Un anno da incorniciare per il gruppo Lunelli (Spumante Ferrari)
Un bilancio consolidato 2006 che presenta un fatturato di 61,3 milioni, con un utile netto di oltre 10 milioni di euro
Un anno di record, il 2006, per le
società del gruppo Lunelli e da record il bilancio consolidato:
fatturato a 61,3 milioni di euro, in crescita del 10% e utile netto
balzato a 11,8 milioni di euro. Le imposte, versate interamente in
Trentino, ammontano a circa 10 milioni di euro.
Le cifre del bilancio 2006 si spiegano con gli oltre 4,8 milioni di
bottiglie di Ferrari vendute, il massimo storico per il marchio
trentino, un incremento nella vendita degli spumanti millesimati e
dell'export e i risultati più che soddisfacenti ottenuti dall'acqua
minerale Surgiva e dalle grappe Segnana. Se alle cifre si
affiancano i significativi premi ottenuti dal Ferrari, consacrato
come il primo metodo classico d'Italia, si comprenderà come il 2006
sia, per la famiglia Lunelli, un anno da incorniciare.
«Abbiamo chiuso un anno di grandi soddisfazioni, sia sul fronte dei
riconoscimenti ottenuti dalle nostre etichette, sia sul fronte
della quantità e qualità delle vendite - commenta il vicepresidente
Matteo Bruno Lunelli. - Il 2006 porta infatti con sé, oltre al
nuovo record in termini di numero di bottiglie e fatturato, alcuni
segnali particolarmente positivi che ci permettono di guardare con
ottimismo al futuro. Mi riferisco al progressivo affermarsi del
Ferrari sui mercati esteri, all'inizio del processo di
destagionalizzazione nelle vendite e al continuo incremento dei
consumi di bollicine per il rito dell'aperitivo o a tutto pasto. È
un trend più che positivo - conclude Lunelli - che prosegue nei
primi sei mesi del 2007, perché tutte le società del gruppo hanno
conseguito aumenti di fatturato a doppia cifra sia in Italia sia
oltre i confini.»
Gli utili conseguiti non si tradurranno, però, in distribuzione di
dividendi. Con una decisione presa all'unanimità, la famiglia
Lunelli ha deciso di insistere negli investimenti che puntano sia
alla crescita sia al perseguimento dell'eccellenza.
Sul fronte degli investimenti nella produzione, si è concluso un
importante ampliamento delle cantine di Ravina che permetterà di
allungare il periodo di affinamento di tutte le etichette e di
rispondere alla crescente domanda del mercato. Nel corso del 2007
sarà invece rinnovata la linea di imbottigliamento e potenziato il
reparto vendemmia portando la capacità ad oltre 75 mila quintali di
uva. Senza dimenticare gli investimenti nella terra perché
l'eccellenza del Ferrari è figlia di una maniacale cura dei vigneti
di proprietà e della ricerca di uve soltanto di altissima qualità:
nel 2006 sono stati spesi per l'acquisto di uve esclusivamente
trentine quasi 10 milioni di euro. Dimostrazione, questa,
dell'indissolubile legame che il Ferrari ha con il proprio
territorio, nel pieno rispetto del disciplinare Trento Doc.
«Investire per crescere - osserva Lunelli. «Non è però un processo
che si esaurisce nel perfezionamento di tecniche e materiali ma
significa soprattutto puntare sugli uomini. Abbiamo altre
assunzioni in programma, cerchiamo giovani talenti che abbiano
voglia di lavorare in una squadra affiatata e carica di
entusiasmo.»
Un'analisi dei risultati società per società permette di scoprire
che i successi del Ferrari nel 2006 sono dovuti al continuo aumento
delle esportazioni in Germania, in Giappone e in Russia e
all'incremento delle vendite in Italia dove, oltre al successo dei
prodotti speciali e millesimati si è registrata un'accoglienza, al
di là di ogni previsione, per le due etichette lanciate nel corso
del 2006 e vendute solo su prenotazione: la Riserva Bruno Lunelli e
il Maximum Rosè.
La Surgiva ha continuato la sua espansione, confermandosi come
l'acqua minerale preferita dall'alta ristorazione non solo in
Italia ed in Europa ma perfino in Giappone. Il trend positivo è
continuato anche nel 2007 grazie anche alla Surgiva Mossa, l'acqua
lievemente frizzante, lanciata in primavera e creata in
collaborazione con l'Associazione Italiana Sommeliers che da anni
ha scelto Surgiva come propria acqua ufficiale.
La Distilleria Segnana si fa sempre più conoscere grazie
soprattutto alla Solera, una grappa in linea con la tradizione e
che, nel contempo, esprime un nuovo e raffinato modo di bere, anche
negli apprezzatissimi abbinamenti con cioccolato e sigari.
I rossi, infine. Nel 2006 sono stati lanciati con bell'accoglienza
anche all'estero i toscani Teuto e Aliotto, creazioni della Tenuta
Podernovo, sulle colline Pisane, che, grazie al casale
settecentesco sapientemente ristrutturato, ha fatto l'esordio nel
circuito dell'ospitalità più raffinata.
Il 2007 sarà l'anno - l'appuntamento è in settembre - di un'altra
etichetta prestigiosa, il Sagrantino della Tenuta Castelbuono, in
Umbria, dove sta nascendo una cantina di cui si parlerà parecchio.
È firmata da Arnaldo Pomodoro, il grande scultore che per la prima
volta si cimenta nella creazione di un'opera architettonica.
Ma il bilancio 2006 del gruppo Lunelli non si esaurisce con le
cifre. Non si può, infatti, non tener conto dei prestigiosi allori
conseguiti dalla casa. A cominciare dal Vinitaly 2006, che ha
incoronato il Ferrari come «Mito del Quarantennale», per continuare
con il Wine Business Award assegnato alla famiglia Lunelli dalla
Mib School of Management di Trieste «per aver saputo
individuare con chiarezza le responsabilità imprenditoriali,
facendole convivere felicemente con un tessuto manageriale esterno
e realizzando un passaggio generazionale responsabile e teso al
continuo miglioramento» e con il premio Leonardo Qualità
Italia, consegnato nel dicembre 2006 dal Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano a Gino Lunelli, come imprenditore che
ha saputo creare un gruppo dell'eccellenza del bere ed esportare il
meglio del Made in Italy. Senza dimenticare che non c'è stato
appuntamento di grande rilievo istituzionale che al Quirinale o a
palazzo Chigi non abbia visto il Ferrari protagonista nel momento
dei brindisi.