Appalto ristorazione case di riposo, cambio amaro per i lavoratori

Gli addetti rischiano un taglio delle ore con il passaggio al nuovo committente

Sarà un Primo Maggio amaro quello che attende i 36 lavoratori che operano nei servizi di ristorazione delle case di riposo di Strigno, Grigno, Castello Tesino, Borgo Valsugana e Pieve Tesino.
Il 30 aprile scade l'attuale contratto e dal 1° maggio questi lavoratori passeranno alla nuova società che si è aggiudicata il servizio, la Sma Ristorazione di Bergamo, ma a condizioni peggiorative. Per loro si prevede un taglio delle ore.
La riduzione delle ore doveva arrivare al 30 per cento, ma con la mediazione dei sindacati il taglio si è ridotto.
Resta comunque una situazione pesante per chi, come questi lavoratori e lavoratrici, lavora a part time.
 
A breve la stessa situazione coinvolgerà anche gli addetti alla ristorazione della casa di riposo di Transacqua-Primiero, in totale altri cinque.
«E' l'ennesimo caso in cui un capitolato d'appalto viene scritto male. Con l'unico obiettivo di abbattere la base d'asta si tagliano servizi senza pensare alle conseguenze per i lavoratori – accusano Roland Caramelle e Francesca Delai di Filcams Cgil, Fabio Bertolissi della Fisascat Cisl e Antonio Molfese della Uiltucs -. E' la stessa paradossale situazione dell'appalto A22. Si prepararono capitolati tecnici senza inserire né tutti i lavoratori né tutti i servizi che ad oggi vengono svolti. Chi li farà?»
In sostanza la Sma Ristorazione sostiene che non tutti i lavoratori sono compresi nella loro offerta tecnica e che per ottemperare alla clausola sociale dovranno necessariamente ridurre le ore.
«Una decisione che non possiamo accettare e per questa ragione l'incontro con la società si è concluso con un mancato accordo – proseguono i sindacati -. Abbiamo intanto chiesto ai lavoratori di attenersi strettamente a quanto previsto dal bando, non un'azione di più. Dispiace a noi e agli addetti che sanno di dover dare un servizio peggiore agli anziani delle case di riposo. Viene da chiedersi come Apac e stazione appaltante abbiano concepito questo bando.»
 
Solo per fare un esempio non sono più compresi i servizi di apparecchiamento tavoli o altre mansioni e nessuno dice chi dovrà farsene carico.
«Abbiamo chiesto un incontro urgente con la direzione della casa di riposo di Strigno, capofila dell'appalto, per trovare una soluzione. Qui pagano i lavoratori e le persone più deboli, come gli anziani ospiti delle case di riposo e i bimbi dei due nidi a cui vengono forniti i pasti.»
Per le tre sigle sindacali in questo caso si tratta più che di un cambio appalto, di una cessione di ramo d'azienda dunque tutti i lavoratori andrebbero riassunti alle medesime condizioni di prima.
«Per un capitolato scritto male o per impegni non rispettati non possono rimetterci i lavoratori», insistono i segretari pronti anche a dichiarare lo stato di agitazione, se la situazione non dovesse rientrare nei prossimi giorni.