Studentati, da domani lavoratori Ascoop in sciopero
Tre giorni di mobilitazione per la disdetta unilaterale del contratto integrativo
Da domani i lavoratori delle portinerie e dei servizi di supporto dello studentato San Bartolomeo e residenza Brennero incrociano le braccia contro la scelta unilaterale di Ascoop, da cui dipendono, di revocare il contratto integrativo.
Una decisione che ha un significativo impatto sulle loro retribuzioni, che in questo modo tornano ai livelli del 2008.
In ballo, comunque, non c'è solo la difesa dei salari, ma anche dei posti di lavoro.
A fine mese infatti - in seguito a cambio di appalto - alcuni dei dipendenti saranno licenziati e in teoria riassunti da un'altra cooperativa.
A tutt'oggi, però, non è noto chi tra i 18 dipendenti di Ascoop potrebbe migrare al nuovo soggetto né si conosce il nuovo datore di lavoro, quali contratti saranno applicati e quali saranno le loro condizioni di lavoro.
I lavoratori sono in stato di agitazione dallo scorso luglio. La decisione di passare allo sciopero è stata assunta nei giorni scorsi dall'assemblea dopo l'ennesimo rinvio della cooperativa sulla revoca della disdetta.
«Abbiamo atteso fino al consiglio di amministrazione di giovedì scorso – spiega Alessandro Stella, della Filcams Cgil del Trentino -. Ascoop aveva assicurato che in quella sede avrebbero deciso o per la riapertura delle trattative o per la revoca della disdetta. Nulla di fatto.»
Di fronte all'ennesimo tentativo di prendere tempo da parte della cooperativa e dopo molteplici infruttuosi incontri con i direttivi di Ascoop e Cla i lavoratori hanno deciso di protestare.
«Lo sciopero è anche conseguenza diretta dell'evidente disinteresse e cinismo dell'Opera universitaria, appaltante i servizi - sostengono i lavoratori rappresentati da Filcams -, colpevole di non aver considerato attentamente i criteri per l'assegnazione dell'appalto, non tenendo conto delle implicazioni che richiedono le mansioni svolte, ma valutando unicamente meri fattori di risparmio. Del resto i tagli al massimo ribasso degli appalti portano ai dirigenti sostanziosi “premi di produzione” e solo ai lavoratori riduzioni di stipendio.»
I dipendenti Ascoop lavorano su turni socialmente impattanti, con servizio notturno di 12 ore e oltre 40 fine settimana lavorati all'anno più le varie festività e hanno una paga oraria inferiore ai 5 euro.
«In queste condizioni è ancora più grave che i tagli arrivino non da enti o società in crisi o con fatturato in perdita ma da una realtà, come l' Opera Universitaria, che gode di cospicue risorse economiche provinciali», conclude Stella della Filcams.