Donna morta a Riva del Garda, convivente accusato di omicidio

Lo scorso 30 gennaio la donna era caduta dal terzo piano. Oggi la svolta delle indagini

Accusato di omicidio il convivente della donna che alle 22:35 del 30 gennaio 2022 cadde del terzo piano di un’abitazione di via Fiume a Riva del Garda.
Sul posto intervennero la Volante della Polizia di Stato, in servizio presso il Commissariato di Riva del Garda che trovò riversa al suolo la 47enne.
Negli stessi istanti interveniva anche personale medico del 118 e, malgrado i ripetuti tentativi di rianimarla, la donna morì, dopo alcune ore, al Pronto Soccorso del Nosocomio di Trento, dove era stata trasportata in urgenza con l’elisoccorso.
 
Il convivente della donna, presente nell’appartamento al momento della caduta, riferì notizie ritenute degli inquirenti contraddittorie e gli investigatori del Commissariato, viste le dichiarazioni del convivente, che apparentemente non risultavano compatibili con alcuni elementi raccolti, recuperavano tutti i filmati dalle telecamere private e pubbliche della zona, al fine di verificare la presunta veridicità delle dichiarazioni rese dal convivente al momento della caduta della donna.
Da un’attenta analisi dei filmati di videosorveglianza venivano ricostruiti i movimenti della coppia avvenuti durante tutto il pomeriggio precedente all’evento ed emergevano discrepanze con le dichiarazioni rese dall’uomo.
 
In particolare, gli investigatori riuscivano a recuperare un filmato comprensivo di audio, nel quale si percepivano, anche se non in modo chiaro, le voci di due persone nei secondi immediatamente precedenti alla caduta.
A quel punto il materiale veniva inviato al laboratorio specialistico indagini elettroniche del Servizio della Polizia Scientifica di Roma, dove i tecnici della Polizia di Stato effettuavano una puntuale pulitura del segnale.
In questo modo, eliminando il rumore di fondo, si potevano distinguere chiaramente le voci della donna e del convivente, il quali, in effetti, nei momenti immediatamente precedenti alla caduta, stavano decisamente e violentemente litigando.
 
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rovereto, sono poi proseguite, anche con l’ausilio di periti nominati dal Pubblico Ministero, permettendo di acquisire ulteriori e molteplici indizi di reato a carico dell’uomo contestando la ricostruzione iniziale fatta dall’indagato.
Alla luce, quindi, degli elementi raccolti, nei giorni scorsi il Pm Fabrizio de Angelis, titolare dell’indagine, dopo la notifica del 415bis ed ha formulato richiesta di rinvio a giudizio per l’uomo, ritenuto presunto responsabile dell’omicidio della convivente.