tutti gli altri per essere e mantenersi il più possibile in salute.»
Lei è impegnata nelle gare di judo kata: ci può aggiornare sulle ultime competizioni e sulle prossime gare in calendario?
«Il calendario ufficiale nazionale ed internazionale da pochi giorni pubblicato sul sito della nostra federazione prevederà 6 date in campo nazionale e 3 a livello internazionale così suddiviso:
- Grand Prix 2017: 22 gennaio Giaveno (Torino); 11 marzo Pordenone; 2 aprile Ciserano (Bergamo); 1 maggio Reggio Emilia; 21 maggio Catania; 25 giugno Pergine Valsugana per i CAMPIONATI ITALIANI e Finale Grand Prix
- EJU KATA TOURNAMEN: 26 febbraio BRUXELLES; 12 marzo - PORDENONE
- CAMPIONATI EUROPEI: 3 e 4 giugno MALTA
- CAMPIONATI MONDIALI: 30 settembre/1° ottobre OLBIA»
Che consiglio si sentirebbe di dare a chi volesse intraprendere questa disciplina sportiva?
«Entrate in un dojo, provate a rimettervi in gioco, provate a cadere per rialzarvi ancora, qui come nella vita. Imparate ad accettare i vostri limiti e a superarli, perché non si ha mai finito di imparare.»
Daniela Larentis – [email protected]