Interessante analisi comparata della UIL sulla fiscalità locale
Tasse locali: Addizionali Comunali - Imu -Tarsu - Imposta di soggiorno - RC auto
Molto interessante il lavoro fatto dalla UIL per mettere a confronto l'imposizione fiscale dopo gli interventi del Governo con il cosiddetto Decreto Salva Italia.
Merita leggerlo e conservarlo come documento di consultazione.
ADDIZIONALI REGIONALI IRPEF
Per l’Addizionale regionale gli acconti del 30% dovuti sono stati fatti, per il 2012, tra Febbraio e Marzo con un acconto che passa dagli 88,50 euro medi del 2011 ai 111,30 euro del 2012, per effetto dell’aumento retroattivo al 2011, dello 0,33% l’aliquota base delle Addizionali regionali IRPEF, che passano quindi dallo 0,9% all’1,23%.
È questo un aumento molto doloroso, in quanto la base imponibile delle addizionali non è protetta, a differenza dell’IRPEF nazionale ne dalle deduzione ne dalle detrazioni per la produzione del reddito (NO TAX AREA). Infatti con questo aumento è come se si fosse aumentata di 1 punto percentuale l’IRPEF nazionale.
Ma non è finita qui, perché nei prossimi giorni, in sede di dichiarazione dei redditi occorrerà pagare il conguaglio per il 2011, che mediamente si aggira sui 76 euro medi pro capite.
Dalla manovra salva Italia, calcola la UIL servizio Politiche Territoriali, per questa imposta tra il 2011 e il 2012 la stangata per i 40 milioni di contribuenti italiani sarà di 152 euro medi pro capite in più, con punte di 170 euro per i contribuenti laziali e 168 euro per i contribuenti lombardi, mentre i gettito per le casse delle Regioni è di 2,4 miliardi di euro l’anno.
Infatti mediamente si pagherà per questa imposta 371 euro medi a fronte di 295 euro medi dello scorso anno, con punte di 524 euro nel Lazio, 428 euro in Campania.
ADDIZIONALI COMUNALI
Ad oggi, nonostante che, la maggior parte dei Comuni ancora non ha approvato i Bilanci per il 2012, c’è tempo fino al 30 Giugno), già 341 Comuni hanno aumentato l’IRPEF comunale, tra cui 8 Città Capoluogo.
In particolare (Palermo passa dello 0,5% all’o 0,8%, Chieti passa dallo 0,7 del 2011 allo 0,8%, Agrigento dallo 0,4% allo 0,6%, Brescia dallo 0,2% allo 0,55%, Catanzaro dallo 0,5% allo 0,8%, Teramo dallo 0,5% allo 0,8%, Viterbo dallo 0,4% allo 0,5%; mentre Ferrara ha deliberato 3 aliquote per fasce di reddito passando dall’aliquota unica dello 0,5% dello scorso anno ad aliquote comprese tra lo 0,6 e lo 0,8%.
Per quanto riguarda le Città capoluogo di regione, Bologna ha confermato l’aliquota dello 0,7%, così come Roma lo 0,9%, mentre tutte le altre Città non hanno ancora deciso le nuove aliquote per il 2012.
Lo scorso anno erano 6.216 i Comuni che avevano deliberato l’Addizionale IRPEF con una l’aliquota media dello 0,41%, ed un esborso medio di 129 euro per contribuente, che per le casse di Comuni l’imposta ha generato nel 2011 un gettito di oltre 2,9 miliardi di euro.
Ma non è finita, perché la stragrande maggioranza dei Comuni ha tempo fino al 30 giugno per adeguare le aliquote e molti Comuni hanno già annunciato ulteriori aumenti, con il rischio che per il 2012, si passerà dagli attuali 129 euro medi pro capite ai 157 euro medi, con un aggravio di 28 euro medi pro capite, con un gettito per i Comuni che passa dai 2,9 miliardi dello scorso anno ai 3,4 miliardi di quest’anno.
IMU
Mentre sembrano essere definite le modalità di pagamento dell’IMU (3 rate per la prima casa e due rate per gli altri immobili), molti Sindaci stanno ritoccando con tutta calma (hanno tempo fino al 30 settembre), le aliquote al rialzo.
Ma, attenzione, anche lo Stato può modificare entro il 10 Dicembre le aliquote ordinarie di base (4 per mille e 7,6 per mille), se il gettito delle aliquote di base non produrrà i 21,4 miliardi di euro previsti (3,4 miliardi di euro sulle abitazioni principali e 18 miliardi sugli altri immobili).
Aumenti che generalmente riguardano le seconde abitazioni, ma che in molti Comuni non risparmiano la prima casa.
Infatti su 24 Città capoluogo (il 23% del totale), che hanno già deliberato in Giunta o Consiglio le aliquote per il 2012 tutti hanno manovrato le aliquote.
In particolare 13 Comuni capoluogo hanno ritoccato l’aliquota all’insù per l’abitazione principale e, tra queste 3 hanno scelto l’aliquota massima del 6 per mille.
Ma vediamo nel dettaglio gli aumenti: Roma, Cuneo, Parma, Forlì, Ravenna, Reggio Emilia, Salerno, Palermo, Catania, Cagliari, Caserta Torino, Modena; mentre Trieste l’ha diminuita (3,9 per mille).
A Roma, con l’aliquota del 5 per mille sulla prima casa, si pagherà mediamente 639 euro per famiglia; a Cuneo, con l’aliquota al 4,5 per mille, l’imposta peserà mediamente 97 euro a famiglia; a Parma, con l’aliquota al 6 per mille, mediamente si pagheranno 118 euro; a Forlì (aliquota 5,5 per mille) 233 euro; a Ravenna (aliquota al 5 per mille) 187 euro; a Reggio Emilia (aliquota al 5 per mille) 98 euro; a Salerno (aliquota al 4,7 per mille) 229 euro; a Palermo (aliquota al 4,8 per mille) 159 euro; a Trieste (aliquota 3,9 per mille) 181 euro, a Cagliari (5 per mille) 122 euro; a Caserta (6 per mille) 203 euro; a Catania (6 per mille) 209 euro; a Torino (5,5 per mille) 322 euro; ad Aosta (4 per mille) 224 euro; a Modena (5,2 per mille) 243 euro; a Sassari (4 per mille) 97 euro; ad Arezzo (4 per mille) 52 euro; a Monza (4 per mille) 179 euro.
Delle Città che hanno ritoccato l’aliquota delle seconde case 7 Città applicano quella massima del 10,6 per mille (Roma, Firenze, Bologna, Modena, Parma, Caserta, Catania).
Mentre altre Città hanno scelto aliquote inferiori: Siena (10 per mille), Trento (7,83 per mille), La Spezia (9 per mille), Ferrara (9 per mille); Monza (8,4 per mille); Palermo (9,6 per mille); Trieste (9,7 per mille); Forlì (9,8 per mille); Torino (10 per mille); Arezzo (9,9 per mille); Cagliari (9,6 per mille); Reggio Emilia (9,6 per mille); Ravenna (9,6 per mille); Aosta (9,6 per mille); Salerno (8,3 per mille); Cuneo (8,1 per mille); Sassari (8 per mille).
In questo caso gli aumenti sono meno dolorosi di quelli per l’abitazione principale, in quanto da quest’anno l’IMU assorbe anche l’IPERF fondiaria: in molti casi con l’aliquota ordinaria (7,6 per mille), o con un piccolo ritocco, a secondo delle Città o del proprio reddito, il contribuente potrebbe addirittura guadagnarci qualcosa.
È il caso di Trento dove l’aliquota sulle seconde case a disposizione è stata fissata al 7,83 per mille e un proprietario di seconda casa dovrà pagare 922 euro nel 2012 a fronte dei 925 euro del 2011.
E così per una casa a disposizione si va dai 1.885 euro medi di Roma, ai 1.747 di Bologna, 1.426 euro di Firenze, 1.161 euro di Siena, 1.072 euro di Trieste, 1.064 euro di Aosta.
I calcoli sono stati effettuati sulla media (A/2 e A/3), di un immobile di 5 vani sito in zona semicentrale e per l’abitazione principale tenendo conto della media delle detrazioni anche per i figli a carico.
E venendo al tema del dibattito di oggi inerente le modalità di pagamento, la UIL, per ovviare ai ritardi dei Comuni nel deliberare le aliquote della nuova IMU, già da tempo aveva sostenuto l’ipotesi di versare con l’acconto di giugno le aliquote ordinarie nazionali (4 per mille sulla prima casa e 7,6 per mille sugli altri immobili) e di saldare a dicembre applicando le nuove aliquote deliberate nel frattempo dai Comuni.
In questo modo si attenuerebbe, almeno in parte, l’impatto della tanto odiata imposta sulla prima casa.
La UIL auspica un fisco sulla casa più equo per lavoratori e pensionati attraverso aliquote ridotte legate al reddito ISEE sulla prima casa; maggiori detrazioni per i pensionati senza figli a carico; l’equiparazione delle detrazioni di 50 euro per le famiglie con disabili over 26 anni; l’equiparazione a prima casa delle abitazioni di anziani e disabili ricoverati in strutture socio sanitarie. Tutte cose che l’ultimo Decreto non ha risolto demandato ai Sindaci la questione.
IMU 2012 SULLA PRIMA CASA E IMU SULLA SECONDA CASA A DISPOSIZIONE,
PROPRIETARIO CON REDDITO DI 90 MILA EURO
CITTA’ ALIQUOTA PRIMA CASA ALIQUOTA ABITAZIONE SECONDARIA GETTITO MEDIO PRO CAPITE PRIMA CASA GETTITO MEDIO PRO CAPITE SECONDA ABITAZIONE
CITTA’ |
ALIQUOTA PRIMA CASA |
ALIQUOTA ABITAZIONE SECONDARIA |
GETTITO MEDIO PRO CAPITE PRIMA CASA |
GETTITO MEDIO PRO CAPITE SECONDA ABITAZIONE |
Roma |
5 |
10,6 |
639 |
1.885 |
Cuneo |
4,5 |
8,1 |
97 |
408 |
Parma |
6 |
10,6 |
118 |
599 |
Forlì |
5,5 |
9,8 |
233 |
861 |
Ravenna |
5 |
9,6 |
187 |
743 |
Reggio Emilia |
5 |
9,6 |
98 |
614 |
Salerno |
4,7 |
8,3 |
229 |
791 |
Bologna |
4 |
10,6 |
409 |
1.747 |
Ferrara |
4 |
9 |
153 |
907 |
Firenze |
4 |
10,6 |
288 |
1.426 |
Trento |
4 |
7,83 |
221 |
922 |
La Spezia |
4 |
9 |
123 |
839 |
Siena |
4 |
10 |
214 |
1.161 |
Palermo |
4,8 |
9,6 |
159 |
717 |
Trieste |
3,9 |
9,7 |
181 |
1.072 |
Cagliari |
5 |
9,6 |
122 |
657 |
Caserta |
6 |
10,6 |
203 |
748 |
Catania |
6 |
10,6 |
209 |
758 |
Torino |
5,5 |
10 |
322 |
986 |
Aosta |
4 |
9,6 |
224 |
1.064 |
Modena |
5,2 |
10,6 |
243 |
943 |
Sassari |
4 |
8 |
97 |
634 |
Arezzo |
4 |
9,9 |
52 |
673 |
Monza |
4 |
8,4 |
179 |
802 |
ELABORAZIONE UIL SERVIZIO POLITICHE TERRITORIALI
TARSU
Se con l’IMU la stangata sulla casa è certa, non è da meno la “sorella minore” rappresentata dalla Tassa/Tariffa rifiuti solidi urbani.
Sono infatti sono già 10 le Città capoluogo che hanno annunciati rincari per il 2012: Messina il 30%; Reggio Calabria il 25%; Milano, dove il costo del servizio era fermo al 2002, il 20%; Ravenna l’8%; Palermo il 5%; Bologna il 4%, Perugia il 3,2%, Parma il 2,8%. Aumenti sono previsti anche a Torino, Siracusa, Bari e Latina.
E per il 2012, stando alle intenzioni delle Giunte Comunali tali aumenti potrebbero pesare mediamente del 6,5% sulle tasche delle famiglie italiane.
E dal prossimo anno è prevista la stangatina con l’introduzione della TARES (tassa rifiuti e servizi), che prevede che le tariffe del servizio rifiuti dovranno coprire il 100% del costo del servizio con in più una sovrattassa che varia da 30 centesimi a 40 centesimi al mq. (pagano tutti gli immobili), per la parte servizi (anagrafe, illuminazione ecc.).
IMPOSTA DI SOGGIORNO
Introdotta dal Governo Berlusconi, l’imposta, da istituirsi con Regolamento Comunale approvato dal Consiglio, può essere applicata fino al massimo di 5 euro per notte di soggiorno, differenziando il costo anche per stelle.
Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, di manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali.
Se Nel 2011, anno di esordio di tale imposta prevista dal Decreto sul federalismo municipale, i Comuni che avevano optato per l’imposta si contavano sulle “dita di una mano” (Venezia, Roma, Firenze, Padova, Vieste, Villasimius e pochi altri), ad oggi, anche se è difficile fare un censimento completo, in quanto la stragrande maggioranza dei Comuni italiani sono turistici, secondo la UIL sono oltre 495 Comuni applicano l’imposta di soggiorno.
Capri, Firenze, Venezia, Siena, Torino, Vieste, Roma, Sorrento, Castelnuovo del Garda (Gardaland), Genova, Ragusa, Pisa, San Vincenzo, Massa, tanto per fare qualche esempio.
C’è chi pure da un anno ad un altro ha aumentato le tariffe come A Catania dove lo scorso anno si pagava da 0,50 euro a 2 euro per notte da quest’anno si pagherà da 1 euro a 2,50 euro per notte.
IMPOSTA DI SOGGIORNO: LE TABELLE FONTE
UIL SERVIZIO POLITICHE TERRITORIALI
CITTA’ D’ARTE: COSTO IMPOSTA DI SOGGIORNO PER UNA NOTTE A PERSONA
COMUNE |
TIPOLOGIA |
|||||
ALBERGO |
AGRITURISMO |
B&b |
CAMPEGGIO |
|||
2 STELLE |
3 STELLE |
5 STELLE |
||||
Firenze |
2 euro |
3 euro |
5 euro |
3 euro |
2 euro |
1 euro |
Genova |
1 euro |
1 euro |
3 euro |
1 euro |
1 euro |
/ |
Padova |
1,50 euro |
2 euro |
3 euro |
1 euro |
1 euro |
/ |
Pisa |
1,50 euro |
1,50 euro |
2 euro |
1,50 euro |
1,50 euro |
1 euro |
Ragusa |
1 euro |
1 euro |
1 euro |
1 euro |
1 euro |
1 euro |
Roma |
2 euro |
2 euro |
3 euro |
2 euro |
2 euro |
1 euro |
Siena |
2 euro |
2 euro |
5 euro |
2 euro |
2 euro |
/ |
Torino |
1,80 euro |
2,30 euro |
4,90 euro |
/ |
2,30 euro |
1 euro |
Venezia |
2 euro |
3 euro |
5 euro |
/ |
3 euro |
0,15 euro |
Elaborazione UIL Servizio Politiche Territoriali
CITTA’ DI MARE: COSTO IMPOSTA DI SOGGIORNO PER UNA NOTTE A PERSONA
COMUNE TIPOLOGIA
ALBERGO AGRITURISMO B&b CAMPEGGIO
2 STELLE 3 STELLE 5 STELLE
COMUNE |
TIPOLOGIA |
|||||
ALBERGO |
AGRITURISMO |
B&b |
CAMPEGGIO |
|||
2 STELLE |
3 STELLE |
5 STELLE |
||||
Capri |
3 euro |
3 euro |
5 euro |
2 euro |
2 euro |
/ |
Vieste |
0,60 euro |
0,80 euro |
1 euro |
0,60 euro |
0,60 euro |
0,60 euro |
Sorrento |
1 euro |
1 euro |
2 euro |
1,50 euro |
1,50 euro |
1 euro |
Ravello |
1 euro |
2 euro |
4 euro |
1 euro |
1 euro |
/ |
Villasimius |
1 euro |
1 euro |
2 euro |
1 euro |
1 euro |
0,50 euro |
Elaborazione UIL Servizio Politiche Territoriali
CITTA’ MONTAGNA: COSTO IMPOSTA SOGGIORNO PER UNA NOTTE A PERSONA
COMUNE TIPOLOGIA
ALBERGO AGRITURISMO B&b CAMPEGGIO
2 STELLE 3 STELLE 5 STELLE
COMUNE |
TIPOLOGIA |
|||||
ALBERGO |
AGRITURISMO |
B&b |
CAMPEGGIO |
|||
2 STELLE |
3 STELLE |
5 STELLE |
||||
Castelnuovo del Garda |
0,50 euro |
0,80 euro |
2 euro |
0,50 euro |
0,50 euro |
0,80 euro |
San Gimignano |
1,50 euro |
2 euro |
3 euro |
1,50 euro |
1,50 euro |
0,50 euro |
Unione dei Comuni della Tramezzina Val d’Aosta |
0,30 euro |
0,50 euro |
1,50 euro |
0,50 euro |
0,50 euro |
0,20 euro |
Cortona |
2 euro |
2,50 euro |
3,50 euro |
2,50 euro |
2,50 euro |
/ |
RC AUTO
Mentre si discute di IMU, Addizionali IRPEF, volano le aliquote decise dalle Province dell’imposta sulla RC Auto.
Infatti nel 2012 tale imposta aumenterà mediamente dell’1,5% rispetto allo scorso anno, e del 2,6% rispetto al 2010, anno di esordio della facoltà delle Province di apportare aumenti o diminuzioni delle aliquote dell’imposta della RC Auto (3,5%), come stabilito dal Decreto sul federalismo fiscale.
Sono 68 le Province, che quest’anno applicano la maggiorazione dell’aliquota a fronte delle 36 dello scorso anno, con un aliquota media che passa dal 12,5% del 2010 al 15,1% del 2012.
Di queste, 34 hanno aumentato per il 2012 l’aliquota tra cui limitandoci soltanto ai Capoluoghi di Regione: Bari (3,5%); Campobasso (3,5%); Catanzaro (0,5% quest’anno e 3% lo scorso anno); Napoli (3,5%); Palermo (3,5%); Potenza (3,5%); Torino (3,5%).
Province, queste, che si aggiungono alle altre dove gli aumenti erano scattati lo scorso anno tra cui: Ancona (3%); Bologna (3,5); L’Aquila (3%); Milano (3,5%); Perugia (3,5%); Venezia (3,5%).
In controtendenza soltanto la Provincia di Firenze dove quest’anno l’imposta diminuisce dell’1%, mentre la Provincia di Roma mantiene l’aliquota al 12,5%.
E’ quanto emerge da un monitoraggio della UIL Servizio Politiche Territoriali, che ha esaminato le aliquote dell’imposta in 90 Province.
L’imposta RC Auto da sola, con oltre 1,8 miliardi rappresenta il 40,9% del totale delle entrate proprie delle Province che ammontano ad oltre 4,4 miliardi di euro.
Per i contribuenti si tratta, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL, di un aumento medio per il 2012 di 11 euro annui, passando da una imposta che pesa sulle tasche dei contribuenti dai 102 euro dello scorso anno ad oltre 113 euro per quest’anno.
Se si considerano gli aumenti rispetto al 2010 in due anni l’imposta è aumentata di 19 euro (nel 2010 la RC Auto pesava mediamente 94 euro pro capite).
Ovviamente questa è la media nazionale ma nelle 64 Province dove si applica l’aliquota massima l’aumento è di 22 euro medi pro capite con un esborso medio di 124 euro.
Tali aumenti, conclude Loy, quest’anno saranno ancora più dolorosi, in quanto per finanziare una parte degli ammortizzatori sociali con la riforma del lavoro, viene introdotta una franchigia di 40 euro, dalla deducibilità dalla dichiarazione dei redditi, che interessa 11 milioni di contribuenti, che, secondo le stime del Governo, dovrebbe garantire un extragettito finanziario pari a 170 milioni di euro l’anno.