Vinitaly in the World: passa da Hong Kong la conquista dell’Asia
L'Italia sarà ospite alla 4ª edizione della «International Wine Spirits Fair» del prossimo novembre
Crescita costante e a due cifre per
le importazioni di vino ad Hong Kong nel 2010: +73% sul 2009 per
890milioni di dollari.
Hong Kong, con una quota export di vini verso la Cina del 27%, si
conferma così la porta di ingresso principale e fondamentale per il
vino italiano in Asia.
Un mercato dalle forti potenzialità, quello cinese soprattutto, che
corre in tutti i settori, incassando indicatori positivi costanti
in termini di PIL (+ 10,2% negli ultimi 10 anni) e di produzione
industriale (+ 20%) che la collocano terza economia mondiale.
È questo lo scenario emerso al Vinitaly, nel corso del focus
specificamente dedicato all'analisi di «Hong Kong, centro per la
distribuzione ed il commercio del vino in Asia», organizzato
dall'Hong Kong Trade Development Council -rappresentato dal suo
direttore, Clare Wong - e Veronafiere nella seconda giornata di
lavori del Salone internazionale del vino e dei distillati
(Veronafiere 7-11 aprile - www.vinitaly.com).
«Tutti gli studi di mercato indicano l'export quale strategia
vincente per il vino italiano. - Ha dichiarato il presidente di
Veronafiere Ettore Riello. - Con Vinitaly in the world (www.vinitalytour.com),
Veronafiere promuove il sistema vino in tutto il mondo. E oggi
diamo seguito al MOU, sottoscritto un anno fa con l'Hong Kong Trade
Development Council, il più importante organizzatore fieristico
asiatico, annunciando che l'Italia sarà il partner Country della
prossima edizione di novembre della Hong Kong International Wine
& Spirits Fair.»
Il Presidente Riello, che ha anche asggiunto come «L'Italia del
vino, mentre è forte in qualità, rimane ancora molto debole sul
fronte del marketing. Per questo - ha detto - ci proponiamo come
piattaforma attiva per le aziende, sostenendole nel loro percorso
internazionale, soprattutto verso l'Asia.»
Che l'Asia, attraverso Hong Kong che da solo gestisce ben il 27%
dell'import-export asiatico, possa diventare già nei prossimi anni
la terra promessa del vino italiano è confermato anche
dall'impennata dei consumi che tra il 2005 e il 2009 sono cresciuti
del 104%, a testimonianza di un crescente interesse per il vino e
ora anche per il made in italy.
Certo, al momento a far la parte del leone sono i francesi che
detengono il 36% del mercato dei vini importati, seguiti da
Australia, Cile e Italia che complessivamente costituiscono il
10%.
Un po' poco per l'Italia, secondo Paese produttore al mondo, che
grazie a questa nuova opportunità di business avrà l'occasione di
incrementare la propria quota di mercato e anche di esportare
l'eccellenza culturale tricolore.
I produttori sembrano pronti, vista la grande partecipazione
all'incontro e le sollecitazioni di Giovanni Bertani, testimonial
dell'ultima edizione di Vinitaly Tour ad Hong Kong nel novembre
scorso, e di Angelo Gaja affinché Veronafiere prosegua le sue
iniziative ad Hong Kong, potenziando ulteriormente l'abbinamento
vino-cibo, sempre vincente all'estero.