Alla Filodrammatica di Grumes il 23° Premio «Mario Roat»
L'opera premiata è «La siarpa de la sposa». Miglior regia ad Alberto Uez. Miglior attore Andrea Gianesini. Migliore attrice Miriam Toldo
«La siarpa de la sposa».
È stato consegnato, alla presenza di un folto pubblico e dei rappresentanti delle quattro compagnie partecipanti al concorso, il «Premio Mario Roat», principale riconoscimento assegnato nell'ambito della ventitreesima edizione della Rassegna «Palcoscenico Trentino», organizzata dalla Co.F.As. e ospitata al Teatro S. Marco di Trento.
La giuria degli esperti, composta da Romeo Liccardo (docente presso l'Accademia dei Filodrammatici di Milano), Maria Zanetti (insegnante), Michele Pandini (attore e regista), Andrea Coppi (scenografo) e dal giornalista Fabio Lucchi, ha assegnato il massimo riconoscimento - Premio Mario Roat - all’Associazione Culturale «Libero Teatro» di Grumes per l'allestimento della commedia di Gabriella Scalfi «La siarpa de la sposa».
La motivazione al premio lo definisce «uno spettacolo bello, importante e pieno di significati per l’argomento trattato - l’immigrazione - che per tanti anni interessò l’Italia e che ancora oggi, in modi diversi, fa riflettere».
Il Premio alla miglior regia è andato invece ad Alberto Uez della Compagnia «GAD Città di Trento» per «Oh... che bella guerra!» «per aver realizzato una regia profonda, poetica e a tratti satirica in un testo complesso e non facile da rappresentare».
Al «Circolo culturale filodrammatico di Ischia» è andato il premio alla migliore scenografia per «Non dirmi che non sei felice».
La giuria ha sottolineato che le scene di questo spettacolo sono state realizzate «in uno spazio scenico elegante che rispecchia a pieno questa commedia brillante. Attraverso colori, costumi e luci».
Migliore attore della rassegna è stato giudicato, per la sua interpretazione nello spettacolo «Non dirmi che non sei felice», Andrea Gianesini: «che ha reso con bravura e sicurezza il personaggio di Gustavo, fragile, sperduto e molto divertente», mentre il premio alla migliore attrice è stato assegnato a Miriam Toldo («Non dirmi che non sei felice») «che ha saputo dare con destrezza e talento al personaggio di Anna, spessore, leggerezza e brio».
«Oh… Che bella guerra».
La targa «Lino Lucchi», riconoscimento messo in palio su iniziativa della famiglia dell'attore trentino per ricordarne la memoria, è stata assegnata a Raffaele Pojer dell’Associazione Culturale «Libero Teatro» di Grumes (Tita in «La siarpa de la sposa») quale miglior giovane interprete di un testo dialettale «per aver reso molto bene il giovane emigrante timido e frastornato».
La giuria ha inoltre individuato in Sara Pojer e Lorenzo Betti due «Promesse del Teatro amatoriale trentino».
Il Premio assegnato dalla Giuria dei giovani (composta da trenta studenti delle scuole superiori cittadine) è andato allo spettacolo «Oh… Che bella guerra» di Luigi Lunari messo in scena dalla Compagnia GAD Città di Trento.
Lo stesso spettacolo è stato premiato anche dal giudizio espresso dal pubblico attraverso la votazione riservata agli abbonati.
La serata finale dell'edizione 2019 di «Palcoscenico Trentino» si è aperta con la rappresentazione dello spettacolo «Fahrenheit 2019» da parte della compagnia studentesca dell’Istituto Tecnico Tecnologico Buonarroti di Trento, alla quale è seguita la premiazione dei vincitori.
Il premio principale, frutto della valutazione espressa dalla Giuria degli esperti, è stato consegnato all’Associazione Culturale «Libero Teatro» di Grumes da Roberta Roat, figlia dell'attore e regista che nel 1946 fondò la Federazione che oggi raggruppa oltre cento filodrammatiche attive sul territorio trentino, oltre ad alcune realtà di lingua italiana operanti in provincia di Bolzano.
Nel tracciare un bilancio di questa 23ª edizione del Premio, il presidente della Co.F.As. Gino Tarter ha espresso soddisfazione sia per la buona qualità complessiva degli spettacoli presentati a concorso che per la risposta avuta dal pubblico.
Non sono mancati i ringraziamenti finali che la Co.F.As. ha inteso rivolgere agli Enti pubblici che hanno garantito sostegno alla manifestazione (la Provincia autonoma di Trento tramite l'Assessorato alla Cultura e la Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol) e ad alcune realtà appartenenti al mondo della cooperazione trentina (la Cassa Rurale Lavis - Mezzocorona - Valle di Cembra e la Cantina Rotaliana di Mezzolombardo).