Cavit chiude un anno positivo all’insegna del consolidamento
Elevato il livello di servizio ai soci Viticoltori, remunerati con soddisfazione – Continua l’impegno per innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle tipicità del territorio
Il direttore Generale di Cavit Enrico Zanoni e il presidente Lorenzo Libera.
L’assemblea annuale dei soci Cavit, riunitasi oggi nella sede di Ravina di Trento, ha approvato il bilancio di esercizio 2018–2019 che conferma la solidità del Gruppo e il continuo impegno a supporto delle Cantine Associate nell’opera di valorizzazione delle produzioni vinicole del territorio all’insegna della qualità e della sostenibilità.
Cavit ha consolidato i propri risultati di crescita conseguita nei precedenti esercizi: il fatturato si attesta sui 191,4 milioni di euro - in leggera crescita (+0,5%) rispetto all’anno precedente - con il mantenimento della ripartizione del business, sviluppato per circa l’80% sui mercati esteri.
Stabile la posizione nei due principali mercati di sbocco di Cavit, Stati Uniti e Italia.
In Italia, Cavit ha ribadito la propria leadership nei vini Trentini all’interno della Grande Distribuzione, dove la linea Mastri Vernacoli primeggia con Müller Thurgau, Pinot Nero, Marzemino e Gewürztraminer.
Sul canale Horeca prosegue con successo l’affermazione delle etichette di maggior pregio della Cantina, come la linea I Masi, veri propri «cru», e le eccellenze trentine frutto di una selezione di specifici territori particolarmente vocati alla produzione di vitigni autoctoni, tra le quali sono state recentemente introdotte con buon esito le nuove etichette Nosiola Conzal e Schiava Rosé Valdelac.
Negli USA, se da un lato si registra una flessione dei brand storici, dall’altro vi è un ottimo andamento delle nuove proposte rivolte ad un target più giovane che si avvicina con interesse al mondo del vino.
Importanti crescite si registrano su alcuni mercati strategici, quali Regno Unito, Russia e Olanda, mentre continua il presidio del fronte asiatico con la partnership siglata con il Gruppo COFCO in Cina.
Continua, inoltre, la crescita del segmento degli Spumanti (sia a metodo Charmat che Classico TrentoDOC) dove viene premiato il forte impegno aziendale per il continuo miglioramento della qualità. In particolare, Altemasi TrentoDOC conferma un incremento a doppia cifra, testimoniando la costante crescita della reputazione del marchio e il crescente interesse verso la spumantistica TrentoDOC.
Particolarmente positivi, infine, i risultati della controllata Kessler Sekt & Co KG. che raggiunge un fatturato di circa 9,5 milioni di euro (+10,5%), confermando il trend di crescita degli ultimi anni ottenuto grazie al costante miglioramento qualitativo e di immagine, che la porta a collocarsi tra i marchi di riferimento del segmento premium in Germania.
Sul fronte societario, è di ottima soddisfazione la remunerazione garantita da Cavit alle Cantine Associate, verso le quali il Consorzio ha mantenuto alto il livello di servizio con il pieno assorbimento dei frutti di un’annata contraddistinta da una vendemmia più abbondante della media.
Oltre alla sostenibilità economica dell’attività produttiva, Cavit continua con impegno nell’opera di supporto organizzativo e tecnologico. In particolare, grazie al costante servizio di supporto tecnico da parte del team di agronomi Cavit, prosegue l’opera di assistenza ai 4.500 viticoltori associati per il continuo miglioramento delle coltivazioni e del livello qualitativo del prodotto.
Un’opera di valorizzazione della qualità condotta sempre all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, territorio che vede Cavit particolarmente attiva e all’avanguardia nella ricerca e nell’applicazione delle più avanzate tecnologie per la viticoltura di precisione per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle coltivazioni. Tra le iniziative più innovative dell’anno si segnala la messa a punto del progetto Fruitipy, realizzato da Cavit in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler.
Si tratta di un moderno sistema di controllo dello stato di maturazione delle uve che attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e del deep learning consente anche la stima del carico produttivo di ogni vigneto per orientare e ottimizzare la vendemmia.
In conclusione, la lettura del bilancio di esercizio 2018/2019 di Cavit descrive un’azienda in ottima salute e solidamente capitalizzata, che ha rispettato gli obiettivi di crescita subordinati alla creazione di valore per i soci Viticoltori e al costante miglioramento della qualità del prodotto sempre nel rispetto del territorio.
«Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti che confermano il totale impegno nei confronti dei Soci Viticoltori che, con il loro lavoro quotidiano, danno vita e forza al Consorzio, – commenta Lorenzo Libera, Presidente di Cavit. – La nostra missione è da sempre tesa a garantire ai Soci una redditività soddisfacente e adeguata nel tempo, in una visione di filiera integrata con le Cantine associate e, nel contempo, promuovere una viticoltura di qualità, rispettosa e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico.»