«Trentino, modello per tutta l’Europa» - Di Nadia Clementi
Per i 25 anni della Cassa di Risparmio ospite a Trento Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo
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Lo scorso venerdì al Teatro Sociale di Trento in occasione dei 25 anni della Cassa di Risparmio Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo, è stato invitato a dialogare con il direttore del quotidiano l'Adige Pierangelo Giovanetti, sul tema «A che serve l’Europa?».
All'evento erano presenti molte rappresentanze politiche e autorità istituzionali, il Prefetto, il Questore, il senatore Giacomo Santini, Giovanni Kessler, l’on. Michaela Biancofiore, l'assessore Andrea Robol e tanti altri.
Ha dato il benvenuto il Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, il quale ha ribadito quanto Trentino e Alto Adige rappresentino «un modello per tutta l'Europa», un esempio per costruire giorno dopo giorno un'Europa dei cittadini e delle regioni, in grado di coniugare i valori della sussidiarietà attraverso una politica contraria alle spinte separatistiche ed indipendentistiche.
Il presidente della Fondazione Cassa Risparmio di Trento e Rovereto Michele Iori è intervenuto per evidenziare la difficoltà oggettiva di sentirsi cittadini Europei oggi, in un clima politico e fiscale non omogeneo.
Poi è seguito dibattito tra Giovanetti e l'illustre ospite che hanno affrontato temi importanti, dalla situazione della Catalogna alle elezioni in Austria, dalla gestione dei flussi migratori e la situazione del Brennero alle riforme dell’Unione Europea, dalla proposta di un esercito unico del presidente francese Macron al completamento dell’unione bancaria e fiscale in Europa.
La prima domanda che Giovanetti ha rivolto a Tajani riguardava il risultato di un videosondaggio sul gradimento dell'Europa da parte dei cittadini a seguito della crisi dell'euro, della situazione migranti, della Brexit e del dilagare del terrorismo.
A fronte della criticità emersa nel sondaggio, Tajani ha commentato che il problema fondamentale dell’Europa è «avere una guida politica nuova e innovativa, che faccia prevalere le scelte politiche per dare risposte concrete.
«Quello che è chiaro oggi è che i cittadini hanno tre richieste prioritarie, – ha aggiunto. – Protezione dal terrorismo, difesa dall’immigrazione dilagante, risoluzione della crescita economica e risposte rapide alla disoccupazione giovanile.»
«La Brexit – ha affermato Tajani – ha costretto tutti a riflettere sulla logica stessa dell’Unione Europea. Ma uscire dall’euro – ha precisato – sarebbe impossibile perché non è prevista l’uscita agli stati che vi hanno aderito. Ma oggi l'unione degli stati membri rappresenta la risorsa economica per investire in Africa e bloccare così l'immigrazione.»
La risposta al fenomeno del terrorismo secondo Tajani va collocata in una maggiore collaborazione tra i quattro paesi più rappresentativi a tutti i livelli, la Germania, la Francia, l'Italia e Spagna.
«Ma tutta l’Europa deve avere le stesse priorità e deve agire in modo efficiente ed equilibrato, – ha ricordato. – Sono state valutate le proposte di Macron e della Merkel di un esercito europeo e quella dell'Italia di un’unica FBI [come ha sempre sostenuto il nostro giornale – NdR].
«Ma per sconfiggere il terrorismo – ha affermato – è indispensabile un accordo anti-terrorismo che coinvolga anche Israele e Russia.»
Per tornare a casa nostra, Giovanetti ha posto la domanda riguardante la libertà delle frontiere e il rischio dell’esercito austriaco al Brennero. E Tajani ha risposto con una semplice battuta: «Di colonne di tir in autostrada ne abbiamo già troppe il problema degli immigrati va risolto all'origine non al Brennero.»
E in merito alla collocazione in Europa dei rifugiati, Tajani ha risposto che quegli stati che non hanno contribuito all'ospitalità, come Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, verranno puniti con una pesante sanzione economica di milioni di euro.
A proposito della questione catalana, Tajani si è soffermato sul fatto che l'Europa tratta solo con la Spagna, «ma se la Catalogna dovesse uscire con il consenso spagnolo, allora dovrebbe ricominciare l’iter per rientrare nell’Unione Europea.
«Il referendum illegittimo è un problema interno, mentre gli errori della polizia spagnola sono anche di nostra competenza.»
Diversa è la questione del Regno Unito, al quale si chiederà la tutela dei 3 milioni di europei, di cui circa 600mila sono italiani.
Sarà negoziato anche il controllo, tra il confine dell'Irlanda del Nord, delle norme europee per le merci provenienti dalla Cina, Russia e America. E verrà inoltre chiesto a Regno Unito il rispetto degli impegni finanziari in scadenza nel 2020.
In conclusione, Tajani ha ribadito che l’Italia deve essere più protagonista, deve contare di più a Bruxelles, perché buona parte delle leggi votate dal Parlamento Italiano provengono dallo stimolo quello Europeo.
Il dibattito si è chiuso con una battuta sulla vicenda Alitalia, alla quale Tajani a risposto: «Credo che si salverà in quanto il nostro Paese vive di turismo.»
Nadia Clementi - [email protected]