«Lavoratori frontalieri, emigranti a metà»: convegno a Mattarello

Il 23 e 24 ottobre si parlerà di quel milione di persone in Europa che hanno la residenza in un paese e lavorano in un altro

In Europa sono circa un milione i «frontalieri», cioè i lavoratori che, pur mantenendo la residenza nel paese di origine, svolgono la loro attività all’interno di un altro paese.
Svizzera, Lussemburgo e Germania sono le principali mete di questi flussi che hanno origine soprattutto da Francia Germania e Belgio.
Pur senza essere emigranti nel senso più tradizionale del termine, i lavoratori transfrontalieri presentano caratteristiche, problematiche e necessità in parte simili a quelle tipiche del lavoratore straniero: problemi di integrazione, confronto con altri modelli culturali e sociali, riconoscimento del percorso formativo e dei titoli di lavoro, diverso trattamento economico, fiscale e previdenziale, scontro con pregiudizi e luoghi comuni, richiesta di competenze linguistiche ed esigenza di avere consapevolezza dei diritti e doveri e delle norme giuridiche del paese ospitante.
 
Tutti questi temi saranno al centro del convegno internazionale «Emigranti a metà. Frontiere permeabili e mobilità dei lavoratori» che inizierà venerdì 23 ottobre nel pomeriggio e proseguirà per l’intera giornata di sabato 24, presso l’Hotel Adige a Mattarello.
I relatori saranno esperti, studiosi, sindacalisti, rappresentati dei lavoratori provenienti da diversi paesi europei.
Il convegno è organizzato, con il contributo finanziario della Commissione Europea, dall’associazione Trentini nel Mondo onlus, dall’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrazione Emigrazione) e dei movimenti europei per il dialogo sociale iscritti all’EZA (Europäisches Zentrum für Arbeitnehmerfragen).