Dietro le quinte della politica: il tempo libero di Francesca Gerosa – Di Nadia Clementi
Forse «libero» è una parola un po' grossa: un marito, due figli, un'attività e il... «T&T Park», dove le palline colorate della sua campagna elettorale prendono vita
Come si ricorderà, Francesca Gerosa e Lia Giovanazzi Beltrami si sono sfidate a distanza accettando di rispondere a una medesima intervista parallela. La si apre tuttora tramite questo link.
Poi abbiamo chiesto a entrambe le candidate di presentarci un argomento particolarmente legato alla propria vita privata, o comunque non politica.
Lia Beltrami ha risposto inviandoci tre ricette. La sua passione capitale, ha confessato, è la cucina e non ha perso l’occasione per dire che cosa preparerà per la vigilia delle elezioni, per il 27 ottobre e per il 28 ottobre.
Le prime due ricette le abbiamo già pubblicate, l’ultima la pubblicheremo a breve.
E Francesca Gerosa ha passioni capitali? Di cosa si occupa quando non fa politica?
«La politica deve essere vista come qualcosa che ti dà la possibilità di incidere, di fare qualcosa che possa aiutare le persone, – ci risponde in premessa. – Diventare consigliere provinciale non deve essere visto come l’inseguimento e il raggiungimento di uno status, ma come un momento di passaggio nella vita, nel quale si usa il proprio tempo per fare qualcosa di utile per gli altri, cioè di tutti i cittadini che si rappresentano dopo il voto.»
Cosa significa «momento di passaggio»?
«Significa lavorare in Consiglio finché si può dire e dare qualcosa. L’importante è non diventare un tutt’uno con la poltrona.
«Significa che nella vita bisogna restare con i piedi ben saldi nella realtà e nei suoi problemi, perché lì è la vita di tutti i giorni.
«Significa prendere le decisioni senza venir meno ai propri principi, senza paura di perdere quella poltrona che ci è data solo in prestito.»
Non hai ambizioni, diciamo… Andreottiane?
«Ha ha! No, la mia ambizione non è morire su una poltrona, ma costruirmi il mio futuro e poter contribuire nel mio piccolo a migliorare quello degli altri che ripongono in me la loro fiducia.
«E cerco di metterlo in pratica ogni giorno, dalle 6.30 quando mi sveglio, a notte inoltrata quando vado a dormire.»
E cosa fai nella vita? È vero che hai aperto da poco una nuova attività?
«Sì, il nuovo parco giochi… posso fare il nome?
Ma certo! chi può impedirtelo, la par condicio?
«È il T&T Park. Si trova in via Bassa 42 a Canova (dove una volta si trovava il supermercato Prix). Con i suoi 800 metri quadrati di divertimento, consente ai bimbi di socializzare e ai genitori di rilassarsi un po’.
Bimbi di che età?
«Ci sono tre zone: 0-3 anni, 3-7 e 7-12, ognuna arredata e attrezzata con materiali adeguati.
«Insomma lo abbiamo aperto io e mio marito... Ho sempre avuto una vita ricca di impegni, fatti di famiglia, dalla libera professione nell’immobiliare al consiglio comunale e tanto altro. E dato che metto passione in tutto quello che faccio, faccio conto che questa mia nuova passione nel vivere la vita arrivi alle persone.
«Quando fai tante cose, una in più o una in meno non ti cambia la vita. Al massimo te la complica solo un po’…
«Il tutto non è mai abbastanza, così io e mio marito abbiamo deciso di aprire un parco giochi al coperto per bambini (idea sua, non me ne voglio prendere il merito)…»
Proprio in questo momento? Ti pare il momento buono per una nuova attività?
«A dire il vero erano 6 anni che cullavamo quest’idea, ma abbiamo sempre sbattuto il naso contro le mille regole che in Trentino frenano la libera iniziativa, quella che fino a prova contraria fa girare l’economia e crea posti di lavoro.
È un problema che abbiamo in tutta Italia…
«Sì, ma siamo in Trentino…! Insomma, dopo tanto tempo e tantissimi ostacoli dovuti alla burocrazia siamo riusciti a realizzare un sogno, quello di creare uno spazio al coperto che potesse diventare un luogo ricreativo e di ritrovo per famiglie con bambini piccoli.
«Ma che fatica! Quando si dice che la burocrazia uccide l’iniziativa non è un luogo comune...
«Ma la determinazione (devo in questo dare merito al mio testardo marito) premia, sempre, e il 31 agosto siamo riusciti ad aprire questa nuova attività.
Quindi un impegno in più e a ridosso delle elezioni...
«Diciamo che le mie giornate sono ancora più ricche oggi rispetto a qualche mese fa, he he… Ma senza fatica non si costruisce nulla, non è vero?
«E portare avanti un progetto familiare è una grande soddisfazione, soprattutto perché mi ritrovo unita con i miei bambini e mio marito in una cosa nostra, che facciamo crescere insieme giorno dopo giorno.
«Beh, sono diventata bravissima a fare cappuccini e aperitivi! Nella vita si impara sempre qualcosa di nuovo ogni giorno...»
E se dovessi entrare in Consiglio provinciale?
«Quando ho deciso di candidarmi sapevo che in caso di elezione avrei dovuto mettere da parte le mie attività, per occuparmi a tempo pieno alla politica.
«È stata una scelta difficile e travagliata, anche perché questo il mio impegno non è volto alla ricerca di una poltrona e di uno stipendio, ma è pura dedizione.
«È un mettermi a disposizione degli altri, con convinzione, determinazione e tanta voglia di incidere insieme a tutte quelle persone che mi stanno sostenendo in questo cammino, la mia grande squadra!
«Un impegno fatto di libertà, perché è solo quando non sei attaccato a una poltrona che puoi portare avanti scelte libere, non mirate al consenso ma all’interesse di ciò che è giusto.
«Come diceva un grande Trentino - senza per questo fare paragoni irriverenti - il politico guarda all’elettorato, lo Statista al futuro.»
Insomma, il cappuccino e l’aperitivo verremo a prenderlo in Piazza Dante o a Canova?
«Da entrambe le parti!»
In bocca al lupo allora!
«Grazie, ne ho bisogno. E che il lupo crepi almeno sei volte!»
Nadia Clementi - [email protected]